domenica 18 marzo 2012

La zona grigia della chiesa tedesca

Der Spiegel accusa Stephan Ackermann vescovo di Treviri e delegato contro la pedofilia il mancato allontanamento di sette preti accusati di abusi




Il vescovo di Treviri e delegato della Conferenza episcopale tedesca sugli abusi, Stephan Ackermann, continua a far lavorare nella sua diocesi almeno sette preti pedofili.

Tra i sette ci sono un religioso che in passato, quando insegnava in un collegio, avrebbe avuto una relazione sessuale con uno dei suoi allievi e oggi fa il parroco in una città della diocesi di Treviri, e due sacerdoti che sono stati condannati per possesso di materiale pedopornografico e oggi vengono impiegati nelle cappelle di alcuni ospedali.

Uno dei sette, padre V., venne condannato nel 1994 a due anni con la condizionale per aver abusato in 28 casi di minorenni nella diocesi di Treviri. Ciononostante ha continuato a svolgere le sue attività pastorali: nel 1996 venne trasferito in Ucraina dove, ammette lui stesso allo Spiegel, ha abusato nuovamente di minorenni.

Oggi lavora come sacerdote in una clinica e in un ospizio per anziani nella diocesi di Treviri, due luoghi regolarmente visitati anche da ragazzini. Sono "astinente", spiega, ma una cosa del genere «ti resta nella personalità», è «come una dipendenza, una schizofrenia, di fronte alla quale uno mette fuori uso la sua intera consapevolezza». La prospettiva dei superiori, attacca, si concentra «in modo unilaterale non sulle vittime, bensì sugli interessi della Chiesa».
Un altro, padre M., venne condannato nel 1995 per 40 casi di abusi sessuali. Oggi fa il sacerdote in una comunità del Land occidentale tedesco del Saarland e celebra messe, battesimi, matrimoni e funerali, funzioni frequentate anche da bambini, scrive Der Spiegel.

L'ultimo episodio risale a un anno fa: nel gennaio 2011 i collaboratori del vescovo vennero informati dalla polizia che un prete di Saarbrücken avrebbe abusato di minorenni. In casi del genere le linee guida della Conferenza episcopale tedesca prevedono di agire immediatamente, sospendendo il prete in questione finché le accuse non vengano chiarite. Ackermann ha consentito invece al presunto pedofilo di continuare il suo lavoro. E così il sacerdote ha potuto addirittura inaugurare un asilo cattolico.

Lo scorso autunno, in occasione dei suoi 70 anni, è stata organizzata una cerimonia in suo onore. Alla lettera di protesta firmata da oltre 30 dipendenti ecclesiastici, scrive lo Spiegel, il vescovo reagì rimproverando i suoi critici.

La diocesi di Treviri non vuole rivelare il numero esatto dei preti pedofili impiegati "in modo limitato e a particolari condizioni", nota il settimanale. Associazioni delle vittime di abusi hanno criticato duramente il comportamento della diocesi. Pochi giorni fa, durante una movimentata riunione a Treviri, persino alcuni dipendenti ecclesiastici si sono schierati contro Ackermann.

Due anni fa il vescovo Ackermann è stato nominato delegato della Conferenza episcopale tedesca per i casi di abusi. Da allora promette di voler fare piena chiarezza su questo tema e sostiene una linea della "tolleranza zero" contro i pedofili (Alessandro Alviani - Berlino).

http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/news/dettaglio-articolo/articolo/germania-alemania-germany-chiesa-church-iglesia-13602/

immagine: web