mercoledì 26 ottobre 2011

“Come mettere Dracula a capo di una banca del sangue”


Le indagini del Vaticano sui casi di abuso sessuale a Ealing Abbey sono un mero “esercizio di pubbliche relazioni”
Le presunte vittime di abusi sessuali hanno reagito freddamente alla notizia di un’indagine da parte del Vaticano in una abbazia di Londra, sollecitando ulteriori indagini su altre istituzioni della Chiesa Cattolica Romana accusate di maltrattamenti a abusi sessuali su bambini.
LA VISITA APOSTOLICA - La Congregazione per la Dottrina della Fede a Roma ha ordinato che venisse effettuata una “visita apostolica” per scoprire l’escalation di abusi denunciati a Ealing Abbey, dove i monaci e gli insegnanti laici sono stati accusati di aver molestato, nel corso di decenni, i bambini a St Benedict, in una scuola vicina. Si tratta della prima inchiesta di questo tipo sugli abusi sessuali in Gran Bretagna, ma i gruppi di supporto delle presunte vittime hanno messo in dubbio l’efficacia e l’integrità di un’inchiesta interna, tanto più che i risultati rimarranno segreti. Una presa per i fondelli per persone che hanno visto la propria vita distruggersi. Padre David Pearce, un prete dell’abbazia di Ealing, è stato arrestato nel 2009, ma gli abusi denunciati si protraggono dagli anni ’60 al 2009.

UN ESERCIZIO DI PUBBLICHE RELAZIONI - Pete Saunders, parte della National Association for People Abused in Childhood, ha detto che questa iniziativa è un mero esercizio di pubbliche relazioni, “come mettere Dracula a capo di una banca del sangue”: il Vaticano che indaga sulle proprie vergogne, tenendosi ben segreti i risultati delle indagini, non costituisce una certezza di imparzialità per le vittime. Anne Lawrence del Ministry and Clerical Sexual Abuse Survivors, commenta raccontando che anche se l’inchiesta su Ealing ha mostrato una gerarchia cattolica che cominciava a capire il concetto di responsabilità istituzionale, c’erano altre scuole e altri luoghi che meritavano di essere indagate. Secondo lei, sono “più di 20 le scuole in cui si sono verificati abusi sistematici e vorremmo vedere tutte le inchieste anche su questi casi”. I rapporti tra la Chiesa e gruppi di sopravvissuti sono già molto tesi: all’inizio di questo mese, il Guardian ha rivelato che i gruppi di sostegno alle vittime National Catholic Safeguarding Commission (NCSC) erano in forte discussione con il Catholic Safeguarding Advisory Service (CSAS). Le indagini preannunciate sono state definite prive di senso e non arriveranno a nulla prima di maggio 2012, momento in cui il Papa ha fissato un limite per la relazione sull’accaduto.
LE VITTIME NON SI FIDANO -Graham Wilmer, che dirige il Lantern Projecte dice di aver subito abusi da un prete cattolico da adolescente, ha dichiarato: ”Eravamo pronti a parlare con [l'istituzione] che ci aveva fatto del male, anche se era doloroso … [Ma] non possiamo riporre fiducia in loro. Di fatto non è successo nulla”. La chiesa cattolica in Inghilterra e Galles non ha subito la stessa sorte di quella in Irlanda e negli Stati Uniti, dove le polemiche non hanno avuto sosta. Intanto due cause civili mostrano l’impegno della chiesa in una guerra di logoramento con le vittime di abusi, negando  qualsiasi responsabilità ad esempio nel caso di una donna Portsmouth, che ha subito abuso sessuale da un sacerdote, sostenendo che il chierico non era un dipendente. Il secondo caso riguarda invece più di 150 ex allievi che hanno subito abusi sessuali e fisici alla St William’s, nello Yorkshire: la diocesi di Middlesbrough contesta la sentenza di colpevolezza.
http://www.giornalettismo.com/archives/161533/come-mettere-dracula-a-capo-di-una-banca-del-sangue/2/