sabato 6 agosto 2011

"Donne innamorate di preti"




FRIBORGO/LUGANO
"Donne innamorate di preti: chi le aiuta?"

Gabriella Loser Friedli, responsabile dell'associazione Zöfra: "In Ticino tira una brutta aria"


FRIBORGO/LUGANO – “È un dramma personale. Sia per le donne, sia per i religiosi coinvolti. E non si può continuare a fare finta di nulla”. Il grido di rabbia arriva da Gabriella Loser Friedli, responsabile dell’associazione nazionale Zöfra. La sua missione? Occuparsi delle donne che hanno una relazione con uomini legati al celibato obbligatorio. In parole povere: preti cattolici. I numeri sorprendono un po’: circa 500 casi censiti in tutta la Svizzera, una decina in Ticino. “Questo è un fenomeno più diffuso di quanto si pensi. E il Ticino è uno dei luoghi che più ha bisogno di essere sensibilizzato, perché troviamo molte resistenze”.



Messaggio - Da Friborgo partono segnali di fumo verso il sud delle Alpi. Il mittente è Gabriella Loser Friedli, una donna che per 20 anni ha avuto una relazione clandestina con un prete. E che ha sentito il bisogno di fondare un’associazione che tendesse una mano alle persone che vivono una situazione simile. “Ormai esistiamo da 18 anni, siamo riconosciuti anche dalla Conferenza dei vescovi svizzeri. Purtroppo però non in tutti i cantoni c’è la stessa sensibilità nei confronti di questa problematica. Con le autorità ecclesiastiche ticinesi, ad esempio, facciamo fatica a portare avanti dei progetti”.

Angoscia - Gabriella Loser Friedli ricorre alla sua esperienza personale per spiegare l’angoscia che si vive in determinate circostanze. “Quando ti innamori di un prete da una parte di senti davvero male. Sai che è una cosa proibita, che non si dovrebbe fare. Hai paura di tutto, soprattutto dell’opinione della gente. Se ti scoprono, vieni messo alla gogna. In Svizzera non c’era nessuno che si occupasse di queste persone. Sono fatti che vengono sempre vissuti come scandali. Ma una mica lo fa apposta, sono cose che possono capitare”. E sull’altro fronte le cose non vanno certo meglio. “Anche il prete vive malissimo queste situazioni. È consapevole del fatto che se si confida con la persona sbagliata può accadere il finimondo”.

Cose della vita - Dopo che una donna si rivolge a Zöfra, l’associazione cerca di seguirla in diversi modi. Con consulenze mirate e anche con incontri di coppia. “Sì, perché capita che venga coinvolto anche il prete. Non ci sono ricette per risolvere queste situazioni. A volte il prete arriva ad abbandonare l’abito clericale per unirsi la donna amata. Altre invece la relazione sentimentale si rompe. In altri casi ancora si va avanti con il rapporto clandestino. Dipende davvero dalle circostanze e dalle persone. La nostra funzione è quella di accompagnare i diretti interessati, farli riflettere sulla loro condizione. Vorremmo, però, anche lanciare un messaggio: queste possono essere cose della vita, non vanno vissute in modo scandalistico. Anche i preti sono delle persone in carne e ossa”.

Fuori dal mondo – La responsabile di Zöfra insiste: “Il problema è anche che un prete ‘innamorato’ oggi come oggi non è così libero di lasciare la sua missione . Perché rischia di non trovare più lavoro, di essere tagliato fuori dalla società. Potrebbe lavorare ancora nel ramo ecclesiastico, ma per legge devono passare diversi anni. Bisogna calcolare che i religiosi più a rischio sono quelli di età superiore ai 50 anni. È lì che la solitudine si fa sentire di più. E oggi per un 50enne è davvero difficile reinserirsi nel mondo del lavoro partendo praticamente da zero. Noi non vogliamo il matrimonio per i preti cattolici. Non è il nostro obiettivo. Chiediamo però che ci siano delle misure accompagnatorie concrete per chi si ritrova in queste situazioni. Chiediamo che i preti ‘innamorati’ non siano abbandonati a sé stessi”.

http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=644084&idsezione=1&idsito=1&idtipo=3