mercoledì 25 aprile 2012

La sfida ai Talebani è donna

La sfida ai Talebani è donna

In Afghanistan le scuole femminili nonostante le minacce sono una realtà.

Un editto dei Talebani vieta categoricamente le scuole femminili. Ma in Afghanistan un gruppo di donne lo ha ignorato e si è organizzato per avere una degna istruzione. Accade a Spina, un villaggio di montagna nella zona orientale del Paese.


CONTRO L’EDITTO TALEBANO – L’istituto per le signore è nato per iniziativa di due fratelli, tra i pochi uomini colti della zona, che hanno tranquillamente cominciato ad insegnare matematica, letteratura e scrittura ai parenti di sesso femminile in una stanza che è una sorta di covo ai margini del centro abitato. La loro sfida ha il sapore della vittoria contro la violenza dei combattenti islamici che terrorizzano l’area. Una simile scuola per donne finanziata dagli Stati Uniti ed aperta dopo lontano, nel 2007, a due anni dall’inaugurazione, era stata chiusa dai ribelli. I Talebani avvertirono i residenti che nonostante un nuovo governo a Kabul e gli sforzi internazionali per estendere l’istruzione femminile, le signore di Spina sarebbero dovute restare a casa.

PIU’ ALUNNI – Per fortuna non va esattamente come auspicato dai combattenti. Dopo averlo tutti rispettato, il divieto è stato progressivamente violato. E nello stesso tempo anche nel resto dell’Afghanistan le donne avevano il coraggio di varcare le porte delle scuole. Stati Uniti ed alleati hanno speso diversi milioni di dollari per l’sitruzione femminile nell’ultimo decennio, e i funzionari afghani e occidentali hanno considerato la questione come uno de cambiamenti più importanti della nuova era. Secondo il ministero dell’Istruzione locale il numero di donne iscritte alle scuole pubbliche è salito dai 5mila dei tempi del regime dei talebani ai 2,5 milioni di oggi.

I PROBLEMI – Storie come quelle di Spina lasciano sicuramente ben sperare, così come le cifre diffuse dal governo. Ma il percorso per il raggiungimento di un tasso di scolarità degno di un paese civile è molto lungo. E impervio. Si stima che attualmente siano 2milioni le bambine esclusi dalle scuole. E non mancano certo gli episodi di violenza nei confronti di chi vorrebbe rompere la routine e presentarsi in aula. La scorsa settimana, nel nord dell’Afghanistan sono state avvelenate 100 studentesse. Non ci sono state vittime, e loro condizioni di salute sono in miglioramento. Ma è in corso un’indagne per fare maggiore chiarezza sul caso, ha riferito Amanullah Iman, portavoce del ministero dell’Istruzione, e scoprire se l’episodio nasconda sia una minaccia per chi frequenta gli istituti.

FAME DI ISTRUZIONE – Le minacce costringono le scuole dell’Afghanistan che cerca una nuova vita a combattare pure contro il rischio di chiusura. E’ capitato di recente nell’area orientale del Paese e denunciato dall’Unicef, dove un’insurrezione ha fatto invertire la tendenza positiva degli ultimi dieci anni causando lo stop dell’attività in dieci istituti femminili. Alcune di essere erano state costruite con fondi Usa, alcune non sono più state riaperte. In alcuni villaggi, come a Spina, invece, le scuole si fanno di nascosto nei salotti, come ai tempi del regime talebano. “E’ rischioso per gli isnegnanti ed è rischioso per gli studenti, ma queste scuole dimostrano alla gente la sete di istruzione che c’è”, ha commentato Shukriya barakzai, un parlamentare afghano che gestiva una scuola sotterranea, nel 1990. “Non mi sento molto lontano da quegli anni”, ha detto. “Viviamo in una comunità molto lontana dalla democrazia e dalla libertà”.

http://www.giornalettismo.com/archives/275090/la-sfida-ai-talebani-e-donna/