venerdì 21 dicembre 2012

La meteorite rara e gli albori del sistema solare

Grazie a un recupero rapidissimo, che ne ha impedito la contaminazione e la degradazione, i frammenti di una gigantesca meteorite esploso nell'impatto con l'atmosfera sui cieli della California il 22 aprile scorso hanno rivelato un'inaspettata complessità geochimica. Si tratta di una condrite carbonacea, un tipo di meteorite molto raro, formato da materiale risalente alle prime fasi di vita del sistema solare, circa 4,5 miliardi di anni fa (red)


L'analisi di un raro tipo di meteorite, una condrite carbonacea, recuperata pochissimo tempo dopo il suo impatto con la Terra – avvenuto nella località di Sutter’s Mill, in California, il 22 aprile scorso - ha permesso di stabilire che questo genere di bolidi celesti, che contengono materiali risalenti alle fasi iniziali di formazione del sistema solare, ha caratteristiche geochimiche molto più complesse di quanto finora si ritenesse.

La scoperta, descritta in un articolo pubblicato su “Science” a prima firma Peter Jenniskens, è stata possibile grazie al tempestivo recupero di molti dei frammenti in cui si era dissolto il meteorite al momento della sua penetrazione nell'atmosfera terrestre.
Il piccolo corpo celeste è entrato nell'atmosfera terrestre a una velocità doppia a quella tipica delle altre meteoriti, cioè a circa 26,8 chilometri al secondo, e con un angolo insolitamente basso rispetto all'equatore. Secondo i calcoli dei ricercatori, l'impatto con l'atmosfera, che ha liberato un'energia equivalente a quella di un'esplosione di quattro tonnellate di tritolo, ha prodotto l'evaporazione di buona parte della meteorite, che aveva originariamente una massa stimata di circa 40 tonnellate, ma di cui sono arrivati a terra solamente pochi frammenti: complessivamente, ne sono stati recuperati 77, con una massa totale di 943 grammi.

Combinando queste informazioni con stime sul tempo in cui il frammento era stato esposto ai raggi cosmici nello spazio, i ricercatori hanno calcolato che proveniva dalla parte interna della fascia di asteroidi tra Marte e Giove, e aveva seguito un'orbita simile a quella delle cosiddette comete gioviane.

Inoltre, la presenza di minerali che si formano in ambienti estremamente caldi, secchi, accanto a composti che si formano in condizioni di freddo umido, come gli amminoacidi, suggeriscono che la meteorite era il frutto della collisione di due asteroidi che hanno avuto storie termiche e chimiche molto diverse.

Di particolare interesse è stata l'identificazione nei frammenti rinvenuti di oldhamite, un minerale raro che si pensa abbia avuto origine nella nebulosa solare, quando - circa 4,5 miliardi di anni fa - il sistema solare si era appena formato. La scoperta di questo minerale, che è estremamente reattivo, è stata possibile solo in virtù della rapidità con cui è avvenuto il recupero dei frammenti.
Il gruppo di “cacciatori di meteoriti” che è riuscito nell'impresa era stato allertato subito dopo che le reti di monitoraggio meteorologico del Nevada e della California avevano visto comparire sui loro radar le tracce di una “palla di fuoco” in rapida caduta; grazie all'identificazione della traiettoria e dell'aiuto di testimoni oculari nel giro di meno di due giorni i ricercatori sono riusciti a recuperare diversi frammenti, proprio prima che si scatenassero forti piogge, che avrebbero cancellato le tracce dell'oldhamite.

http://www.lescienze.it/news/2012/12/21/news/meteorite_antica_condriti_carbonacee_scpntro_asteroidi_oldhamite-1430717/