venerdì 27 aprile 2012

Il catechista che ci provava con i bambini

Il catechista che ci provava con i bambini

Sms dal tenore ambiguo incastrano Stefano Putzulu, 31enne cagliaritano arrestato per tentati abusi su minori.

C’è una lunga serie di sms ad incastrare Stefano Putzulu, 31enne, catechista e responsabile dei corsi di chitarra, canto e informatica presso i Salesiani di Selargius, in provincia di Cagliari, tre giorni fa arrestato con l’accusa di tentati abusi ai danni di due bambini.


MESSAGGI AMBIGUI – Ne parla Andrea Manunza su L’Unione Sarda:
Incastrato da una lunga serie di messaggi dal tenore più che ambiguo, sms indirizzati da diverso tempo principalmente a due bambini di 10 e 13 anni. È questo il nodo centrale dell’inchiesta che tre giorni fa ha portato in carcere Stefano Putzulu, 31enne catechista e responsabile dei corsi di chitarra, canto e informatica ai Salesiani di Selargius. Ed è questo, stando alle prime indiscrezioni investigative, ad aver spinto inquirenti e polizia ad arrestare il giovane e sequestrargli due computer, il portatile e quello di casa: quelle comunicazioni costituirebbero la flagranza di reato che ha portato al fermo e al suo trasferimento a Buoncammino con l’accusa di tentati atti sessuali nei confronti delle piccole vittime. L’istruttore inizialmente è stato ricoverato nel centro clinico della casa circondariale di Cagliari, decisione necessaria per evitare contatti con gli altri detenuti (chi è dentro per reati contro i bambini non è ben accolto), ma già ieri mattina, quando la notizia era ormai di dominio pubblico, il giovane è stato ulteriormente trasferito.
AL VIA LA BATTAGLIA LEGALE – Si preannuncia una dura lotta tra legali e pm. Continua Manunza su L’Unione Sarda:
Le accuse ovviamente sono ancora tutte da dimostrare e saranno esplicitate all’indagato questa mattina dai sostituti procuratori Rita Cariello e Gilberto Ganassi durante l’interrogatorio di garanzia, in programma a Buoncammino davanti al giudice per le indagini preliminari. Si preannuncia una dura battaglia, con i pubblici ministeri sicuri della solidità dell’impianto accusatorio e la difesa convinta invece che gli elementi siano fragili e possano anche spingere il gip a non convalidare l’arresto, tantomeno la custodia cautelare. Se così fosse arriverebbe automaticamente la scarcerazione, ma ogni ipotesi per ora è prematura. Solo una volta studiati a fondo tutti gli atti sarà possibile prendere una decisione. Al momento resta la ricostruzione della Procura, posto che nel primo faccia a faccia coi magistrati (la notte stessa dell’arresto) Putzulu si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giovane catechista, da tempo al lavoro nell’istituto di don Bosco dove stava a stretto contatto col gruppo di chitarra, da qualche tempo aveva cominciato a inviare messaggi al telefono cellulare di alcuni bambini. Sms che evidentemente hanno colpito i destinatari o più probabilmente, vista l’età dei protagonisti, i loro genitori. Decine di contatti, a quanto pare, sempre dallo stesso contenuto e rivolti agli stessi piccoli: uno di dieci e l’altro di tredici anni.
I SOSPETTI DEL GENITORE – L’indagine a carico del catechista è partita dopo la segnalazione di un genitore insospettito dagli sms ricevuti da suo figlio:
Uno dei genitori, allarmato per il tenore degli sms, ha rotto gli indugi e si è rivolto alla polizia, da dove è partita subito un’informativa alla procura della Repubblica. I magistrati, valutata la vicenda, hanno deciso di intervenire seguendo passo per passo le iniziative di Putzulu. Il primo provvedimento è stato chiedere e ottenere un mese fa che il suo telefono fosse messo sotto controllo: grazie a questo via libera è stato possibile intercettare e leggere i messaggi. Quelle frasi hanno spinto gli inquirenti a ritenere fosse il caso di intervenire. Così, una volta saputo della gita organizzata dai Salesiani, la polizia si è messa in movimento. L’escursione prevedeva due notti in albergo a Villanovaforru con partenza martedì alle 15 dal piazzale dell’istituto. Partecipava una quindicina di bambini, tra cui uno dei due bambini oggetto delle attenzioni. Il viaggio in corriera si è svolto regolarmente, ma quando la comitiva è entrata nell’hotel è cominciato l’intervento delle forze dell’ordine. Il catechista è stato fermato dagli agenti, che poi hanno fatto risalire tutti quanti sul pullman per fare rientro a Selargius. Fine della gita e inizio delle preoccupazioni per i genitori, che sono dovuti precipitosamente tornare davanti ai Salesiani per recuperare i figli. Lì hanno scoperto cosa stava accadendo e quali accuse erano rivolte al ragazzo. Poi l’interrogatorio in compagnia del legale Francesca Ferrai e la decisione di non parlare. Oggi il giorno della verità.
 http://www.giornalettismo.com/archives/278636/il-catechista-che-ci-provava-con-i-bambini/