mercoledì 18 aprile 2012

Russia, cresce indignazione per privilegi e lusso della Chiesa ortodossa

La Chiesa ortodossa, appoggiata dal pio Vladimir Putin, ha ottenuto soprattutto negli ultimi anni privilegi e potere. Nel nome di una rinnovata alleanza tra Stato e Chiesa, all’insegna dell nazionalismo. E col rinnovato potere, la Chiesa ortodossa indulge in piccoli atti di prepotenza e prevaricazione, nonché nell’ostentazione del lusso. Ne scrive ieri Daniele Mastrogiacomo su Repubblica.


C’è stato il caso del gruppo di femministe punk Pussy Riot, sbattute in prigione per aver osato fare una irruzione musicale nella chiesa del Santissimo Salvatore contro il governo. Il patriarca Kirill, indignato, aveva invocato una punizione esemplare contro il blitz ‘blasfemo’. E Putin ha eseguito. Un trattamento che ha suscitato persino le proteste di Amnesty International, poiché “la severità delle autorità russe non è una giustificabile risposta a una pacifica, al massimo offensiva, espressione delle proprie convinzioni poitiche”.

Ma l’attivismo di blog e siti indipendenti ha fato emergere anche altri episodi, che imbarazzano la Chiesa ortodossa. Come il caso di Yuri Shevchenko, un anziano medico in pensione e già ministro della Sanità nel governo Putin, gettato sul lastrico per aver involontariamente danneggiato un appartamento della cugina del patriarca Kirill, durante lavori di ristrutturazione. Abitazione di proprietà dello stesso religioso, si scoprirà. La ‘vendetta’ è pesante: la banca gli blocca il conto, deve vendere la casa. Di più: afflitto da un tumore, gli viene negato il permesso di espatrio per andarsi a curare all’estero.

Tragicomico poi, ma indicativo di una tendenza alla manipolazione orwelliana della realtà per ostentare un’immagine di modestia, l’episodio del preziosissimo orologio d’oro ’scomparso’ dal polso del patriarca Kirill. In una foto apparsa su un sito della Chiesa ortodossa viene cancellato, con una ritoccatina, un Breguet dal modico valore di 30mila dollari. Ma alcuni blogger lo sbugiardano, perché si nota sul tavolo il riflesso del prezioso monile miracolosamente sparito dal polso. E, dopo scuse pubbliche delle gerarchie ortodosse, a rimetterci sarà una impiegata definita troppo zelante.
A suscitare ulteriore indignazione, il caso di decine di bambini con handicap. Sfrattati da una struttura di proprietà del patriarcato. E costretti a fare ogni giorno due chilometri in più a piedi, perché non possono entrare in un terreno di un monastero, per raggiungere il centro d’assistenza.

Un giornalista poi si finge prete per un’inchiesta sulle ricchezze della Chiesa ortosossa. E un religioso, ignaro, gli dice che possiede tre auto di lusso e due jeep, diversi cellulari per il valore di 12mila dollari e un orologio da 60mila dollari. E lamenta il furto di 300mila dollari dalla sua cassaforte. Si alza un altro polverone.

Ma il patriarcato, di fronte a tutti questi casi documentati di prevaricazione e privilegi emersi dopo anni di omertà, si chiude a riccio. E contrattacca. Col portavoce di San Basilio, Vsevolod Chaplin, che lamenta: “la Chiesa è sotto attacco, per i suoi interventi in campo politico, economico e morale”. E rivendica che “la Chiesa è regolata dalle leggi universali” e “rivendica i suoi diritti”. Parole che ricordano quelle sinistre di Bertone, sul potere della Chiesa (stavolta, cattolica) che sopravanza quello di qualsiasi ordinamento ‘terreno’. Il patriarca Kirill parla di complotto, di attacchi “delle forze del male guidate dall’estero”, di gente che sogna la “completa distruzione” della Chiesa ortodossa.

Un’autodifesa che sa di impunità e autoassoluzione, e che suscita altra indignazione. Tant’è che il sentimento anticlericale cresce nel paese. Sempre nei dintorni della chiesa del Santissimo Salvatore c’è stato infatti di recente una manifestazione da parte di alcuni giovani, con slogan e manifesti. La polizia ha fermato sei manifestanti e il portavoce del Sinodo, Vladimir Legoida, si è lamentato, trovando “insultante” che slogan anticlericali venissero scanditi “proprio la settimana di Pasqua presso il tempio principale della Russia”.

http://www.uaar.it/news/2012/04/18/russia-cresce-indignazione-privilegi-lusso-chiesa-ortodossa/

immagine: web