giovedì 2 febbraio 2012

Schueller: "Non temo scisma o scomunica"


Il movimento Pfarrer-initiative contava su pochi sacerdoti. Poi l'appello alla disobbedienza del fondatore è stato sottoscritto da un decimo del clero austriaco. E la protesta si allarga ad altri paesi
Redazione Roma
Monsignor Helmut Schueller, 59 anni, è un prete austriaco, parroco di St. Stephan nel villaggio di Probstdorf. In passato è stato presidente della Caritas austriaca e vicario generale del cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn.
Finito il sodalizio con il cardinale, nel 2006 lancia l'iniziativa dei parroci, un "appello alla disobbedienza" che chiede, tra l'altro, il sacerdozio femminile, la comunione ai divorziati risposati, l'abolizione dell'obbligo del celibato, l'apertura ai laici. Insomma, riformare la Chiesa. Un recente sondaggio della Gfk-Umfrage ha rilevato che il 72% dei preti austriaci "simpatizza" con l'appello.
Il movimento (www.pfarrer-initiative.at) mette a dura prova la capacità di dialogo del cardinale Schoenborn, porporato molto vicino a Papa Ratzinger, in prima linea nel contrasto alla pedofilia. La settimana scorsa in Vaticano Schoenborn ha incontrato i vertici della Curia romana per affrontare il temasempre più scottante dei "disobbedienti". Segno che il Papa tedesco è particolarmente sensibile ad una protesta ecclesiastica che nasce proprio nel suo mondo germanico. E che, ormai, si estende in diversi paesi del mondo. Hanno già aderito alla iniziativa dei parroci tedeschi "600 preti irlandesi", e poi sacerdoti in "Germania, Francia, Slovacchia, Australia, Stati Uniti, Africa e America Latina".
Il prelato è soddisfatto che ci sia stata una riunione in Vaticano sulla Pfarrer-Initiative. "Lo abbiamo appreso dai mass media, non ne eravamo a conoscenza. E' positivo che il Vaticano si confronti con la nostra proposta. Speriamo che anche i vescovi austriaci prendano in considerazione le nostre richieste", afferma Schueller.
A dare notizia per primo della riunione in Vaticano, avvenuta il 23 gennaio, è stato il giornalista Guido Horst su 'Vatican Insider', secondo il quale "Papa Benedetto è preoccupato per la ribellione dei parroci in Austria. Il colloquio di lunedì scorso si è svolto in un ambiente circondato dalla massima riservatezza. Si vorrebbe evitare di dare l'impressione che sono sempre Roma e il Vaticano a prendere provvedimenti contro i caporioni".
Alla riunione hanno preso parte, oltre a Schoenborn, i vescovi di Salisburgo (Alois Kothgasser), Graz (Egon Kapellari) e St. Poelten (Klaus Kueng), e poi esponenti della Segreteria di Stato e delle congregazioni per la Dottrina della fede, per i Vescovi e per il Clero. La notizia è stata poi confermata dall'ufficio stampa di Schoenborn, che sinora ha evitato misure canoniche sanzionatorie contro i preti ribelli. E proprio a Vienna oggi la diocesi ha dato notizia della prossima pubblicazione di un volume del teologo viennese Jan-Heiner Tueck che contiene, tra l'altro, contributi di Schoenborn e Schueller.
Il leader dei preti ribelli, intanto, non teme la scomunica né vuole lo scisma. "Non posso immaginare una scomunica. Il nostro movimento ha una base così ampia che non riesco a pensare che si possa risolvere tutto con una sanzione", spiega Schueller al telefono dall'Austria. Quanto all'ipotesi scisma, prospettata in passato da Schoenborn, "noi chiediamo un rinnovamento della Chiesa ma vogliamo rimanere dentro.
Sono i nostri critici che ci dicono che dobbiamo andarcene e che se sosteniamo certe tesi allora non apparteniamo alla Chiesa". Mons. Schueller spera che la Conferenza episcopale austriaca apra un "dialogo teologico" con il movimento della ribellione. "Noi abbiamo sempre parlato in modo aperto, vorremmo confrontarci, ma non siamo mai stati invitati ad un incontro. Il cardinale Schoenborn ha parlato con alcuni rappresentanti viennesi del nostro movimento, ma non c'è ancora stato un dialogo teologico strutturato tra noi e la Conferenza episcopale".
Nel frattempo, però, il movimento cresce. In Irlanda, in particolare, la Association of Catholic Priests (www.associationofcatholicpriests.ie) è cresciuta in seguito all'esplodere dello scandalo pedofilia nell'isola. E anche in Francia il gruppo "per una vera obbedienza al Vangelo" sta raccogliendo consensi (sapafrance.canalblog.com).
"Non vogliamo creare un movimento, ogni Chiesa ha la sua particolarità geografica - spiega Schueller - ma intendiamo mettere in rete gruppi che pongono questioni simili. Poi forse faremo un incontro tra rappresentanti dei diversi gruppi". E se incontrasse il Papa cosa gli direbbe? "Non so quanto la posizione del Vaticano dipenda dal Papa, forse poco", risponde Schueller. "Noi auspichiamo che il Vaticano, e i vescovi, si confrontino con la nostra richiesta di riforme".