lunedì 30 gennaio 2012

Storia dell’ateismo


Piccola cronologia degli avvenimenti importanti per l’umanità incredula a cura di Raffaele Carcano
2120 ante era volgare Il Canto dell’arpista, dedicato al faraone egiziano Antef, si sofferma sulla vita e sulla morte e constata che «non torna chi se n’è andato».
Circa VI sec. a.e.v. Alcuni passi dei Salmi e del libro di Geremia attestano l’esistenza di atei in Giudea.
VI-V sec. a.e.v. In Cina, il filosofo Confucio (551-479) introduce una forma di pensiero che prescinde da riflessioni sull’aldilà: la sua regola aurea («Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te») avrà un enorme diffusione in tutto il mondo. Da millenni gli studiosi discutono se considerare il confucianesimo una religione, senza peraltro arrivare ad alcuna conclusione condivisa.
V sec. a.e.v. India, fioritura della scuola Lokāyata, poi sfociata nel Cārvāka, il «diadema gemmato della scuola ateistica».
475 a.e.v. Nasce a Melo il poeta Diagora, soprannominato “l’ateo” per l’incredulità dei suoi versi, che gli valse il bando con la taglia di un talento per chi lo avesse ucciso. Perse la fede avendo visto prosperare i malvagî: fin dalle sue origini l’ateismo trasse la sua forza dall’impossibilità di concepire divinità giuste e benigne con l’esistenza del male nel mondo.
V secolo a.e.v. Nasce in Grecia il pensiero atomista, molto avanzato dal punto di vista scientifico: la materia si ritiene composta da elementi microscopici indivisibile, e non esiste alcuna altra realtà trascendente. Suoi massimi esponenti sono Leucippo e Democrito (n. circa 460).
432 a.e.v. Atene, si svolge processo di empietà contro il filosofo Anassagora, costretto all’esilio.
415 a.e.v. Atene, il filosofo Protagora compone un Trattato degli dèi, che inizia con queste parole: «Intorno agli dèi non ho alcuna possibilità di sapere né che sono né che non sono. Molti sono gli ostacoli che impediscono di sapere, sia l’oscurità dell’argomento sia la brevità della vita umana». Sono le uniche parole che rimangono, in quanto le sue opere saranno bruciate nella piazza del mercato: il primo rogo di libri della storia occidentale colpisce dunque un non credente, di cui ci rimane peraltro il famosissimo detto «L’uomo è la misura di tutte le cose».
403 a.e.v. Muore l’ateniese Crizia. Fu il primo a formulare la tesi della religione quale instrumentum regni: gli dèi sarebbero stati inventati dalle autorità per mantenere tranquille le popolazioni.
Fine del V secolo a.e.v. Si susseguono ad Atene i processi di empietà. Di uno di essi fa le spese Teodoro detto l’Ateo, bandito dalla città. Il più noto colpisce Socrate, messo a morte nel 399 a.e.v. perché ritenuto colpevole «di non riconoscere gli dei che la città riconosce e di introdurre altre nuove divinità: è colpevole anche di corrompere i giovani».
Circa 350 a.e.v. Nel mondo greco il numero di atei è diventato così cospicuo che Platone, nel decimo libro delle Leggi, è spinto a scrivere la prima trattazione sistematica del fenomeno. Platone propone l’introduzione di pene severe: cinque anni in una casa di correzione per gli atei semplici, l’ergastolo per gli atei dissoluti, la pena di morte per i pertinaci.
Fine del IV secolo a.e.v. Si diffondono le scuole filosofiche degli scettici e dei cinici, entrambe decisamente lontane da considerazioni metafisiche.
Fine del IV secolo a.e.v. Con la Sacra iscrizione, Evemero di Messene elabora la teoria che gli dèi non sono altro che antichi uomini famosi divinizzati dopo la loro morte: tesi che, dal suo nome, sarà detta “evemerismo”.
III-II secolo a.e.v. Si diffonde l’epicureismo, sebbene il suo fondatore Epicuro (341-270 a.e.v.) non possa essere strettamente considerato un non credente, in quanto afferma l’esistenza degli dèi (forse soltanto per motivi di sicurezza, e comunque ritenendoli assolutamente incapaci di influire sulle vicende umane). La sua scuola sarà sempre considerata come miscredente, e nel corso dei secoli il termine “epicurèo” costituirà uno dei sinonimi con cui identificare gli increduli.
155 a.e.v. Tre filosofi ateniesi giungono a Roma come ambasciatori: sono soprattutto gli insegnamenti ai giovani dello scettico Carneade a turbare l’anziano Catone (detto il Censore), che impone al Senato il loro ritorno in Grecia.
Circa 100 a.e.v. Nasce Tito Lucrezio Caro, il più famoso filosofo ateo latino, di scuola epicurea. Il suo De rerum natura costituisce il più completo sistema filosofico non religioso dell’antichità tramandato sino ai nostri giorni.
Circa 50 e.v. Atene, il cristiano Paolo di Tarso tiene un discorso nell’Areopago, ma viene deriso quando comincia a parlare di resurrezione dei morti (Atti 17, 32-33).I secolo. Sviluppo della scuola razionalista confuciana. Massimo esponente è il materialista Wang Ch’ung (27-100): la sua libertà di espressione, che si spinge a criticare lo stesso Confucio, gli procura diverse noie con il potere, tanto che deve dedicarsi all’insegnamento privato.
120-190. Luciano di Samosata (Zeus confutato, Alessandro pseudoprofeta, Sulla morte di Peregrino) è l’autore delle opere dell’antichità più irriguardose nei confronti della religione.
II-III secolo. Il filosofo scettico Sesto realizza importanti progressi metodologici: i fenomeni devono essere compresi osservando i fenomeni stessi. In tal modo contrappone ai dogmatismi l’importanza della funzione delle scienze: di qui il suo soprannome di “Empirico”.
380. Editto di Tessalonica dell’imperatore Teodosio, che, vietando ogni opinione contraria, proclama il cristianesimo religione di Stato: «Vogliamo che tutte le nazioni che sono sotto nostro dominio, grazie alla nostra carità, rimangano fedeli a questa religione […] Ordiniamo che il nome di Cristiani Cattolici avranno coloro i quali non violino le affermazioni di questa legge. Gli altri li consideriamo come persone senza intelletto e ordiniamo di condannarli alla pena dell’infamia come eretici, e alle loro riunioni non attribuiremo il nome di chiesa; costoro devono essere condannati dalla vendetta divina prima, e poi dalle nostre pene, alle quali siamo stati autorizzati dal Giudice Celeste».
435. Editto dell’imperatore Teodosio II. L’unica religione ammessa è il cristianesimo, il giudaismo è tollerato, per tutto il resto della popolazione è prevista la pena di morte, a meno che non si converta.
V-XII secolo. Per tutto il Medioevo l’ateismo, in Occidente, non può essere rivendicato pubblicamente. La blasfemia è generalmente punita con il taglio della lingua. Che vi siano ancora atei in circolazione è comunque dimostrato dalle vite dei santi, che attestano invariabilmente l’esistenza di molti increduli, da convertire “a suon di miracoli”.
VII secolo. La Sura della genuflessa del Corano (XLV, 24-25) attesta l’esistenza di atei anche nel mondo arabo.
XII secolo. Il filosofo islamico Averroè (Ibn Rushd, 1126-1198) afferma l’eternità del mondo e nega la provvidenza divina, l’immortalità dell’anima e la risurrezione dei corpi. Le sue teorie avranno una grande influenza in Occidente nei secoli a venire.
XIII-XIV secolo. La ricerca di prove dell’esistenza di Dio condotta dai teologi cristiani come Anselmo d’Aosta e Tommaso d’Aquino confermano implicitamente l’esistenza di increduli da convincere. Peraltro, testi come Montaillou, villaggio occitano di E. Le Roy Ladurie dimostrano l’ampia diffusione tra le classi più umili di un robusto scetticismo verso i dogmi del cristianesimo.
XIV secolo. Il frate francescano Guglielmo di Occam (m. 1350) sostiene che, per spiegare una qualunque cosa, non bisogna aggiungere, quando non servono, elementi ulteriori che si rivelano inutili. Tale teoria, noto come Rasoio di Occam, finirà per mettere in discussione la stessa esistenza di Dio, poiché semplifica l’affermazione «Dio, che è sempre esistito, ha creato l’universo» in «l’universo è sempre esistito»: Dio si rivela un ente inutile.
1502. La parola atheos è riportata per la prima volta in un dizionario.
Inizio del XVI secolo. L’averroismo si fa strada nell’università di Padova. Pietro Pomponazzi (1462-1525) nega i miracoli e l’immortalità dell’anima. Il suo Tractatus de immortalitate animae (1516) è bruciato e inserito nell’Indice dei libri proibiti. Niccolò Machiavelli (1469-1527) sostiene che il cristianesimo «pare che abbi renduto il mondo debole», ed è comunque destinato un giorno a perire, come del resto tutte le religioni. Dopo la sua morte verrà ostracizzato e le sue opere, diffusissime in tutta Europa, saranno messe all’Indice nel 1564.1516. Thomas More (Tommaso Moro), nella sua Utopia, paragona l’ateismo alla «bassa materialità animale». Nei decenni seguenti anche altri (tra cui Giovanni Calvino) si impegneranno a confutare gli increduli: indice della rinnovata diffusione dei miscredenti.
1543. Niccolò Copernico pubblica Le rivoluzioni dei corpi celesti, in cui propone la teoria eliocentrica, secondo la quale è il Sole e non la Terra a essere al centro delle orbite degli altri pianeti, in palese contraddizione con la tradizione biblica che vede la Terra al centro dell’intero creato.
1546. Prima condanna al rogo per “ateismo”. Ne è vittima Étienne Dolet a Parigi. L’anno dopo tocca al ginevrino Jacques Gruet.
1564. Si chiude il Concilio di Trento. Tra i vari decreti conciliari, uno si rivela particolarmente negativo per i non credenti: l’istituzione dei registri dei battezzati, che svolgono anche funzione di anagrafe, sancisce la “morte civile” di chi non risulta nell’elenco.
1570. Entra a pieno regime l’Inquisizione. Il rodigino Girolamo Biscazza è bruciato sul rogo per aver palesato dubbi sui dogmi della Chiesa cattolica. Nei decenni seguenti i processi per ateismo saranno diverse centinaia.
24 agosto 1572. Strage di san Bartolomeo: a Parigi vengono trucidati diecimila ugonotti. Secondo il gesuita Mersenne, in questo periodo di guerre religiose vi sono 50.000 atei che vivono nella capitale francese.
1584. Prima attestazione in volgare della parola “ateismo”.
Fine XVI secolo. Mentre in Europa infuriano i conflitti di religione, in India l’illuminato imperatore moghul Akbar si avvale anche di consiglieri atei.
17 febbraio 1600. La data del più noto crimine compiuto dalla Chiesa cattolica: Giordano Bruno viene arso vivo in Campo de’ Fiori a Roma.
XVII secolo. Si moltiplica il numero delle opere contro gli increduli: in Francia sono ben 42 tra il 1600 e il 1640. Nelle classi agiate si diffonde il libertinismo e ritrova vigore lo scetticismo. Inizia una copiosa circolazione di opere clandestine chiaramente irreligiose.
1619. Tolosa, il filosofo Giulio Cesare Vanini (n. 1585) è condannato per “ateismo” e viene prima strozzato sul patibolo, e poi bruciato.
1632. Galileo Galilei pubblica il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano in cui afferma la validità della teoria copernicana. Nel 1633 viene condannato per eresia dal Tribunale Inquisitore del sant’Uffizio per «aver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre Scritture, ch’il sole sia centro della Terra e che non si muova da oriente ad occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, e che si possa tenere e difendere per probabile un’opinione dopo esser stata dichiarata e definita per contraria alla Sacra Scrittura». La condanna sarà cancellata dal Vaticano solo nel 1992.
Metà del XVII secolo. La circolazione delle opere del missionario gesuita Matteo Ricci, secondo il quale il confucianesimo è solo una filosofia (e quindi compatibile con la fede cristiana), finisce per attirare l’attenzione sul fatto che il più grande Paese al mondo sarebbe governato in base ai principî di una morale non religiosa.
1670. Viene diffuso anonimamente in Olanda il Trattato teologico-politico dell’ebreo scomunicato Baruch Spinosa (1632-1677), che suscita le immediate e violente reazioni di cattolici e riformati. Nel libro, alla critica biblica si accompagna l’apologia della libertà e della tolleranza.1682. Il transfuga ugonotto Pierre Bayle (1647-1706) pubblica in Olanda i Pensieri sulla cometa: per la prima volta nel mondo occidentale viene asserita la moralità degli atei e si avanza la possibilità stessa di una “repubblica di atei”. Questa tesi verrà riproposta con ancora maggior vigore oltre vent’anni dopo, nella Continuation des pensées diverses.
1688. Christian Thomasius, nelle Istituzioni della giurisprudenza divina, sostiene che il diritto naturale, per essere universale, non può limitarsi alle convinzioni dei cristiani, ma deve considerare anche il punto di vista degli altrocredenti e degli atei.
1688-1697. Napoli, l’inquisizione celebra il processo al gruppo degli “ateisti” che studiavano il pensiero atomista.
1713. Il deista Anthony Collins (1676-1729) pubblica A Discourse of Free Thinking, opera con cui si inaugura la stagione del libero pensiero.
1729. Étrépigny, Francia, muore il curato Jean Meslier. Sul tavolo si trovano tre suoi manoscritti con cui manifesta il proprio ateismo e la convinzione che «tutte le religioni del mondo sono invenzioni umane». Il Testamento diventa rapidamente noto in tutta Europa.
1750. Il filosofo scozzese David Hume (1711-1776) espone la tesi, già anticipata da Thomas Hobbes, che le religioni sono creazioni umane, frutto del timore che gli esseri umani provano di fronte al mondo.
1° novembre 1755. Il terremoto di Lisbona, nel quale muoiono decine di migliaia di persone, turba profondamente le coscienze europee. Crolla la tesi di Leibniz e Pope che «tutto è bene nel migliore dei mondi possibili».
XVIII secolo. In Francia si diffonde grandemente l’Illuminismo. Diversi suoi esponenti sono miscredenti (Diderot, La Mettrie, Helvétius), mentre gli esponenti più noti sono deisti (Rousseau, Voltaire: quest’ultimo critica pesantemente l’ateismo nel suo Dizionario filosofico). La pubblicazione dell’Encyclopédie (1751-1772) darà un notevole contributo alla diffusione del pensiero razionale.
1770. Esce, sotto il falso nome di Mirabaud, Il sistema della natura del barone d’Holbach (1723-1789), primo tentativo di ordinamento filosofico dell’ateismo.
1776. Francia. Il cavaliere de La Barre è torturato e decapitato con l’accusa di aver profanato un crocifisso.
1781. Nella Critica della ragion pura Immanuel Kant (1724-1804) demolisce le “prove” classiche dell’esistenza di Dio: nessun ragionamento potrà mai trasformare la nostra idea di cento talleri in cento talleri effettivamente presenti nelle nostre tasche.
1789. Scoppia la Rivoluzione francese, che porta alla luce l’esistenza di una moltitudine di atei. Le cose cambiano con il Terrore: il 21 novembre 1793 Robespierre attacca l’ateismo definendolo «aristocratico», il 6 dicembre la Convenzione proibisce le manifestazioni contrarie alla libertà dei culti, il 29 marzo 1794 il filosofo e matematico ateo Condorcet (n. 1743) è trovato morto nella sua cella, due giorni dopo essere stato arrestato.
1805. Lo scienziato Pierre-Simon de Laplace presenta a Napoleone Bonaparte il suo Trattato di meccanica celeste. Quando l’imperatore gli fa notare che Dio non è citato in alcuna dimostrazione del funzionamento del cosmo, Laplace gli risponde: «Non ho bisogno di questa ipotesi».
1819. Il mondo come volontà e rappresentazione del filosofo tedesco Arthur Schopenhauer (1788-1860) è la prima grande opera improntata a una morale atea.
1830. Charles Lyell, nei suoi Principî di geologia, fissa l’età della Terra in tempi enormemente lunghi, smentendo la teoria creazionista del vescovo Ussher secondo cui il mondo era nato nel 4004 a.e.v.
1835. David Friedrich Strauss, nella sua Vita di Gesù, definisce «miti» le narrazioni sovrannaturali dei Vangeli.
1841. Viene pubblicata L’essenza del cristianesimo, del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach (1804-1872). «Non è Dio che crea l’uomo, ma l’uomo che crea l’idea di Dio: l’esistenza di Dio è una proiezione assolutamente umana».
1844. Il filosofo tedesco Karl Marx (1818-1883), nell’Introduzione alla critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico, afferma che «la religione è il sospiro della creatura oppressa, il cuore di un mondo spietato, come è lo spirito di una condizione priva di spirito. Essa è l’oppio dei popoli».
1858. John Stuart Mill (1806-1873) pubblica il suo Saggio sulla libertà. In esso è formulato l’harm principle (principio del danno): lo Stato è legittimato a intervenire per regolare la condotta dei cittadini solo quando le loro azioni danneggiano altri cittadini.
24 novembre 1859. È pubblicata l’opera di Charles Darwin (1809-1882) L’origine della specie. La teoria dell’evoluzionismo propugnata dal libro fornisce una spiegazione razionale e scientifica che mette in crisi il fissismo creazionista.
Nel 1871 Darwin pubblicherà L’origine dell'uomo, in cui espone analiticamente la discendenza della specie umana da altre specie animali.
1860. L’evoluzionismo esce vincitore dalla cosiddetta “contesa di Oxford”. Il vescovo Wilberforce offende Thomas Henry Huxley, chiedendogli se discende da una scimmia per parte di padre o di madre. Huxley gli risponde che non si vergogna affatto di avere una scimmia come antenato, ma che si sarebbe vergognato di essere associato a un uomo che si serviva di grandi doni per oscurare la verità. Huxley sarà poi soprannominato “il bulldog di Darwin”.
1862. Nasce l’Associazione internazionale dei liberi pensatori.
1869. T.H. Huxley conia il termine “agnostico”.20 settembre 1870. Roma viene annessa al Regno d’Italia e, dopo più di mille anni, si pone fine al potere temporale dei papi e della Chiesa.
1882. In La gaia scienza, il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche (1844-1900) annuncia la “morte di Dio”: «Anche gli dèi si decompongono. Dio è morto! Dio resta morto! E noi l’abbiamo ucciso!».
1907. Il fondatore della psicanalisi Sigmund Freud (1856-1939), in Azioni ossessive e pratiche religiose, considera «la nevrosi ossessiva come un equivalente patologico della formazione religiosa», e descrive la religione come «una nevrosi ossessiva universale». Nel 1927 Freud pubblicherà L’avvenire di un'illusione, in cui applica la psicoanalisi alle credenze religiose, definite «illusioni indimostrabili»: «Alcune di esse sono a tal punto inverosimili […] che, tenuto il debito conto delle differenze psicologiche, possono venir paragonate ai delirî».
1917. Scoppia la Rivoluzione Russa. L’anno successivo la Costituzione separa Chiesa e Stato, e «riconosce a tutti i cittadini la libertà di propaganda religiosa e antireligiosa», ma già nel 1923 il XII Congresso del Partito Comunista dà il via alla lotta sistematica contro la religione.
1925. Il regime fascista scioglie le associazioni laiche italiane in quanto “antinazionali”: quattro anni dopo firmerà un concordato con la Santa Sede. Nello stesso anno si celebra, negli Stati Uniti, il c.d. “Processo della Scimmia” (The Monkey Trial): il biologo John Scopes è posto sotto accusa per essersi rifiutato di obbedire alle leggi del Tennessee, che proibiscono l’insegnamento dell’evoluzionismo nelle scuole.
1927. Bertrand Russell pubblica Perché non sono cristiano: «Io sono fermamente convinto che le religioni, come sono dannose, così sono false».
5 marzo 1933. Adolf Hitler vince le elezioni tedesche: il 20 luglio la Germania nazista firma un concordato con la Santa Sede. Le associazioni laiche erano già state sciolte l’anno prima con una serie di decreti speciali, riscuotendo il plauso della Civiltà cattolica.
1941. Di fronte all’avanzata nazista, Stalin scioglie d’imperio l’Unione dei Senza Dio. Nel 1943 autorizzerà la ricostituzione del patriarcato ortodosso.
1943. Viene pubblicato il libro France, Pays de Mission? di Henri Godin e Yvan Daniel. Il mondo cattolico prende coscienza per la prima volta dell’avanzare della secolarizzazione: specialmente nelle metropoli la religione sta diventando un fenomeno marginale.
1945. Al termine della seconda guerra mondiale, gli stati dell’est Europa passano sotto l’influenza sovietica e vengono guidati da regimi comunisti. I governi conducono saltuarie ma decise politiche antireligiose illiberali.
1° gennaio 1948. Entra in vigore la Costituzione della repubblica italiana, che omette di citare gli atei e la laicità dello Stato. Analoghe dimenticanze si riscontrano nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (10 dicembre 1948) e nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (4 novembre 1950).
1952. Nasce ad Amsterdam (Paesi Bassi) l’International Humanist and Ethical Union.
12 aprile 1961. Primo volo nello spazio di un essere umano. Gli organi di informazione riportano una “storica” frase di Jurij Gagarin: «Non vedo alcun Dio da quassù».
8 aprile 1966. Il magazine americano Time esce con una copertina che diventerà famosissima: su uno sfondo completamente nero, campeggia in rosso la domanda Is God Dead?
1967. La data più nera nella storia dell’ateismo: l’Albania diventa il primo (e per fortuna unico) “Stato ateo”. Le confessioni religiose vengono messe fuori legge e i luoghi di culto sono riconvertiti ad altre funzioni.
2 ottobre 1979. La sentenza n. 117 della Corte Costituzionale stabilisce che «il nostro ordinamento costituzionale esclude ogni differenziazione di tutela della libera esplicazione sia della fede religiosa sia dell’ateismo». È l’agognato riconoscimento giuridico della parità tra credenti e non credenti.
4 dicembre 1986. In una pizzeria di Padova nasce il comitato promotore dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.
2000. Secondo la World Christian Encyclopedia, nel mondo vi sono 150 milioni di atei e 768 milioni di non religiosi. Insieme raggiungono il 15,2% della popolazione mondiale.
2006/07. Esplode il fenomeno del New Atheism: i libri di Richard Dawkins, Sam Harris e Christopher Hitchens raggiungono la vetta delle classifiche di vendita nei paesi anglosassoni. In Italia accade altrettanto con il libro di Piergiorgio Odifreddi Perché non possiamo essere cristiani.
2009. Gli autobus "atei" percorrono le strade di molti paesi: la prima campagna mondiale dell'incredulità genera discussioni e reazioni a non finire.
Percorsi di approfondimento
Sylvain Maréchal. Dictionnaire des athées anciens et modernes. 1800
Fritz Mauthner. L’ateismo e la sua storia in Occidente (Der Atheismus und seine Geschichte im Abendlande, 1920-23).
Henri Arvon. Teismo e ateismo.1973
(EN) David Berman. A History of Atheism in Britain, From Hobbes to Russell. 1988
(EN) James A. Haught. 2000 Years of Disbelief. 1996
(EN) James Thrower. Western Atheism: a Short History. 1999
Georges Minois. Storia dell’ateismo. 2000
Remo Bodei. I senza dio. 2000
Michel Onfray. Trattato di Ateologia. 2005
Ramkrishna Bhattacharya. Il materialismo in India: uno sguardo sinottico. 2010.