domenica 23 ottobre 2011

OLANDA, LA MINACCIA SOTTILE DELLA “MENTALITÀ ANTI-RELIGIOSA”


Amsterdam, quartiere a luci rosse
Ne ha parlato il Papa ricevendo il nuovo ambasciatore. Il pontefice ha anche riconosciuto che “i membri della Chiesa non sono sempre all’ altezza degli standard proposti”.
Alessandro Speciale - Città del Vaticano.
Quando si parla di minacce alla libertà religiosa, non bisogna pensare a quei Paesi – dalla Cina all'Arabia Saudita – che limitano per legge il diritto di professare la propria fede. Ci sono anche insidie più sottili, 

come quella costituita dalla “mentalità anti-religiosa” rampante in molte società, anche in quelle “in cui la libertà di religione gode della protezione del diritto”.
Un avvertimento non casuale, quello rivolto da papa Benedetto XVI al nuovo ambasciatore olandese presso la Santa Sede, Joseph Weterings. I Paesi Bassi sono uno dei Paesi più secolarizzati d'Europa, una nazione in cui non solo l'aborto ma anche l'eutanasia – pur se rigorosamente controllata – sono legali e godono del consenso della popolazione, dove l' uso di alcune droghe e la prostituzione sono regolati per legge.
Eppure, l' Olanda è anche il Paese dove negli ultimi anni sono cresciuti in modo parallelo l'intolleranza contro gli stranieri dei partiti populisti e la violenza radicale di taglio islamista che ha portato all'uccisione di Pim Fortuyn e Theo Van Gogh.
I Paesi Bassi, insomma, sono un tipico caso di Paese dove c’è bisogno, secondo la Chiesa cattolica, di quella 'nuova evangelizzazione' che è al centro della riflessione e dell' attività del pontefice in questi ultimi mesi.
Ricevendo in udienza il nuovo ambasciatore in occasione della presentazione delle Lettere credenziali, papa Ratzinger ha lodato gli sforzi del governo olandese nei confronti dell’ abuso di droga e della prostituzione.
“La libertà degli individui di compiere le proprie scelte”, ha affermato, per quanto sempre difesa dall’Olanda, deve venire bilanciata dalla consapevolezza che le scelte personali non devono “nuocere a se stessi o agli altri” per il “bene della società”.
Il papa non ha trascurato lo scandalo pedofilia, che ha colpito profondamente la Chiesa olandese con la denuncia di centinaia di casi. Hanno suscitato scalpore la giustificazione degli abusi su minori provata pubblicamente da due salesiani del Paese.
Per Benedetto XVI, la Chiesa riconosce “con umiltà che i suoi stessi membri non sono sempre all'altezza degli elevati standard morali che essa propone” e allo stesso tempo non può non “esortare tutte le persone, inclusi i suoi stessi membri, a cercare di fare tutto ciò che è in accordo con la giustizia e la retta ragione e a opporsi a ciò che è loro contrario”.
Papa Ratinger ha anche accennato al peculiare “contributo” che la Santa Sede può offrire alla “diplomazia internazionale” grazie al suo status unico di Stato sovrano: un contributo “costituito in gran parte nell’articolazione di quei principi etici che dovrebbero sostenere l’ordine sociale e politico e nel richiamare l’attenzione sulla necessità di intervenire per rimediare alle violazioni di tali principi”.