venerdì 26 agosto 2011

SE LA PEDOFILIA DIVENTA “NORMALE”


Pedofilia cleroUn consulente dei vescovi Usa cerca di far cancellare la pedofilia dai crimini. E i suoi colleghi dal Manuale Diagnostico e Statistico dei disordini mentali dell’ APA.
Marco Tosatti - Roma.  
Se un piccolo gruppo di psichiatri e di altri professionisti della salute mentale, fra cui un esperto che per anni è stato consulente dei vescovi americani nei casi di preti che hanno abusato minori  riusciranno a far passare la loro tesi in una conferenza che si svolge questa settimana a Baltimora, i pedofili potranno aver un ruolo nel far cancellare la pedofilia dell’ elenco dei problemi mentali dal “Libro Sacro” dell’ American Psychitric Association, cioè dal Manuale Diagnostico e Statistico dei disordini mentali, che dovrà essere sottoposto a una revisione importante nel 2013. [.
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 I critici di questa operazione sostengono, allarmati, che questo potrebbe portare a una de-criminalizzazione della pedofilia.
La conferenza che si sta svolgendo a Baltimora è sponsorizzata dal B4U-ACT, un gruppo di professionisti della salute mentale pro-pedofili, e da attivisti in sintonia con il movimento. Secondo la presentazione dell’evento, si esamineranno “i modi in cui le persone attratte dai minori possano essere coinvolte nella revisione del Manuale”. Sono presenti ricercatori dalle università di Harvard, della John Hopkins, e di Louisville. B4U-Act critica la definizione di pedofilia dell’ APA perché la sua descrizione delle persone attratte dai minori “è imprecisa e deviante” e lega la pedofilia alla criminalità.
L’avvocato dei bambini Judith Reisman, professore alla Liberty University’s School of Law, ha detto che la conferenza è parte di una strategia per condizionare l’opinione pubblica ad accettare I pedofili. 2la prima cosa che fanno è spostare la gente dal pensare a quello che il pedofili fa, da un punto di vista criminale, al pensiero di quello che è lo stato emozionale del pedofilo, a empatizzare e a simpatizzare. Non si cambia una nazione in un colpo solo; la cambiate con un condizionamento progressivo”.
Parecchi oratori, compreso il direttore delle operazioni di B4U-Act e il dott. Fred Berlin, della John Hopkins University, sono contrari a un approccio legale alla pedofilia. “A che scopo chiamare qualcuno ‘pervertito’ o ‘predatore”,  se non per suscitare disprezzo e odio?” ha scritto Kramer il 14 marzo 2009. “Quanto è produttivo? Certo non protegge i bambini. Chiedo a tutti i sex-offenders  di ascoltare i loro messaggi. Smettetela di demonizzare un’intera classe di persone, e imparate dai fatti”. Berlin ha paragonato la reazione della società alla pedofilia a quella dell’omosessualità prima della decisione del 2003 del Texas di de-criminalizzare la sodomia. “Come si è verificato storicamente con l’omosessualità, la società affronta il problema pedofilia con un peso decisamente spostato verso le soluzione di giustizia criminale che verso quello delle soluzioni di salute mentale”. Ma Berlin ha preso le distanze dagli obiettivi di altri B4U-Act e cioè dalla rimozione della pedofilia dal Manuale.
L’avv. Reisman sostiene però che l’empatia di Berlin è “con i pedofili e i pederasti e non con le vittime. Si è rifiutato di denunciare criminali alla legge perché ha detto che erano in cura”. Fred Berlin è stato per anni consulente dei vescovi americani nei loro tentativi di elaborare strategie per gestire i casi di abusi sessuali da parte dei preti.
L’arcivescovo Rembert Weakland ha affermato che nel 1985 Berlin ha discusso con forza sostenendo che non si dovevano eliminare i preti che avevano commesso abusi dal ministero pubblico. Reisman sostiene che alcuni professionisti della salute mentale come Berlin vogliono equiparare la pedofilia alle neurosi o alla depressione clinica, e trattare terapeuticamente i pedofili, piuttosto che mandarli in prigione. Reisman lancia un allarme: la declassificazione della pedofilia come malattia mentale potrebbe avere come risultato quello di indebolire o annullare i provvedimenti di protezione dei minori perché la legge segue sempre gli input della psichiatria. E ricorda la “normalizzazione” psichiatrica del sadomasochismo, dell’esibizionismo e dell’omosessualità come precedenti in questo campo.
Sul suo sito web, B4U-Act classifica la pedofilia semplicemente come un altro orientamento sessuale, e critica lo “stigma” legato alla pedofilia. “Nessuno sceglie di essere emozionalmente e sessualmente attratto da bambini o adolescenti. La causa è sconosciuta; in effetti  lo sviluppo dell’attrazione verso gli adulti  non è noto”. E il gruppo non consiglia un trattamento per cambiare sentimenti di attrazione verso bambini o adolescenti.
Ma Judith Reisman, in un’intervista a LifeSiteNews, teme che l’azione possa avere un effetto e che il Manuale stesso “è tipico di questa degenerazione”, dal momento che ha già “alleggerito” la diagnosi sulla pedofilia. “Ora abbiamo donne e bambini che violano sessualmente i bambini, come hanno fatto uomini. E questa spirale continuerà a scendere verso quello che potremmo chiamare l’abisso dell’inferno, a meno che non riusciamo a salvare le nostre leggi, i mass media e le scuole”.
In precedenza LifeSiteNews ha ricordato che un’operazione di lobbying analoga a quella di B4U-Act ha condotto nel 1973 a declassificare l’omosessualità nel Manuale dell’APA come disordine mentale. In conseguenza della declassificazione, il dibattito relativo all’omosessualità e ai molti danni documentati legati allo stile di vita omosessuale sono stati completamente cancellati e messi a tacere nei circoli accademici di psicologia”.