giovedì 26 aprile 2012

Gambia, proclama anti-gay del presidente: “No aiuti stranieri per leggi contro Dio”

In Africa, i gay non hanno vita facile, a causa della diffusa omofobia. Un sentimento di odio veicolato proprio dalla classe dirigente e dai religiosi, specie da sette di fondamentalisti cristiani e dai musulmani. Come accaduto in Uganda, dove è in discussione una legge che punisce anche con la morte l’omosessualità. Ma anche con appelli omofobi di religiosi e la minaccia di arresti di gay, in Ghana. E in Nigeria, con la messa al bando delle nozze omosessuali.



Il presidente del Gambia, Al Hadji Yahya Jammeh, si è scagliato pubblicamente contro gli omosessuali e i matrimoni gay nel corso dell’apertura dell’Assemblea nazionale, venerdì scorso. Ha detto che non intende accettare “mazzette” – così ha bollato gli aiuti internazionali – per convincerlo ad “insultare Dio facendo qualcosa nel nome dei diritti umani”. “Non permetteremo a nulla che sia empio di prendere piede sul nostro suolo”, ha proclamato. “Preserveremo il nostro essere africani e le nostre credenze religiose alla lettera e le leggi saranno scritte per essere sicuri che i nostri valori culturali siano difesi alla lettera”, ha aggiunto rivendicando la repressione contro i gay. E non è la prima volta che il presidente attacca l’omosessualità.

Diversi governanti africani considerano infatti gli appelli alla lotta contro l’omofobia e l’attivismo delle organizzazioni internazionali una forma di vero e proprio ‘colonialismo’. In particolare dopo che il premier inglese David Cameron ha annunciato il taglio degli aiuti diretti a quei paesi africani dove sono in vigore leggi contro i gay. Nelle ultime settimane sono state arrestate in Gambia, paese a larga maggioranza islamica, 19 persone per pratiche omosessuali.

http://www.uaar.it/news/2012/04/26/gambia-proclama-anti-gay-presidente-no-aiuti-stranieri-leggi-contro-dio/

immagine: web