giovedì 26 aprile 2012

La coppia gay che si sposa in chiesa a Savona

La coppia gay che si sposa in chiesa a Savona

Ermanno e Davide si sono sposati nella città ligure con rito religioso. Anglicano.

A Savona una coppia omosessuale ha ufficializzato la sua unione con un matrimonio, celebrato da una presbitera della Comunione Anglicana. Si tratta del secondo caso del genere in Liguria, dopo quello di Manuel Incorvaia e Francesco Zanardi, arrivati al sì dopo un’estenuante battaglia. Per lo Stato italiano i neosposi non potranno però godere dei diritti fondamentali garantiti a qualunque coppia


LE NOZZE – L’agenzia Ansa che comunica la notizia è scarna, ma quello di Ermanno e Davide è un passo importante per la battaglia dei diritti degli omosessuali. La coppia si sposata ieri nella sala del Bernini di Villa Cambiaso a Savona, a rendere ufficiale la loro unione un rito religioso, celebrato dalla presbitera Maria Vittoria Longhitano della Comunità Anglicana, religione che riconosce il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Secondo le testimonianze alla cerimonia erano presenti oltre un centinaio di persone, a “testimonianza della serena vita sociale che i due coniugi conducono – ha spiegato Francesco Zanardi, leader savonese del movimento che difende i diritti degli omosessuali – una vita normale, una famiglia normale, una normalità che non ha visto alcuno, neppure i bambini presenti, stranirsi perche i coniugi fossero dello stesso sesso”.

FRANCESCO E MANUEL – Zanardi è stato ben lieto di rendere le sue dichiarazioni all’Ansa. Nel marzo del 2010 è stato lui, sempre a Savona, a pronunciare il sì che l’ha unito a Manuel Incorvaia, in un matrimonio gay dalla storia molto particolare. Se la cerimonia si è svolta infatti nella stessa location che ha visto sposarsi Ermanno e Davide, per firmare gli atti i due sono dovuti andare a largo delle coste liguri, in acque extraterritoriali, così da poter rendere effettiva l’unione. Ma il fatidico sì è stata solo l’ultima tappa di una lunga lottacombattuta dai due sposi. Francesco, 40enne e imprenditore del settore informatico, è il fondatore del movimento Gay Italiani. Dal 2007 convive a Savona con Manuel, 22 anni. La loro battaglia pubblica nasce nel 2007, quando Francesco viene aggredito a Mykonos fuori da una discoteca gay.

LA BATTAGLIA – Da quel momento la coppia sceglie di impegnarsi a fondo per vedere riconosciuti i loro diritti, anche quelli che tutelano normalmente una coppia sposata. Sperando di potersi sposare in Comune i due chiedono udienza al sindaco di Savona Federico Berruti. Di fronte al diniego del primo cittadino la coppia non demorde e si rivolge al Presidente della Repubblica. “Io – spiega Zanardi nella lettera indirizzata a Giorgio Napolitano – quale cittadino italiano, omosessuale, vorrei potermi sentire davvero fiero di questo mio Stato, ma stando così le cose non riesco a sentirmi tale poiché non vedo riconosciuti alcuni dei miei fondamentali diritti costituzionali come quello di potermi unire in matrimonio con la persona che amo e di poterla tutelare, diritto tra l’altro giustamente concesso e riconosciuto praticamente in tutto il resto dell’Europa”. “Noi non chiediamo niente di più rispetto agli altri – conclude la lettera – vorremmo solo il riconoscimento legale del diritto al matrimonio, peraltro già sancito dalla carta Costituzionale e applicabile ad ogni cittadino italiano”. Dopo aver incassato il no dell’ufficiale di stato civile del Comune ligure alla richiesta di pubblicazione del matrimonio ed aver fatto ricorso presso il tribunale, ricevono il sostegno ufficiale della deputata Paola Concia. Il 4 gennaio 2010 iniziano uno sciopero della fame, che interrompono quando decidono di ricorrere allo stratagemma della firma sul registro nelle acque extraterritoriali.

http://www.giornalettismo.com/archives/277596/la-coppia-gay-che-si-sposa-in-chiesa-a-savona/