martedì 21 febbraio 2012

"MALIGNO ALL' OPERA"

Dietro le fughe di notizie e gli intrighi che stanno avvelenando il clima della Curia Romana c'è sì la manina di qualche prelato ma soprattutto è all' opera il Maligno. Comunque non c'è da temere, Benedetto XVI infatti «è sereno, è la colonna che tiene», afferma il cardinale svizzero e insigne teologo Georges Cottier in un' intervista ad Avvenire. «Durante il Concistoro ho constatato - dice - che non ero stato il solo ad avere un certo pensiero. Che è questo: in tutto l'agitarsi attorno alla Chiesa, si può vedere l'opera del Maligno al lavoro. Nel senso che se la Chiesa fosse assopita nella mediocrità, o occupata solo di intrighi, rivalità, il diavolo non avrebbe molto da fare.

 Ma se agita molto le acque allora vuol dire che c'è vitalità nella Chiesa, che il maligno vuole contrastare. E questa vitalità è la forza della fede, è la vita cristiana che si manifesta in tutto il mondo». E il Papa, spiega il teologo emerito della Casa pontificia, «certamente soffre di tutte le cose che sono state dette dai media in questi giorni, ma il fondo dell'animo è sereno. è la forza dello Spirito Santo che guida la sua vita. è la sua fede». «La vocazione specifica di Pietro - ricorda il cardinale Cottier - è di sostenere la fede dei fratelli. Ecco, in tutte le difficoltà, in tutte le grandi perplessità, lui è la colonna che tiene. Può apparire un pò stanco, ma in questi giorni ha fatto una sintesi stupenda di quel che dev'essere l'atteggiamento dei credenti, non cercare mai potere ma il servizio, fino al martirio se necessario, sull'esempio di Gesù». «L'opinione pubblica superficiale - conclude l'anziano porporato - si interessa a certe cose, ma l'interesse della Chiesa che professa la sua fede in Gesù è un altro. Ed è bellissima la testimonianza di quest'uomo che umile, semplice, modesto, ha questa forza spirituale così intensa, capace di trasmettere pace. Lui lascia passare queste 'ondate' che vorrebbero scuotere la Chiesa, questo grande agitare le acque, perchè sa che il movimento di fondo va oltre. Mi è capitato di riflettere nei giorni scorsi su tutto questo, e proprio durante le giornate del Concistoro, confrontandomi con altri confratelli».

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