giovedì 15 settembre 2011

LA MIA PERSONALE ABIURA DI DIO


Galileo davanti al sant' uffizioComprendo e accetto il bisogno dell’ uomo, essere finito e limitato, di dover credere in qualcosa di superiore. In qualcosa di eterno, costante, infinito. Qualcosa con cui rispondere a tutte le domande a cui la nostra mente, a sua volta finita e limitata, non può (attualmente) rispondere. Il problema non è nel bisogno di fede in sé. Il problema è il parassita che si insinua, nutre e prospera vigliaccamente in questo accertato limite del genere umano. Questo parassita ha un nome: religione. Religione intesa come: “Ognuna delle varie forme storiche in cui la fede nella o nelle divinità si è incarnata”.
Degli uomini come gli altri, solo più astuti e assetati di potere, prendono il controllo di masse di altri uomini sfruttando questa debolezza intrinseca in tutti noi. Non è l’ uomo che è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio, 

 ma piuttosto il contrario. Un Dio creato a tavolino ad immagine e somiglianza di un essere così imperfetto. Da questa definizione; un Dio creato su di un uomo così imperfetto e limitato, si può scorgere la radice degli innumerevoli mali e sofferenze subordinate all’esistenza delle religioni.
Nella nostra chiesa cattolica, l’ innegabile dimostrazione che è Dio quello creato sull’uomo e non viceversa, è semplice quanto lineare e la si apprezza tutta in queste parole:
«che il Sole sia centro del mondo e imobile di moto locale, è proposizione assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica, per essere espressamente contraria alla Sacra Scrittura; che la Terra non sia centro del mondo né imobile, ma che si muova eziandio di moto diurno, è parimenti proposizione assurda e falsa nella filosofia, e considerata in teologia ad minus erronea in fide» (Sentenza contro Galileo, dai cardinali inquisitori generali contro l’eretica pravità)
Come può un’istituzione, che si dice portatrice della verità assoluta di un Dio perfetto e infinito, sbagliare di così tanto? Come fa una religione a ritrattare sui propri dogmi?
Se analizziamo la definizione di dogma: “proposizione accettata come vera in assoluto e quindi non soggetta a discussione“, ci accorgiamo che ci troviamo davanti ad un evidente paradosso  e che un Dio, definito assoluto, non può cambiare con la società e con il contesto storico a meno che non sia un Dio creato da uomini su altri uomini. Per l’appunto un Dio creato ad immagine e somiglianza dell’uomo, quest’ultimo soggetto a mutazioni che di conseguenza si ripercuotono sullo stesso Dio.
Galileo, anche se al tempo dovette abiurare e passare il resto della sua vita in isolamento, non ha perso. In realtà egli ha vinto di gran misura donando ai posteri l’evidenza della falsità di una chiesa cattolica creata da uomini per dominare su altri uomini. Grazie Galileo Galilei, chi vuole aprire gli occhi, dopo il tuo passaggio finalmente può.