Chiesa cattolica in Italia
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Anno | 2004 |
Cristiani | 97,1% |
Cattolici | 57.665.000 (96,55%) |
Primate | Papa Benedetto XVI |
Presidente della Conferenza Episcopale | Angelo Bagnasco |
Nunzio apostolico | Giuseppe Bertello |
Codice | IT |
Indice |
Organizzazione
- 16 regioni ecclesiastiche (corrispondenti alle Regioni dello Stato italiano, con alcuni accorpamenti: Piemonte + Valle d'Aosta / Trentino-Alto Adige + Friuli-Venezia Giulia + Veneto / Abruzzo + Molise. Anche se i confini delle regioni ecclesiastiche non coincidono perfettamente con i confini amministrativi delle regioni della Repubblica Italiana)
- 42 province ecclesiastiche suddivise in:
- 1 sede apostolica: Roma
- 1 sede patriarcale: Venezia (a parte il titolo, è in tutto uguale alle altre arcidiocesi metropolitane)
- 40 arcidiocesi metropolitane
- 20 arcidiocesi
- 155 diocesi (vedi: Elenco delle diocesi italiane)
- 2 prelature territoriali
- 6 abbazie territoriali
- 1 ordinariato militare
- la Chiesa cattolica latina (assolutamente maggioritaria; nell'arcidiocesi di Milano la liturgia viene celebrata con il rito ambrosiano, mentre nel resto d'Italia col rito romano)
- la Chiesa cattolica italo-greca (o italo-albanese), formata dall'abbazia territoriale di Santa Maria di Grottaferrata, dall'eparchia di Lungro e dall'eparchia di Piana degli Albanesi (PA)
- Arcivescovo Metropolita di Pisa: Primate delle Isole di Corsica e Sardegna.
- Arcivescovo Metropolita di Salerno-Campagna-Acerno: era primate del Regno di Napoli.
Storia
Il Cristianesimo in Italia risale al tempo degli apostoli: lo stesso Nuovo Testamento contiene una epistola di Paolo di Tarso indirizzata ai romani e le due basiliche romane di San Pietro e San Paolo fuori le Mura si ritiene siano state edificate sulla tomba dei due apostoli.Finanziamenti
Per approfondire, vedi le voci Finanziamenti alla Chiesa cattolica in Italia e Otto per mille. |
La maggior parte dei finanziamenti proviene dal meccanismo dell'otto per mille, corrispondente nel 2004 a circa 940 milioni di euro.
Le offerte dei fedeli attraverso la dichiarazione dei redditi, istituite nel 1989, sono state pari nel 2003 a circa 18 milioni di euro. [1] A questa somma bisogna aggiungere i proventi delle questue.
Come tutte le confessioni religiose che hanno firmato intese con lo Stato, infine, la Chiesa cattolica beneficia di alcune agevolazioni fiscali: gli edifici destinati a scopo di culto sono esentati dall'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) e dall'imposta sui terreni. Inoltre, il "Decreto fiscale" legato alla legge finanziaria per il 2006 ha stabilito l'esenzione dall'Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) a tutti gli immobili di proprietà delle confessioni che hanno firmato intese con lo Stato, a prescindere dalla natura commerciale (in precedenza l'esenzione riguardava esclusivamente gli edifici adibiti a scopo di culto). L'importo di tale esenzione è stato stimato dall'ANCI in 600-700 milioni di euro e dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) in oltre 1 miliardo di euro.
Inoltre vi sono delle altre fonti di finanziamento o dei privilegi fiscali di varia natura:
- deducibilità di circa 1000 euro (al massimo) mediante la dichiarazione
- fondo speciale per il pagamento pensioni al clero
- esenzione fiscale totale, comprese imposte su successioni e donazioni, per le parrocchie e gli enti ecclesiastici
- finanziamenti alle scuole private, tra cui sono comprese quelle cattoliche
- oneri di urbanizzazione destinata agli edifici di culto
- contributi agli oratorî