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martedì 5 novembre 2013

Un altro attivista ateo arrestato in Egitto

freesherifgaber
Cambiano i regimi in Egitto, ma non sembra cambiare il trattamento nei confronti degli attivisti atei: il carcere. A fare le spese del confessionalismo islamico è ora un ventenne arrestato per offese alla religione: aveva creato un gruppo di atei su Facebook. L’ennesimo preoccupante caso di accanimento nei confronti di giovani non credenti in Egitto, che fa seguito a quello eclatante di Alber Saber.

martedì 29 ottobre 2013

Il sultano Erdogan e la legge degli atei

Erdogan-Ataturk
Il governo del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogania si distingue ormai per il ritorno dell’islam in politica, in un paese tradizionalmente laico. Lo smantellamento progressivo della rigida laicità ereditata da Ataturk per opera del partito al potere di ispirazione islamica, l’AKP, ha suscitato una decisa reazione da parte della società civile, culminata in proteste di piazza. Una delle ultime iniziative è aver tolto il bando sul velo negli uffici pubblici: per contro, accade che venga licenziata una presentatrice, Gözde Kansu, dopo che un esponente del governo si è lamentato perché era apparsa in tv “troppo scollata”.

venerdì 25 ottobre 2013

Gran Bretagna, religione a scuola? “La non credenza deve essere trattata allo stesso modo”

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Oltremanica i non credenti sono ormai una parte consistente della popolazione, come autorevolmente attestato anche dall’ultimo censimento. Sebbene negli ultimi anni l’invadenza delle religioni sia aumentata, a causa dell’apertura concessa dalle istituzioni al confessionalismo comunitarista e al proliferare delle faith schools (con pesanti problemi annessi), il Regno Unito è un paese sempre più secolarizzato, dove c’è una lunga tradizione di associazionismo laicista e di pensiero scettico. Non è dunque più procrastinabile l’esigenza di trattare il pensiero umanista anche nelle scuole e rispondere così alle esigenze delle famiglie non religiose, garantire un’offerta culturale plurale e arginare l’indottrinamento e l’identitarismo.
 

venerdì 18 ottobre 2013

Gran Bretagna, scuole religiose sempre più a rischio segregazione

faithschool
Una nuova ricerca rappresenta l’ennesima tegola sul sistema delle faith schools in Gran Bretagna. Lo studio, che si basa sui dati scolastici del gennaio 2013 e sull’ultimo Census nazionale (quello del 2011), rileva che le scuole religiose finanziate dallo Stato, in particolare quelle delle minoranze, favoriscono pesantemente la segregazione etnica. Ad esempio, in 4 scuole su 5 per sikh non ci sono alunni di origine britannica, per le altre si contano sulla punta delle dita, in zone dove la popolazione autoctona arriva al 30%.

domenica 6 ottobre 2013

Il diritto di esprimersi liberamente a proposito della religione

blasphemy day
Il Center for Inquiry, già attivo sul fronte della difesa della libertà di espressione con una campagna mondiale, da qualche anno dedica il 30 settembre all’International Blasphemy Rights Day. Proprio il giorno della pubblicazione nel 2005 delle vignette satiriche sul profeta Maometto da parte del quotidiano danese Jyllands-Posten, fatto che suscitò le proteste degli integralisti islamici in tutto il mondo, nonché attentati contro i vignettisti. È l’occasione per rivendicare il diritto alla critica — anche caustica — della religione , e non certo per provocare gratuitamente oppure offendere, come messo in chiaro dagli stessi promotori.
 

domenica 29 settembre 2013

Reddito, benessere e religiosità

elemosina
Negli ultimi anni sono aumentati gli studi su religione e non credenza riguardanti diversi aspetti della vita. E spesso accade che contribuiscano a smentire, dati alla mano, luoghi comuni propagandati dagli apologeti della religione. Solitamente si crede che la religione sia un potente antidoto alla depressione e un buon ricostituente per l’autostima e la salute psicologica: ma anche questa idea risulta più difficile da sostenere quando si esce dal campo dell’aneddotica, quella per intenderci dei depressi “convertiti” che abbondano sulle riviste di gossip. Si tende anche a sovrastimare il contributo della fede all’economia.

domenica 15 settembre 2013

Bangladesh, i giovani blogger atei rischiano sette anni di carcere

Da @PakistanAtheist
In Bangladesh la situazione da mesi è in fermento. Alle manifestazioni dei giovani laici di piazza Shahbagh, anche contro gli integralisti islamici che fomentarono violenze durante la guerra d’indipendenza, sono seguite altre manifestazioni da parte degli stessi islamisti, i quali hanno chiesto a gran voce l’impiccagione per i blogger atei. Per tutta risposto il governo bangladese, per calmare gli animi degli estremisti, ha proceduto all’arresto di diversi attivisti accusati di blasfemia.

mercoledì 11 settembre 2013

Il papa e il “dialogo” con i non credenti

papabr
Eugenio Scalfari, nota firma di Repubblica, ha indirizzato due lettere al papa, non nascondendo la propria simpatia per Francesco. Nella prima, a luglio, commentava l’enciclica Lumen Fidei ponendo dubbi sull’attendibilità dei Vangeli nel proclamare la loro “verità”, vera appunto per fede e per chi ci crede.

sabato 24 agosto 2013

Stati Uniti: prove tecniche di multiculturalismo

Kerry
Il rapporto tra gli Stati Uniti e i culti religiosi è sempre stato controverso. Dal punto di vista della Costituzione la separazione tra la sfera istituzionale e quella religiosa viene sancita dal primo emendamento che, oltre a garantire ai cittadini la libertà di stampa e quella di parola, proibisce esplicitamente al Congresso, oltre che agli organi legislativi dei vari stati, di emanare leggi per il riconoscimento di qualsiasi religione. Ciò tuttavia non si traduce in una laicità veramente compiuta, gli USA sono e rimangono una nazione decisamente ancorata ad una visione teistica, al punto che si ritrovano riferimenti a Dio ovunque, dalle banconote ai giuramenti ufficiali. Del resto, la colonizzazione di quell’area è pur sempre partita con i religiosi della Mayflower.

giovedì 22 agosto 2013

La morte del paradiso

ecg
Tante religioni attestano l’esistenza di miracoli, ma nessuna di esse – a quanto ci consta – basa la propria fede su di essi. Almeno ufficialmente. Perché poi l’uso dei miracoli per accreditarsi è assolutamente generalizzato, sia a fini economici, sia a fini di evangelizzazione. L’avvento del metodo scientifico, del pensiero critico, dell’uso della ragione su scala sempre più ampia è andato di pari passo con la riduzione delle (pseudo)spiegazioni basate sul sovrannaturale. La miracolistica e i suoi seguaci si sono pertanto progressivamente rifugiati in alcune ridotte: una di queste, le esperienze di pre-morte, così difficili da analizzare. Almeno fino a qualche giorno fa.

venerdì 16 agosto 2013

L’intelligenza degli atei

Description=Richard Dawkins Photograph: Jeremy Young 05-12-2006
Uno studio realizzato da ricercatori dell’università di Rochester e pubblicato sulla rivista accademica Personality and Social Psychology Review ha ribadito un’evidenza già conosciuta: gli studi sull’intelligenza mostrano come i non credenti abbiano risultati migliori dei credenti. L’esito non poteva del resto essere diverso: si tratta infatti della meta-analisi compiuta su 63 inchieste pre-esistenti. Ovvie le polemiche. Se ne è parlato un po’ ovunque, nel mondo: in Italia, a parte l’Huffington Post, nulla. Si può ovviamente essere scettici su studi di questo tipo: già è difficile avere una definizione condivisa di “intelligenza”, figuriamoci nel caso di uno studio che si basa su altri studi. Uno studio che, tuttavia, è stato pubblicato sulla rivista con il più alto impact factor nel settore. E che è quantomeno servito a mostrare che la correlazione negativa tra intelligenza e religiosità è documentata da ben 53 ricerche.

martedì 6 agosto 2013

“L’ateismo rimpiazzerà la religione”: davvero?

chiesa-abbandonata
Per secoli i filosofi, soprattutto dall’illuminismo, hanno discusso largamente sul futuro declino della religione. Alcuni si sono azzardati a tratteggiare scenari trionfalistici sull’inevitabile fine delle superstizioni. Dal canto loro i religiosi e gli apologeti hanno fatto presente che, nonostante le periodiche crisi, tornavano sempre in sella grazie all’intervento divino. O, più facilmente, per mezzo di qualche spintarella della politica con gli immancabili “uomini della provvidenza”: qui mange du pape meurt. Il dibattito, soprattutto negli ultimi decenni, con il largo uso dell’approccio scientifico allo studio del fenomeno religioso, si è fatto sempre più stimolante, ricco e variegato. La religione certamente resiste, perché è legata alle tradizioni e fa leva su caratteristiche anche evolutive della nostra specie. Ma si rivela con chiarezza un fenomeno prettamente umano e un numero crescente di persone se ne allontana, anche facendo più frequentemente coming out nel dichiararsi ateo e agnostico.

venerdì 2 agosto 2013

Irlanda, i non credenti che devono giurare su qualcosa in cui non credono

giuramento
Una delle vecchie tradizioni inserite tuttora nelle legislazioni di mezzo mondo è il giuramento su un testo sacro, quale “prova” della veridicità di una dichiarazione. A parte il palese vulnus alla laicità che la pratica comporta, ci si chiede come possano atei e agnostici giurare su un testo sacro in cui non credono, che considerano scarsamente attendibile e che leggono senza ritenerlo come dettato da un dio.

giovedì 4 luglio 2013

Gli atei: così denigrati, così normali, così liberi di esprimersi

Le inchiesta sulla religiosità o l’incredulità lasciano spesso il tempo che trovano, tanto sono fortemente condizionate dalla desiderabilità sociale e dal modo di formulare le domande. Non tutte sono peraltro attendibili allo stesso modo. Costituiscono però quantomeno l’occasione per discutere di situazioni reali. Il numero di non credenti aumenta e aumentano le inchieste che li prendono in considerazione. Tanto da far pensare che ormai la maggioranza degli studi si stia rivolgendo alla comprensione delle differenze tra credenti e non credenti.

giovedì 20 giugno 2013

La morte ci fa belli

Cragun
Sui non credenti girano tante leggende metropolitane, diffuse spesso dagli integralisti religiosi. Sono talvolta descritti dai testi sacri e dagli apologeti come amorali, insensibili, gretti, infelici. Nonché terrorizzati dalla morte, come racconta l’aneddotica — spesso apocrifa — che li vorrebbe invocare Dio alla fine della vita. Un libro interessante per sfatare i miti che esaltano i credenti a scapito di atei e agnostici, con molti dati alla mano e ricerche citate, è What You Don’t Know about Religion (but Should) del sociologo Ryan T. Cragun. Qual è ad esempio il rapporto dei non credenti rispetto alla morte? Il blog Friendly Atheist riprende il libro di Cragun che tratta la questione, riportando considerazioni interessanti.

sabato 1 giugno 2013

Quelle “vittime” della fede cristiana in Europa


Ne ab­bia­mo scrit­to re­cen­te­men­te a pro­po­si­to dei pre­sun­ti “mar­ti­ri della fede“, ri­le­van­do come la pre­te­se cifre astro­no­mi­che fos­se­ro in­con­si­sten­ti e an­das­se­ro for­te­men­te ri­di­men­sio­na­te. E che, per­tan­to, si fosse piut­to­sto in pre­sen­za di vit­ti­mi­smo fi­na­liz­za­to a mera pro­pa­gan­da. Pro­prio perché si tratta di pro­pa­gan­da, tut­ta­via, chi se ne fa dif­fu­so­re non ac­cen­na mi­ni­ma­men­te a smet­te­re. Ed ecco il ri­lan­cio: “la cri­stia­no­fo­bia esiste e com­plot­ta contro di noi”. Qui, ora, in Europa.

mercoledì 29 maggio 2013

Andremo tutti all’inferno?

Bergoglio
L’at­ten­zio­ne di papa Ber­go­glio si sof­fer­ma in par­ti­co­la­re su due ar­go­men­ti: il dia­vo­lo e, come ab­bia­mo già scrit­to, gli atei. Tal­vol­ta sono af­fron­ta­ti se­pa­ra­ta­men­te, ma non man­ca­no di essere af­fian­ca­ti, com’è ac­ca­du­to l’in­do­ma­ni stesso della sua ele­zio­ne. Quando ha detto, ci­tan­do Léon Bloy, che “chi non prega il Si­gno­re, prega il dia­vo­lo”, “quando non si con­fes­sa Gesù Cristo, si con­fes­sa la mon­da­ni­tà del dia­vo­lo, la mon­da­ni­tà del de­mo­nio”. Gli atei devono andare al­l’in­fer­no, come due­mi­la anni di dot­tri­na in­se­gna­no, o hanno qual­che chance di andare in pa­ra­di­so, come sembra pre­fi­gu­ra­re l’ul­ti­ma uscita di papa Fran­ce­sco?

mercoledì 15 maggio 2013

Indonesia, se il premio per la tolleranza viene assegnato a un liberticida

yudhoyono
Già l’as­se­gna­zio­ne dei premi Nobel per la pace è spesso motivo di cri­ti­ca, spe­cial­men­te quando fi­ni­sce a uomini con un pas­sa­to di vio­len­za. In questi casi, la giu­sti­fi­ca­zio­ne che viene ad­dot­ta è che il ri­co­no­sci­men­to va anche a chi sa su­pe­ra­re i con­flit­ti del pas­sa­to per creare le pre­mes­se di future con­vi­ven­ze pa­ci­fi­che. Ma cosa dire, quando un premio del genere fi­ni­sce a un uomo che con­ti­nua, per­vi­ca­ce­men­te, a co­strui­re una so­cie­tà di­vi­si­va?
 

mercoledì 24 aprile 2013

Islamofobia, cristianofobia, ateofobia: la scala dell’odio

bbc
Non si può negare l’e­si­sten­za di vit­ti­me. Ma non si può nem­me­no negare l’e­si­sten­za del vit­ti­mi­smo. Re­cen­te­men­te ab­bia­mo di­scus­so di isla­mo­fo­bia e di cri­stia­no­fo­bia. Ma anche noi, atei e agno­sti­ci, non ri­nun­cia­mo a pre­sen­ta­re rap­por­ti al­l’O­nu sulle di­scri­mi­na­zio­ni che su­bia­mo. L’ha fatto l’Iheu, di cui fa parte l’Uaar in rap­pre­sen­tan­za del­l’I­ta­lia, e l’ha fatto la stessa Uaar, par­lan­do di “ateo­fo­bia” in oc­ca­sio­ne di di­chia­ra­zio­ni pa­le­se­men­te di­scri­mi­na­to­rie come quelle del­l’ex mi­ni­stro degli esteri Franco Frat­ti­ni. Ha senso usare questi ter­mi­ni?

lunedì 15 aprile 2013

Il velo steso su certe pretese religiose

Mahmoud
Te­le­vi­sio­ni e gior­na­li, nei giorni scorsi, hanno dato ampio spazio alla vi­cen­da di Sara Mah­moud. Una gio­va­ne che in­ten­de far causa a un’a­zien­da che, per as­su­mer­la, le ha chie­sto che non uti­liz­zas­se il velo. I toni usati sono stati quasi sempre di em­pa­tia nei con­fron­ti della gio­va­ne. Il ri­spet­to delle con­ce­zio­ni re­li­gio­se sta por­tan­do a ini­bi­re ogni cri­ti­ca alla re­li­gio­ne, anche quando co­sti­tui­sce la base per ri­ven­di­ca­zio­ni di­scu­ti­bi­li?