lunedì 25 aprile 2011

IL VESCOVO CATTOLICO: “E’ ARRIVATO IL MOMENTO DELLE DONNE PRETE”



25 aprile 2011 - Il monsignore di San Gallo apre al sacerdozio femminile.
Riparte il dibattito sul sacerdozio per le donne. Tema tabù tra i vertici del cattolicesimo, ma molto sentito nella base, visto che l’impossibilità di diventare prete per chi non è un maschio viene spesso interpretata come una forma di discriminazione. A rilanciare il tema è stato un monsignore cattolico, il vescovo della diocesi di San Gallo, in un’intervista al giornale pastorale.
ANCHE LE DONNE POSSON DIR MESSA – Le Matin definisce la notizia una bomba, visto che poche volte un alto prelato si espone in maniera così chiara contro la linea ufficiale del Vaticano. Markus Büchel, vescovo di San Gallo, non si è fatto però problemi nell’affrontare un tema “sul quale c’è pressione enorme dell’opinione pubblica”. Il religioso elvetico, intervistato nella gazzetta della diocesi che si chiama Pfarrei Forum, ha rimarcato come sia giunta l’ora per l’ordinazione femminile. “Se in un certo periodo si è potuto dire che il sacerdozio per le donne non fosse un tema di discussione, ora questo punto di vista non è più difendibile”. “La Chiesa cattolica”, prosegue il vescovo, “ non può più ignorare un tema così sentito nella società civile. E in questa ottica, il diaconato femminile potrebbe essere un primo passo nel cammino verso il sacerdozio per le donne”.
FRENATA DAL VERTICE –Il portavoce della Conferenza episcopale svizzera, Walter Müller, ha però subito raffreddato le speranze suscitate dalle parole di uno degli esponenti di spicco della Ces. “Una simile questione può essere risolta solo da un nuovo Concilio. Quindi, come minimo sarà necessario un percorso ancora lungo”. Ma il portavoce dei vescovi elvetici ribadisce però come la dottrina della Chiesa cattolica non lasci spazio ad una svolta così profonda. “Gesù ha dato agli apostoli il compito dell’eucaristia, e tutti erano uomini. “Walter Müller ha comunque ribadito che la Ces si è mostrata in più di un caso aperta sul tema, tanto da aver inviato al Vaticano una richiesta per valutare la possibilità di includere tra i sacerdoti anche coloro che hanno già contratto matrimonio in Chiesa. Sempre e solo uomini, però, anche se nell’opinione pubblica la maggioranza dei fedeli, come mostra anche un recente sondaggio tra i cattolici tedeschi, vorrebbe che l’uguaglianza tra i sessi arrivasse anche nell’ordinazione davanti al Signore.
TEMA GIA’ BOCCIATO – L’intervista del monsignore di San Gallo non rappresenta però un’assoluta novità per il cattolicesimo d’oltreconfine. Nel 2003, il Sinodo cattolico di Lucerna, la città simbolo del cattolicesimo svizzero, tanto che guidò la lotta dei Cantoni fedeli al Vescovo di Roma contro quelli protestanti, aveva già votato per la fine del celibato e l’apertura del sacerdozio per le donne. La presidente della commissione, Paula Beck-Steiger, spiegò come il voto fosse dipeso dall’urgenza di rendere uguali i fedeli, senza più discriminazioni di sesso, aggiungendo che nessuna legge divina vietasse l’ordinazione femminile. Otto anni fa la Conferenza episcopale svizzera disse un no categorico alla richiesta, e non sembra che la storia andrà diversamente anche nel 2011 .