lunedì 4 aprile 2011

LA CINICA SIGNORA DI FATIMA


Dal 9 al 13 maggio si terrà a Roma un conferenza su Fatima. Sembra impossibile come ancora oggi, all' inizio del terzo millennio, uomini colti, intelligenti, abituati anche a sottili ragionamenti, possano rinunciare alla ragione, qualora si trovino davanti a "verità" stabilite in passato da uomini della Chiesa. Si dà per scontato che la cinica signora immaginaria di Fatima, colei che avrebbe consigliato a tre bimbetti di tenere il cilicio sulle tenere carni solo di giorno e non di notte, colei che avrebbe terrorizzato i piccoli con tremende visioni infernali, colei che avrebbe ritenuto giusto il sacrificio di due bimbetti, ai quali avrebbe preconizzato la morte prematura (Giacinta morì tra atroci sofferenze), si dà per scontato, dicevo, che fosse realmente la Madre di Gesù, la donna che si preoccupava dei commensali rimasti senza vino, la donna che vediamo sofferente

ai piedi della croce, e di conseguenza si crede a tutte le corbellerie che l' analfabeta pastorella Lucia attribuì alla Madonna. Anche nella Chiesa, però, esistono persone che alla ragione non rinunciano facilmente. Nel 1959,


Giovanni XXIII prese visione del terzo segreto di Fátima, e non volle divulgarlo. Uomo buono, intelligente e concreto, avendo certamente intuito la verità, vale a dire che si trattava di una ridicola mistificazione, preferì tacere, evidentemente per non creare divisioni in seno alla Chiesa, e per non deludere milioni di fedeli. Giovanni Paolo I, nel marzo del 1978, prima di essere eletto, quand’era ancora patriarca di Venezia, andò a trovare suor Lucia, la pastorella sopravvissuta, ed uscì sconvolto dal colloquio. Il fratello, Edoardo Luciani, attribuì il motivo di tanto turbamento al fatto che la monaca gli avrebbe predetto l’elezione a papa, e la morte poco tempo dopo. Ma è una tesi inverosimile, anche perché papa Luciani, non mostrò assolutamente, in seguito, il comportamento di una persona che sa di dover lasciare questo mondo da un momento all’altro. Ed inoltre è difficile che la monaca avesse ancora l' incoscienza di fare predizioni di morte, come aveva fatto da piccola con i poveri cuginetti. E' probabile invece che anche Luciani, parlando con la suora, si fosse reso conto della verità.

Renato Pierri

P.S. Per approfondire l' argomento, si legga il mio libro "Il quarto segreto di Fatima", edito da Kaos Edizioni