giovedì 29 marzo 2012

La ricchezza smodata della primitiva Chiesa di Roma

La ricchezza è una condizione costante della Chiesa sin dalle sue origini.Già nella primitiva santa comunità di Roma,infatti,si accumulano proprietà,ignorate dal governo imperiale fino al 313 d.C.,all'insegna di una sorta di comunismo cristiano. A fare le fortune della primitiva Chiesa di Roma sono molti ricchi convertiti che donano terreni,ove vengono istituite le prime chiese. Qui vengono raccolte le offerte in denaro,che dovrebbero servire per opere di carità a favore di poveri,vedove e orfani della comunità. Ma l'afflusso sempre maggiore di denaro tenta l'avidità dei diaconi,molti dei quali si arricchiscono. Nella Chiesa primitiva il diacono assolveva a un servizio amministrativo,cioè era colui che gestiva le entrate di ogni singola comunità. Furono i primi ad accumulare una ricchezza smodata e a tradire l'etica apostolica.


Ci testimonia questo malcostume Erma,fratello del vescovo di Roma Pio I,nel suo trattato "Il pastore".Egli richiama i fratelli di fede a mettere un freno al rilassamento dei costumi ,causato dalla condizione di ricchezza, e a recuperare la purezza originaria.

San Cipriano.con la sua testimonianza, ci offre un'immagine scandalosa della comunità cristiana ai tempi del vescovo Fabiano(236-250 d.C.):
"Tutti erano intenti a far incetta di beni;dimentichi di ciò che avevano fatto i cristiani al tempo degli apostoli e di ciò che essi avevano fatto i cristiani al tempo e di ciò che essi dovevano appunto fare,ardevano di un'insaziabile desiderio di ricchezza,e pensavano solo ad ammassarne".
Nel 313 d.C. l'imperatore Costantino promulga l'Editto di Milano,con il quale instaura la libertà di culto.E' in questo constesto che la comunità di Roma esce allo scoperto,definendosi come Chiesa riconosciuta dallo Stato.L'imperatore convertitosi al Cristianesimo promulga,sempre nel 313 d.C. un altro editto ,noto come donazione di Costantino. Con esso concederebbe al papa Silvestro I (314-335) e ai suoi successori il primato sui cinque patriarcati (Roma, Costantinopoli, Alessandria d'Egitto, Antiochia e Gerusalemme) e attribuirebbe ai pontefici le insegne imperiali e la sovranità temporale su Roma, l'Italia e l'intero Impero Romano d'Occidente. L'editto confermerebbe inoltre la donazione di proprietà immobiliari estese fino in Oriente e costituirebbe atto di donazione a Silvestro in persona del palazzo Lateranense. Seguendo ancora la versione di alcune leggendarie Vite di San Silvestro, il documento presenta la donazione come una ricompensa al papa per aver guarito l'imperatore dalla lebbra con un miracolo.

Come prova delle donazioni,riveste grande importanza il contenuto del Liber Pontificalis (il libro dei Papi),ove è riportato un lungo elenco di altari,reliquie e vasi,con dotazione di rendite fondiarie alle basiliche di San Pietro,San Paolo e alla Domus Faustae in Laterano,valutabili in 13.000 denari d'oro per ciascun edificio sacro.Così a San Pietro sono assegnate proprietà in Antiochia,Alessandria e lungo l'Eufrate.A San Paolo in Egitto,a Tiro e a Tarso.A queste si aggiungono le donazioni di altre personalità dell'impero.
L'afflusso di denaro nelle casse di Roma spinge il vescovo di Roma a creare una macchina amministrativa,nota come Fiscus, di cui sono responsabili i presbiteri,ovvero i cardinali preposti alle basiliche,il cui compito principale è quello di ricevere le donazioni e di farle affluire al vescovo. Nascono,così,contrasti tra vescovi presbiteri,diaconi e rappresentanti del patriziato e della corte imperiale,che sfociano in una lotta sempre crescente per imporre sul soglio pontificio un proprio uomo di fiducia.

E' quanto si verifica nel 366 d.C. quando,alla more del vescovo Liberio,due diverse fazioni eleggono contemporaneamente il proprio vescovo,nelle persone di Ursino e Damaso,scontrandosi in battaglia nella basilica di Santa Maria ad Nivem,sulla quale sorgerà Santa Maria Maggiore.
La vitoria di Damaso (366-384) lascia sul campo ben 137 morti e rappresenta il primo caso di mercimonio,finalizzata alla conquista del soglio pontificio,considerato nell'aspetto materiale della sua sovranità. A riguardo lo storico Ammiano Marcellino commenta:
"Non c'è comunque da meravigliarsi che un premio così ambito accenda il desiderio di uomini maliziosi e determini le lotte più feroci e ostinate.Una volta raggiunto il posto di vescovo,si gode in santa pace della fortuna assicurata dalle donazioni delle matrone, e si partecipa a banchetti il cui lusso supera quello della tavola imperiale".
Soldi,potere e donne.E' un'autentica "Dolce Vita" del IV secolo.Lo conferma anche San Girolamo,segretario di Damaso, che denuncia senza mezzi termini il malcostume ecclesiastico:
"Ci sono alcuni che si fanno consacrare diaconi e preti solo per far visita liberamente alle donne".
Sempre San Girolamo ci riferisce del tentativo operato dal vescovo Damaso di convertire il prefetto di Roma Pretestato,che gli risponde: "Senz'altro,però voglio essere eletto vescovo di Roma!".

Soldi,potere e donne.E' un'autentica "Dolce Vita" del IV secolo.Ma siamo solo all'inizio,perchè la ricchezza sempre maggiore della Chiesa sarà la causa determinante delle lotte per la conquista del soglio pontificio e della conseguente istituzione degli antipapi e degli scismi.
Per Gesù era l'amore ad arricchire l'anima di uomo, ma per la Chiesa primitiva il messaggio di Cristo fu lo strumento per accumulare ricchezze impoverendo l'anima di chi ne faceva parte.

Bibliografia

I peccati del Vaticano
Liber Ponfificalis
Storia dei papi da San Pietro a Pio X
Editto di Costantino
http://it.wikipedia.org/wiki/Diacono
http://it.wikipedia.org/wiki/Liber_Pontificalis
http://it.wikipedia.org/wiki/Donazione_di_Costantino

http://www.tuttigliscandalidelvaticano.com/2011/05/la-ricchezza-smodata-della-primitiva.html

immagine: web