martedì 9 agosto 2011

NEMMENO I PRETI VOGLIONO IL PAPA


Papa Benedetto XVI9 agosto 2011 - “La visita del Pontefice alla GMG di Madrid costa troppo”, dice un gruppo di prelati spagnoli.
Coraggiosi, questi preti di Madrid hanno paura di ben altro che del Papa, visto che sono in quotidiano contatto con le parrocchie più povere della capitale spagnola. E anche se la visita del pontefice della cristianità, Benedetto XVI, potrebbe essere interpretata come un dono, loro dicono no: “No, grazie: il Papa costa troppo”. E in un periodo di drammatica crisi economica per la Spagna, i costi che certamente se ne andranno per l’ organizzazione della Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid, “persino se fossero interamente coperti dagli sponsor”, dicono i preti madrileni, potrebbero meglio essere utilizzati per le politiche sociali a sostegno dei più svantaggiati.

PAPA, QUANTO COSTI?  - Il Guardian riporta la coraggiosa iniziativa dei sacerdoti spagnoli. Sotto accusa da parte del “Forum dei sacerdoti” l’organizzazione della visita e il coinvolgimento di alcune delle più note aziende multinazionali che, dicono i sacerdoti, “hanno causato la crisi internazionale.
Il gruppo del Priests’ Forum sostiene che il costo della visita papale è stimabile in 60 milioni di euro, non contando le spese di sicurezza, e che questo importo non può essere giustificato mentre le spese del settore pubblico vengono tagliate e il tasso di disoccupazione vola al 20% in spagna. Evaristo Villar, un prete 68enne, sostiene di avere qualcosa contro le multinazionali con le quali la Chiesa cattolica si è dovuta alleare per coprire i costi dell’evento. “Le compagnie che sostengono la Giornata Mondiale della Gioventù e la visita del Papa lasciano molto a desiderare. Si tratta delle persone che, insieme al capitale internazionale, hanno causato la crisi. Non siamo contro la visita del Papa, siamo contro il modo in cui viene messa in piedi.
Sembra di sentire, invece che sacerdoti, attivisti di un collettivo marxista. E invece sono preti, incardinati nelle “parrocchie più povere” della Comunità Madrilena: il che, non deve stupire. Sono moltissimi i gruppi cattolici che propongono un’ispirazione diversa da quella della Chiesa di Roma, che gridano ai quattro venti l’insufficienza delle attenzioni della gerarchia verso i più poveri e i meno fortunati; che si oppongono alla Chiesa degli ori e degli scintillii. La loro protesta si va a saldare dunque con le altre già sollevate contro la visita del Papa a Madrid. Prima fra tutte, ovviamente, quella dei non credenti.
LE PROTESTE – Europa Laica, un gruppo razionalista spagnolo, sostiene che per colpa del Papa la “libertà di movimento” garantita ad ogni spagnolo dalla Costituzione sarebbe irrimediabilmente compromessa, dato che, ovviamente per ragioni logistiche, il transito in alcune aree finirebbe per essere pesantemente interdetto. Si fanno sentire anche gli indignados della Puerta del Sol.
“Con la crisi economica che stiamo attraversando, non possiamo pagare anche per questo. La Chiesa dovrebbe dare l’esempio. Propongono di spendere 60 milioni di euro quando il governo regionale ne ha appena tagliati 40 dal bilancio del comparto educazione.
Per parte sua, il portavoce degli organizzatori della GMG fa sapere che “tutto il possibile è stato fatto per moderare i costi”. Ovviamente, quel che chiedono i critici della Giornata è che essa non si faccia affatto per ragioni economiche; chiedono un atto di coraggio al Vaticano, che a più riprese si è mosso per denunciare il male sociale che deriva da una crisi economica potente come quella che ha investito l’ occidente. Un passo che difficilmente, e si capisce, arriverà.