venerdì 15 aprile 2011

SUL GESÙ ZELOTA



Il prof. Mauro Pesce, docente di storia del cristianesimo noto per il libro-intervista "Inchiesta su Gesù",interrogato da un utente on line riguardo le tesi di Gesù come zelota, si è limitato a liquidare il tutto in un paio di righe,affermando che tali lavori (in particolare ci riferiamo agli scritti di Emilio Salsi e Giancarlo Tranfo) siano storicamente infondati.

E la cosa è buffa se si pensa che l'analisi condotta da questi autori è tutt'altro che la solita rivisitazione dei vangeli in chiave di semi-indottrinamento, quanto piuttosto una ricerca effettuata minuziosamente mettendo a confronto i testi storici con i testi sacri, e rilevando inquietanti scenari che finora erano rimasti taciuti."Gesù" era uno zelota,la sua patria era Gamala (patria dei ribelli a quel tempo),i suoi fratelli, sdoppiati e creati fino a raggiungere il numero 12 (poichè questo era il numero delle tribù di Israele) incalliti guerrieri che continuarono la lotta per la liberazione

di Israele dall'invasore romano...Il "figlio di dio" morto per riscattare il mondo dal peccato ad opera di ebrei che si automaledicono nel vangelo di Matteo, non fu altro che un ribelle crocifisso per attentato all'autorità romana durante il periodo pasquale.
Per contro, Emilio Salsi, sentitosi chiamare in causa,così ha risposto al prof. Pesce:
"Esimio professore Mauro Pesce, egregio signor Andrew,
essendo stato chiamato in causa mi sento obbligato ad intervenire direttamente.
Definire “teorie” i miei studi, liquidando in due righe anni dediti alla ricerca, è errato e fuorviante nei confronti di chiunque, interessato al “Cristo storico”, abbia occasione di leggerle.
Tengo a precisare che la formazione culturale personale mi avrebbe impedito di pubblicare analisi critiche sui documenti neotestamentari, quindi sulla dottrina cristiana, basate su inutili ipotesi o convinzioni presupposte.
Affermare che “Gesù Cristo”, “Apostoli”, “Maria Vergine” e “san Giuseppe” non sono mai esistiti significa contraddire anche la religione islamica ed ebraica e sono consapevole di mettermi contro un potere politico-religioso enorme.
Tuttavia ho ritenuto doveroso farlo quando - dopo aver accertato molte falsificazioni contenute nei “sacri testi” finalizzate a creare gli involucri teologici incarnati nei personaggi citati, una volta scoperta anche la contraffazione della data di una carestia riportata in “Antichità Giudaiche” di Giuseppe Flavio ripresa in “Atti degli Apostoli” e da “Storia Ecclesiastica” di Eusebio di Cesarea - ho potuto dimostrare il vero collegamento fra le vicende evangeliche e la storia, unitamente alla descrizione della Nazaret dei vangeli che non corrisponde alla città attuale ma a Gàmala, la città di Giuda il Galileo e dei suoi figli i quali avevano lo stesso nome dei fratelli di “Gesù”.
Sì, professor Pesce e signor Andrew, tutto iniziò da un fatto veramente accaduto, di natura esclusivamente giudaica, che spinse ad intervenire l’Impero Romano. E’ una storia che riguarda il lontano passato dei nostri avi la conoscenza del quale è patrimonio di tutta l’umanità.
Prima di dissertare su cosa disse o fece “Gesù”, “Apostoli” ecc., trattandosi di personaggi descritti come autori di gesta tanto straordinarie quanto impossibili, un vero storico ha il compito primario di accertarsi che essi siano veramente esistiti.
Le analisi che mi hanno spinto a pubblicare tali conclusioni sono molte ed impegnative, anche per un insegnante di storia, ma colgo l’occasione per sottoporre alcune sintesi di esse all’attenzione di coloro che, interessati al “Gesù storico”, seguono nel web questa tematica.
Riguardano la veridicità storica dell’esistenza degli Apostoli ad iniziare da Paolo di Tarso, le “Natività” di Matteo e Luca, finte come i due pseudonimi che si dettero gli scribi cristiani che le inventarono, la prova della falsificazione della testimonianza di Tacito su Gesù, nonché Nazaret –Gàmala. Inoltre potrete vedere il filmato televisivo del dibattito fra me ed il sacerdote esegeta Gianluigi Pasquale, Preside dello Studio Teologico Laurentianum, per verificare l’impossibilità della Chiesa ad affrontare ed approfondire la critica storica scientifica applicata agli scritti neotestamentari quale metodo fondamentale per la ricerca sulle origini del Cristianesimo come dimostrato dal “forfait” dichiarato, successivamente, dal teologo sul confronto incentrato sull’esistenza di san Paolo come uomo, nonostante l’impegno assunto pubblicamente.
Ecco i link:
http://www.vangeliestoria.eu/argomento.php?id=78
http://www.vangeliestoria.eu/argomento.php?id=77
http://www.vangeliestoria.eu/argomento.php?id=44
http://www.vangeliestoria.eu/argomento.php?id=79
http://www.vangeliestoria.eu/argomento.php?id=45
Emilio Salsi - Massarosa 12 Set. 2010"
Risposte da Pesce?Finora nessuna.