venerdì 1 aprile 2011

L' OPUS DEI



Dire cosa sia esattamente l' Opus Dei non è un'impresa da poco. Questa organizzazione, "una chiesa nella chiesa", opera nel più assoluto segreto, come una mafia o un'associazione a delinquere. Quel poco che si sa sta emergendo dalle esternazioni di coloro che si sono allontanati in tempo (anche se con le ossa rotte) da questa fantomatica consorteria e hanno rivelato con quali mezzi l' Opus contatta e coinvolge i suoi potenziali aderenti e li costringe a vivere una specie di galera a vita: tutto nel nome di un ipotetico ...dio e della salvezza eterna!
Per sommi capi: La nascita - Fondatori: questa consorteria è nata agli inizi degli anni 1930, fondata dal prete spagnolo Josemaria Escrivà de Balaguer, di forti simpatie franchiste. Durante la guerra civile spagnola abbandona l' abito talare e si nsconde in un manicomio per sfuggire alla cattura degli esponenti della sinistra

repubblicana.
Tranquillizate le acque e con il sostegno del Caudillo Franco realizzerà in pieno la sua opera, sempre orientata alle più bieche manifestazioni della destra antidemocratica. Morto nel 1975 e canonizzato nel 2002, gli succederanno alla guida dell' Opera Alvaro del Portillo e l'attuale (2009) Javier Echevvarrìa.
Prelatura personale del papa: significa che l'organizzazione agisce, nell'ambito delle diocesi, in maniera totalmente indipendente dalle stesse, dal controllo dei vescovi titolari e da qualsiasi gerarchia ufficiale della chiesa cattolica. Viene detta "Prelatura Nullius" cioè "eztraterritoriale" in grado di sovrastare qualsiasi diocesi.

Il segreto verso l' esterno: tutte le sedi dell' Opus vivono nell' anonimato più assoluto; nessuna targa esplicativa denuncia l' appartenenza all' organizzazione, compresa la sede centrale che si trova a Roma, viale Bruno Buozzi; passano così inosservati centri, residenze, club sportivi e culturali, scuole di ogni genere, residenze per studenti universitari, cliniche, ospedali e altro; nessuna sede lascia trapelare la sua appartenenza all'organizzazione. Non esiste un sola targa al mondo che consenta di identificare queste sedi come appartenenti all'Opus Dei.


Il segreto all'interno: norme, circolari, disposizioni interne e statuti diffusi all'interno dell'organizzazione sono rigorosamente "secretati" per la maggior parte degli appartenenti e conservati "sotto chiave" all'interno delle sedi. Ogni aderente deve conoscere solo quello che gli compete in modo che "la tua mano destra non sappia quello che fa la sinistra". Fa parte di tutto questo il fantomatico Codex Iuris Particularis Operis Dei, redatto dal Balaguer, mantenuto segreto e che solo pochi, appartenenti ai livelli superiori dell'Opera, possono visionare e conoscere.


Appartenenti all'Opus Dei - Categorie. Si distinguono in:
Soprannumerari e Soprannumerarie: sono membri esterni dell'organizzazione, generalmente sposati, facenti parte della medio / alta borghesia quali: professionisti di rilievo, responsabili del mondo finanziario e industriale, del mondo giudiziario, del giornalismo, della politica, ecc.
Numerari e numerarie, residenti nei centri dell'Opus Dei e operanti all'esterno come, insegnanti, impiegati, segretarie, commercialisti, ecc., oppure che svolgono incarichi nell'ambito dell'organizzazione stessa in qualità di "direttori spirituali laici", coordinatori, amministratori, ecc.
Numerarie ausiliarie: sono delle serve, delle domestiche addette alla pulizia dei bagni, dei locali comuni dei centri, cuoche e cameriere, lavandaie e quanto può servire per la manutenzione ed il funzionamento delle residenze
Aspiranti al "fischio o pittata", (cioè l'atto di adesione formale all'Opus Dei), quelli che sono stati individuati come possibili candidati all'opera.


Personale ecclesiastico: i preti, sacerdoti, parroci e i confessori normalmente incardinati nelle diocesi ufficiali della setta cattolica, NON fanno parte dell'organizzazione.
Fanno parte integrante dell'Opus Dei solo i preti, appartenenti all'organico dell'Opus, che vengono ordinati come tali, con speciale procedura, solo dopo essersi laureati in teologia presso il "Collegio Romano" dell'Opera. Fanno tutti parte della enigmatica "Società Sacerdotale della Santa Croce".


Organizzazione interna - Organigrammi: non viene mai formalizzata; si tratta comunque di una struttura rigorosamente verticale. Ogni aderente conosce e si rivolge esclusivamente al proprio responsabile superiore che gli viene indicato: generalmente noto come "direttore spirituale" laico (Come in un esercito).


Diritti e doveri degli appartenenti all'Opus Dei: di diritti non se ne parla nemmeno!
Si suppone che chi si vota al servizio di dio non abbia niente da reclamare.
Per i doveri è un altro paio di maniche.
Soprannumerari: hanno l'obbligo di versare alle casse dell'Opus una cospicua parte dei loro redditi; l'Opus eventualmente ti protegge e ti da una mano, quando è il caso, nel proseguimento della carriera. (Come nelle Logge Massoniche)
Numerari e numerarie hanno l'obbligo di versare integralmente i loro proventi di lavoro alle casse dell'Opus; non hanno previdenza sociale, assistenza malattia, e asicurazioni di alcun genere. Quelli che lavorano all'esterno dei centri dell'organizzazione ricevono giornalmente un argent de poche pari a 10-12 euro giornalieri per i trasporti pubblici e un "panino o un caffè" da consumarsi durante il giorno, fuori sede. Gli aderenti sono tenuti a giustificare queste "folli" spese con appositi scontrini fiscali.
Ovviamente le numerarie ausiliarie non vedono mai il becco di un quattrino.


Programma giornaliero. Questo è il programma giornaliero (sette giorni su sette) per i numerari e le numerarie, ricostruito secondo quanto raccontato da quelli che sono usciti dall'incubo. Tale programma può essere soggetto a variazioni secondo il tipo di impegno assunto dal numerario nell'ambito dell'organizzazione.
6,00 Sveglia e recitazione del Serviam, giaculatoria da recitarsi distesi sul pavimento della camera.
6,15 doccia gelata (anche inverno) supportata da apposita preghiera
6,45 mezzora di preghiera in oratorio
7,15 messa in latino
7,45 colazione
8,00 riassetto camere con numerarie ausiliarie
9,00 incontro con direttore spirituale per concordare il programma giornaliero
9,45 eventuale uscita dal centro per lavoro e/o studio
10,00-18,00 lavoro e/o studio
18,00 rientro al centro
18,30-19,00 orazione
20,00 cena e ricreazione (tertullias = falso relax controllato dai direttori)
20,30 rosario e preci varie
20,45 corso di latino
22,00 esame di coscienza, silenzio notturno, spruzzatura del giaciglio con acqua benedetta
##,## Oltre a tutto questo i numerari/e sono tenuti ad una costante opera di apostolato e di "cattura" di eventuali possibili candidati all'Opus dei.


Mortificazioni: come pratica comune i numerari e le numerarie devono:
indossare il cilicio (cintura metallica dotata di punte, da stringere sulla coscia) per almeno due ore al giorno
autoflagellarsi, al sabato, con apposita frusta detta "disciplina"
dormire periodicamente senza cuscino e con un libro sotto il capo (notti di guardia)
per le numerarie: dormire sempre su una tavola di legno posta su di una rete metallica e, a volte, senza cuscino.

Limitazioni e vincoli a cui vengono assogettati i residenti nei centri dell'Opus Dei, salvo rare eccezioni, autorizzate dei direttori spirituali laici:
divieto di andare al cinema, teatro, a concerti e a manifestazioni sportive
divieto di ascoltare la radio e guardare la televisione (salvo permessi speciali)
divieto di frequentare amici esterni ai centri dell'opera
divieto di visitare i familiari, salvo casi eccezionali autorizzati dai direttori spirituali (funerali, matrimoni, ecc.)
a colazione non spalmare il burro sul pane o bere caffè zuccherato
consigliato dormire sul pavimento almeno una volta la settimana
portare l'orologio da polso sul braccio "sbagliato" e inserire una moneta in una scarpa
divieto di fare vacanze
vestiario ed effetti personali devono essere acquistati presso determinati negozi, sotto la sorveglianza dei direttori spirituali laici e devono rispettare determinati standard
divieto di viaggiare, salvo autorizzazione
obbligo di sorridere sempre, sia nel centro di residenza che all'esterno, per ostentare la loro falsa felicità di appartenere ad una schiera di "eletti"
è segno di "eroica virtù" negarsi un bicchiere di acqua fresca nei periodi più afosi dell'anno
astenersi, sempre e comunque, all'interno del centro di residenza o all'esterno, da rapporti, anche solo verbali, con appartenenti all'altro sesso
tutti i centri dell'Opus sono dotati di doppio ingresso e di locali interni rigorosamente separati: maschi e femmine non devono mai incontrarsi
...e tante, tante altre piacevolezze del genere


Apostolato e "cattura"
Ogni appartenente all'Opus Dei è impegnato al rispetto di un determinato budget di apostolato per la "cattura" di nuovi aderenti all'opera. Si tratta quasi sempre di ragazzi/e dai 12 ai 14 anni o di studenti universitari che vengono di fatto plagiati e attirati, con false manifestazioni di amichevoli sentimenti e con assurde promesse nelle trappole che l'Opus ha da tempo organizzate e ben mascherate. Si tratta di circoli sportivi, culturali, associazioni giovanili, conviti universitari che nulla lasciano trasparire della loro vera natura.
Ovviamente le prede vengono selezionate in base alla loro estrazione sociale e religiosa: sono tutti appartenenti a famiglie cattoliche, praticanti, fondamentalmente credulone e con un certo "spessore" sociale ed economico.
Niente "morti di fame" tra le fila dell'Opus Dei!
Dopo pazienti, costanti e insidiosi contatti si convicono i ragazzi che

"Dio li ha chiamati alla santa missione di una vita dedicata alla fede e
all'apostolato e con garanzia della "salvezza eterna".
Un vero specchietto per l'allodole per ragazzi/e già predisposti alla credulità da famiglie ammorbate di cattolicesimo. Se poi si tratta di famiglie "soprannumerarie", è come sfondare una porta aperta. Infatti, già a 16 anni, alcuni vengono convinti a scrivere una prima richiesta di adesione all'Opus Dei.
La vera adesione (o fischiata, pittata) avviene all'età di 18 anni (al raggiungimento della maggiore età) con ben precisi vincoli:
il giovane rinuncia e consegna all'Opus Dei tutti suoi beni mobili (veicoli, gioielli, denaro proprio, vestiti, ecc.) e quanto altro potrà pervenirgli in futuro a titolo di regali personali
rinuncia a tutti i futuri proventi di lavoro nonchè stipendi, rendite ed altre entrate, a favore dell'opera, senza alcuna futura rivalsa per eventuali arretrati, contributi previdenziali e sanitari, pensioni, ecc.
si impegna a risiedere nei centri dell'opera
rinuncia ad ogni contatto con la famiglia d'origine (che molte volte è all'oscuro di tutto) e riconosce come unica sua famiglia l'Opus Dei
si impegna a proseguire, eventualmente, gli studi universitari, a spese dei genitori ma secondo gli indirizzi che l'organizzazione gli imporrà (attività commerciali, finanziarie, di amministrazione, di vita pubblica e con esclusione di materie scientifiche quali medicina, fisica, psicologia, ecc.)
e, all'età di 25 anni, farà testamento, dichiarando come unico beneficiario dei propri beni, l'organizzazione dell'Opus Dei
fa formalmente voto di povertà, castità e obbedienza
con questi impegni il candidato accetta, di fatto, una vita di schiavitù e di soggezione perpetua ad una organizzazione che nasconde, dietro all'ombra della croce, un'associazione a delinquere di vastissima portata. In tutto questo si percepiscono alcune inquietanti analogie con il vecchio, alienante film di Frtz Lang: Metropolis e la conseguente "robotizzazione" della società.


Cultura/formazione degli aderenti: vale la pena di rammentare che:
durante la permanenza nei centri dell'opera i mumerari e le numerarie sono soggetti ad un continuo e costante "lavaggio del cervello" mediante conferenze, lezioni di formazione spirituale, ritiri spirituali, preparazioni all'apostolato, visite guidate a santuari e processioni, a cadenza settimanale, mensile, annuale. Il tempo libero è scarso e massicce dosi di confessioni, preghiere, rosari, giaculatorie e atti di fede impediscono ai residenti di formulare e manifestare qualsiasi normale pensiero "critico". Qualsiasi tendenza a sviluppare pensieri personali viene immediatamente repressa dai direttori spirituali laici (gli sgherri del sistema) che non esitano a svergognare tali tendenze di fronte a tutti gli altri appartenti al centro suscitando in tal modo profondi sensi di colpa e di disagio conviviale. Quanto ai giornali, ai periodici e ai libri che i numerari/e potrebbero leggere, esistono regole ben precise:
giornali e periodici possono essere acquistati solo se preventivamente autorizzati
per quanto riguarda i libri occorre precisare che il Balaguer ha, a suo tempo, ricostituito l'Index Librorum Prohibitorum già abolito dal vaticano nell'anno 1966.
Si tratta di un catalogo di circa 60000 titoli codificati con un indice di "pericolosita" variabile da 1 a 6.
Mentre il codice 1 consente la lettura a tutti, per i codici da 2 a 6 le autorizzazioni vengono concesse in caso eccezionale (o per studio) da responsabili sempre più importanti dell'organizazione sino a giungere , in alcuni casi, all'autorizzazione esplicità e scritta degli uffici della prelatura di Roma.


Uscita dall'Opus Dei: ci sono alcuni modi sicuri:
- il suicidio
- la fuga organizzata mediante complicità esterna
- un involontario ma necessario ricatto all'organizzazione

Dopo 10/15 anni di vita assurda viene naturale una crisi di rigetto e l'individuo comincia a riflettere e, quel che è peggio, a formulare critiche all'organizzazione e a chiedersi se, per caso, non abbia sprecato la sua esistenza al servizio di un branco di furbi parassiti.
L'Opus Dei cerca in ogni modo di contenere il fenomeno dell'abbandono sottoponendo gli aderenti in crisi a cure psichiatriche esterne che normalmente si riducono alla somministrazione di massicce dosi di psicofarmaci che, se calmano il desiderio di fuga, non risolvono comunque le motivazioni di fondo.
In alcuni casi si arriva all'internamento nella Quarta Planta, il famigerato ospedale psichiatrico di Pamplona, di proprietà dell' Opus Dei. Anche Stalin ricorreva all'internamento in manicomio degli intelletuali dissidenti più in vista.

Resta il fatto che la più sicura via di fuga è oggi il suicidio, praticata da numerosi numerari/e, portati all'estremo limite della schizzofrenia dopo anni di lavoro massacrante, di estreme inibizioni sessuali e dalla convinzione, lentamente maturata, di essere persone inutili a se stesse ed alla società civile, costrette al servizio di una consorteria di astuti parassiti che si nasconde dietro il comodo paravento di un dio, inesistente, assurdo e indifferente alla vita degli sciocchi che hanno "creduto" di sacrificarsi per lui.

Quelli che rifiutano il suicidio devono far fronte a problemi drammatici:
- dopo anni, lustri di lavoro non possiedono NIENTE, neanche un soldo per un treno o un autobus che consenta loro di allontanarsi dal centro
- non hanno alcuna assistenza previdenziale e sanitaria
- non hanno una casa dove andare
- sono ostacolati nella ricerca di un eventuale nuovo lavoro da sottili, quanto ignobili ricatti, che l'Opus Dei attiverà nei confronti di eventuali datori di lavoro.

Restano i "più fortunati" che dispongono di appoggi esterni (famiglia, conoscenti, amici) che riescono ad organizzare fughe rocambolesche, uscendo dai centri con i soli vestiti che indossano e, mediante veicoli messi a loro disposizione e un po' di soldi per le prime spese, possono ricongiungersi alla famiglia di origine e a dare inizio ad una nuova esistenza.

L'idea di fare successivamente causa all'Opus Dei per ricuperare, almeno in parte, il maltolto non è sempre consigliabile in quanto:
- molti legali rifiutano la causa per evitare di scontrarsi con questa pericolosa organizzazione
- parecchi giudici sono vincolati all'organizzazione e quindi gli esiti del processo sono aleatori
- le spese legali e il procrastinarsi all'infinito del giudizio rischiano di vanificare l'atto
- si può, a volte, tentare il ricupero del testamento.

Restano poi quelli che avendo fatto carriera nell'Opus ed essendo arrivati alla conoscenza di imbarazzanti "segreti fiscali ed amministrativi" dell'organizzazione, vengono "rilasciati" dopo inumerevoli patti di mafiosa discrezione. Molti diventeranno soprannumerari.
Ovviamente l'Opus Dei non fornisce gli elenchi degli aderenti e di quelli che se ne sono andati. L'impressione è che se ne siano andati in molti.


Diffusione dell'Opus Dei - Patrimonio
Attualmente (2009) l'Opus Dei è presente in 63 paesi (compreso Israele!!) e conta circa 85.000 aderenti. Quello che è impossibile stabilire è la consistenza patrimoniale (immobili e denaro) che fa capo alla prelatura personale del papa di Roma.
Inutile dire che ben poco di questa immensa ricchezza passa sotto il controllo del fisco e degli enti previdenziali statali. Bilanci falsati, bilanci parziali, gestioni delle proprietà operate mediante complicatissimi giochi di "scatole cinesi", propietà a carattere multinazionale controllate da società fantasma, connivenza di burocrati, giudici, funzionari di banca e altri rendono impossibile qualsiasi tipo di accertamento e di tassazione. Solo a titolo di esempio, ecco la sede di New York:
- costruita tra 1l 1995 e il 2001
- situata nell'Upper East End, a pochi passi da Central Park
- tra la 34esima Avenue e la Lexington Avenue
- il grattacielo di 17 piani e due ingressi è noto come Murray Hill Place
- il solo terreno di 12.369 metri quadri è costato 5 milioni di dollari
- la costruzione è costata 57,4 milioni di dollari più 6,5 milioni per l'arredamento
- è stato costruito con un "occhio di riguardo" di G. W. Bush
- il valore attuale (2009) del complesso è stimato in circa 69-70 milioni dollari
- ed ora è inutile chiedere da dove sono usciti tutti questi soldi e quanto il Fisco Americano riceve di tasse.


Per saperne di più: la letteratura su questo argomento comincia ad essere significativa. Tuttavia segnaliamo alcuni siti Internet, messi in rete da associazioni di ex appartenenti all'Opus, che descrivono le loro disavventure.
Ovviamente l'Opus da una caccia spietata a questi siti e, malgrado ogni tanto, riesca ad oscurarne qualcuno, questi rispuntano più vivi che mai!
- www.opuslibros.org
- www.odan.org
- www.opusliure.org
- http://www.prevensects.com/opusdei.htm
- http://www.mond.at/opus.dei/


Fine sell'Opus Dei (?)
Non è necessario possedere la sfera di cristallo per immaginare la fine di questa consorteria. Nel corso della storia, quando un bubbone si gonfia troppo e mette in forse l'autorità ed il potere stesso della chiesa, lo si incide. E' già capitato nell:
- anno 31 (e.v.), con la Nuova Chiesa di Gerusalemme (L'episodio di Anania e Saffira è alquanto significativo)
- anno 1312 (e.v.) tocca ai Cavalieri Templari che avevano accumulato troppa ricchezza e la facevano pesare
- anno 1773 (e.v.) Clemente XIV dichiara sciolta la Compagnia di Gesù e ne incamera tutto ciò su cui riesce a mettere le mani
- anno **** (e.v.) l'enorme ricchezza accumulata dall'Opus Dei comincerà a far gola e a stuzzicare le voglie del vaticano o di chi per esso. In fondo cos'è una Prelatura Personale del Papa se non un'organizzazione di stampo mafioso da conservare finchè rende?

Nell'anno di grazia 2003 scoppia finalmente lo scandaloso e devastante bubbone dei preti pedofili che dilaga a macchia d'olio.
L'allora responsabile della "Congregazione per la Dottrina della Fede", il card. J.A. Ratzinger cerca di uscirne con un escamotage davvero unico. Con una perentoria circolare inviata a tutti i vecovi di questo basso mondo, chiede loro di evitare che le vittime possano rivolgersi ai comuni tribunali dei loro paesi e di demandare il tutto al competente mistificante giudizio del "Tribunale Apostolico" di Roma.
Il tutto sotto il vincolo del famigerato "Segreto Pontificio". In altri termini il "danneggiato" che osa rivolgersi al suo tribunale rischia anche di essere scomunicato per violazione del Segreto Pontificio. La cosa non ha spaventato molti, almeno negli Stati Uniti, dove su 4392 casi violenza accertati sono stati accusati 3222 preti e relativi vesovi responsabili; contro di loro i tribunali hanno stabilito risarcimenti pari a 11 miliardi di dollari che hanno messo seriamente in crisi le locali strutture ecclesiastiche.
In Europa è un altro paio di maniche, qui la chiesa ha ancora un potere molto forte, gli iloti si spaventano facilmente e la giustizia non sempre pende dalla parte giusta.

Anni: 2005-.... (e.v.)


Pontificato di Benedetto XVI - (Joseph Aloysius Ratzingher)

E' ancora presto per tracciare un "profilo" di questo papa. E' stato eletto da poco (2005) e sta ancora facendo ...pratica sorretto e guidato dalle mani esperte della Conferenza Episcopale Italiana.

Comunque, recatosi a Ratisbona per "suonare", quale piffero di montagna venne adeguatamente "suonato".
E non parliamo della figuraccia fatta a Madrid dove quel "cattivo di Zapatero" lo ha subito messo in riga.

Nel 2007 il rettore (ex magnifico) dell'Università La Sapienza di Roma ha la baggiana idea di invitare il Ratzingher all'inaugurazione dell'anno accademico 2007-2008. L'avesse mai fatto!!!
La reazione degli studenti e degli altri professori è stata tale da convincere il papa a ritirarsi (dignitosamente, dicono i giornali) con la coda tra le gambe.

E anche in Africa non gli è andata meglio. Ha perso un'ottima occasione per star zitto quando, in un continente che conta 22 milioni di ammalati di AIDS, ha detto che usare il profilattico è un peccato. Tutto il mondo occidentale gli ha dato addosso escluso, ovviamente, la sua amata colonia italiana.


Cavi fvatelli e cave sovelle: ne sentivete delle belle!

Tratto da: www.alateus.it/breviario.htm