mercoledì 16 marzo 2011

LA PILLOLA SCONOSCIUTA


di Umberto Veronesi, da Repubblica.
La pillola è il male. Tutta la contraccezione è il male. O, nel migliore dei casi, è tabù. E così le donne sono state tradite. Le ragazze che si affacciano alla sessualità e le adulte che hanno vissuto la cosiddetta rivoluzione sessuale non sanno che la pillola non ha nessuna controindicazione per la loro salute, che non aumenta il rischio di tumore del seno, e ignorano che le protegge dall'altro temibile tumore femminile, quello dell'ovaio. Nessuno ha detto loro che la pillola anticoncezionale è lo strumento in assoluto più efficace che hanno a disposizione per evitare questa malattia, che colpisce quasi cinquemila donne ogni anno in Italia, con una mortalità ancora elevata. Eppure è dimostrato che il rischio si riduce del 60% non solo durante l'assunzione, ma anche anni dopo la sospensione. So per esperienza che se le donne sono informate e consapevoli di un progresso scientifico - e non solo medico - che protegge la loro vita e quella della loro figlie, lotteranno per averlo, e lo otterranno.


Se dunque dopo cinquant'anni dall'arrivo della pillola solo una minoranza ne fa uso, significa che le donne sono state mal informate o non informate. La pillola in Italia è stata ostracizzata. L' hanno fatto i misogeni, perché la pillola è uno strumento offerto dalla scienza alla donna per sottrarsi ad un asservimento millenario al maschio. Permettendo di scindere il rapporto sessuale dalla procreazione, ne ha valorizzato i ruoli, al di là di quello materno. La contraccezione permette ad ogni donna di scegliere liberamente di amare un uomo, e fino a che punto amarlo, e di decidere insieme a lui - dunque come sua pari - se avere un figlio oppure no.

Ma, oltre all'aspetto di pensiero, la pillola ha una funzione di tutela della salute, che è passato sotto silenzio, o quasi, e per questo dico che le donne sono state tradite. La stessa legge 194, nata per "garantire il diritto alla procreazione cosciente e responsabile", è stata in parte tradita. Il suo obiettivo era ridurre gli aborti clandestini (che sono un grave pericolo per la salute, oltre che un dramma per la psiche), spostando l'obiettivo da una cultura punitiva ad una cultura preventiva. I fatti ci hanno dato ragione perché il numero di aborti, dalla sua introduzione nel 1978, è drasticamente diminuito. Ma in realtà quella legge non è stata applicata nella sua totalità.

Il punto chiave che impegna Stato, Regioni e enti locali a sviluppare servizi, informazione ed educazione per la prevenzione dell'aborto, di fatto è pressoché inapplicato. La 194 va allora ripresa in mano. Occorre potenziare subito la diffusione dell'educazione sessuale e della conoscenza dei metodi anticoncezionali nelle scuole, nel rispetto della multiconfessionalità e multietnicità della comunità attuale. La pillola va favorita, le sue proprietà anticancro vanno ben spiegate, e il preservativo, che difende da molte malattie veneree e infettive, deve essere considerato un elemento integrante del rituale del rapporto sessuale e un segno di rispetto e di amore nelle coppia, soprattutto se occasionale. Ci vuole conoscenza, coscienza e responsabilità, soprattutto da parte di noi uomini. Siamo ancora in tempo.

http://temi.repubblica.it/micromega-online/una-pillola-sconosciuta/