giovedì 4 agosto 2011

IL DIRETTORE DI PONTIFEX ARRESTATO PER STALKING

A distanza di alcuni giorni dai primi sospetti, l'ipotesi che Bruno Volpe, anima del ridicolo quanto famigerato e becero sito Pontifex.roma.it, sia stato arrestato  per stalking è ormai una realtà.

Tace sulla faccenda il sito, tacciono i suoi animatori, sordi a ogni richiesta di chiarimenti e tace lo stesso Volpe, che è sparito, ma a parlare è una fonte attendibile che ha confermato di "non poter smentire" che dietro le iniziali B.V., diffuse dai giornali a tutela della riservatezza della vittima, ci sia proprio lui.

Secondo le cronache quindi Bruno Volpe:

Si è invaghito di una giovane di 26 anni, tanto da renderle la vita impossibile, tempestandola di sms, telefonate, e-mail, aggressioni, proposte immorali ma alla fine è stato sorpreso mentre scriveva con una bomboletta frasi ingiuriose sulle pareti dell’abitazione della vittima. Ieri sera al quartiere Picone di Bari, l’uomo, B.V., 49 anni, del quartiere Murat, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di atti persecutori. La vittima lo aveva conosciuto quale consulente legale dell’azienda presso la quale lavorava da poco meno di un anno. Subito il 49enne ha manifestato le sue attenzioni per la giovane donna. Innanzitutto le ha chiesto più volte il numero di cellulare. Quindi lo stalker ha iniziato a rendere più ossessive le sue molestie con proposte oscene ad inequivocabile sfondo sessuale, maree di e-mail ed sms, telefonate e squilli effettuati in qualsiasi ora del giorno e della notte, fino al messaggio macabro: un fegato di animale messo vicino al citofono della vittima.

A causa di queste persecuzioni la ragazza si è vista costretta a cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita, a partire dalle dimissioni dal proprio posto di lavoro fino a giungere all’impossibilità ad uscire da sola di casa, cosa che le ha creato stati d’ansia. L'epilogo della vicenda è avvenuto nella tarda serata di ieri, quando una pattuglia della Stazione Picone, in transito nella via in cui abita la vittima, ha sorpreso lo stalker mentre, con una bomboletta di vernice a spray, scriveva frasi ingiuriose sul muro perimetrale del condominio della donna e disegnava delle croci sul citofono.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno

Particolari raccapriccianti che raccontano di una personalità tormentata e di un'ossessione religiosa che non ha mancato di manifestarsi nemmeno in un'occasione nella quale la religione c'entrava ben poco.

Imbarazzato il silenzio sul sito, non se ne parla proprio, non s'intona la solita litania vittimista sull'attacco della "lobby omosessualista" o dei "perfidi giudei". Si preferisce sopire e ignorare, come sempre accade con i fanatici religiosi colti in flagrante contraddizione, ma in fondo è comprensibile, si rischierebbe solo d'aggravare la posizione del direttore.

Giunge così all'epilogo (speriamo) la carriera di questo paladino del cattolicesimo che annunciava quasi quotidianamente denunce contro questo o quello pur di attirare l'attenzione e guadagnare visibilità. Tutte denunce farlocche, dato che non le ha viste nessuno e che non si ha notizia di una sola causa intentata dai nostri eroi che abbia raggiunto le aule dei tribunali.

Al contrario il suo agire scomposto ha provocato molte reazioni e denunce vere, che chiamano in causa le offese razziste e omofobe pubblicate sul sito, ma c'è anche la denuncia di un magistrato che si è sentita diffamata da una delle coloratissime interviste del nostro campione, in questo caso a Corrado Carnevale. Da notare come la reazione alla denuncia sia stata veicolata da un altro sito partner e firmata con pseudonimi di fantasia puerili come Remo La Barca & Guido La Vespa, anche questo comportamento abbastaza tipico degli onesti in buona fede.

La recente opera di cosmesi sul sito, che cancellato centinaia di articoli tra i più raccapriccianti, nasce da questa pressione e non già da un infortunio elettronico come dichiarato. E si era capito subito, visto che non si conoscono bug informatici capaci di colpire così selettivamente, distinguendo una rabbiosa tirata contro gli ebrei o gli omosessuali dal racconto delle vite dei santi.

E non è certo un bug informatico quello che ha fatto sparire dal sito ogni riferimento alla direzione del sito da parte di Bruno Volpe, una dissociazione silenziosa quanto evidente.

Le tonanti denunce, le schifezze contro omosessuali, ebrei, progressisti e giù fino alle donne e ai cattolici che non gli piacevano, si sono dimostrate i parti di una personalità vulcanica quanto disturbata. I recenti fatti hanno fornito una solida conferma a chi aveva sempre trattato Pontifex.roma.it per quello che si è dimostrato: il prodotto di un gruppetto d'ipocriti un po' (?) fuori di testa che ben poco hanno a che fare con il cattolicesimo e ancora meno con la moralità e la decenza. Un pulpito marcio dal quale predicano dei poverini.

C'è da chiedersi a questo punto che gente sia quella che ha assecondato questa schifezza e interrogarsi sulla levatura e l'intelligenza di chi, volentieri, si faceva intervistare da Volpe ed era lieto di apparire su uno dei siti più squalificati della rete italiana.

I personaggi come i vescovi emeriti (alcuni a dire il vero più imbarazzanti degli stessi animatori del sito) e altri personaggi notissimi affezionati a Pontifex, fino ai semplici frequentatori che applaudivano lo scempio della decenza che quotidianamente si consumava sul sito, ora farebbero bene a riflettere sulla loro capacità di giudicare le opere e le persone. Per non dire di quanto sarebbe necessario riflettere sulle opinioni incautamente affidate alle pagine sito, e ora al vaglio della magistratura.

Non ho mai nutrito dubbi che l'allegra combriccola fosse da prendere in giro e non sul serio, ma è accaduto spesso che i loro deliri siano stati ripresi da testate nazionali che hanno regalato a Pontifex una visibilità immeritata e questo chiama in causa anche una stampa spesso approssimativa, disposta a rilanciare qualunque cosa faccia rumore senza sottoporla ad alcun vaglio critico.