venerdì 25 marzo 2011

RIESAMINATI GLI ESPERIMENTI MILLER, CON NUOVI RISULTATI



Il primo composto organico a essere sintetizzato artificialmente (nel 1828 da Friedrich Wöhler) impiegando esclusivamente reagenti inorganici fu l’urea; sotto l’aspetto filosofico fu un duro colpo per i vitalisti, i quali affermavano che la chimica degli organismi viventi fosse fondamentalmente differente da quella della materia inanimata.
Il famoso esperimento di Stanley Miller del 1953 induceva a sostenere la possibilità che i composti organici (amminoacidi ed ammine) costituenti fondamentali della vita si fossero formati nelle condizioni ambientali esistite sulla Terra prima della comparsa della vita. L’esperimento fu variamente criticato, sicché Miller non pubblicò altri esperimenti successivi eseguiti con miscele di partenza modificate – in particolare con l’aggiunta di idrogeno solforato – per avvicinarsi alle condizioni ambientali che nel frattempo si era arrivati a ipotizzare come più plausibili, tenuto conto della composizione delle eruzioni gassose dei vulcani. Una nota sul sito de Le Scienze riferisce ora che dopo la morte di Miller il suo allievo Jeffrey Bada ha ripreso i campioni conservati dei risultati degli ultimi esperimenti di Miller e in due riprese li ha analizzati usando le tecniche attuali, enormemente più sensibili di quelle di cui poteva valersi Miller allora. Si è così trovato nei campioni un maggior numero di amminoacidi e ammine ed è stato stabilito che le abbondanze relative dei vari composti corrispondono a quelle che si riscontrano in meteoriti carbonacee, suggerendo che l’idrogeno solforato abbia avuto un ruolo importante nel sistema solare primitivo.

Ermanno Morgari

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