sabato 1 giugno 2013

Quelle “vittime” della fede cristiana in Europa


Ne ab­bia­mo scrit­to re­cen­te­men­te a pro­po­si­to dei pre­sun­ti “mar­ti­ri della fede“, ri­le­van­do come la pre­te­se cifre astro­no­mi­che fos­se­ro in­con­si­sten­ti e an­das­se­ro for­te­men­te ri­di­men­sio­na­te. E che, per­tan­to, si fosse piut­to­sto in pre­sen­za di vit­ti­mi­smo fi­na­liz­za­to a mera pro­pa­gan­da. Pro­prio perché si tratta di pro­pa­gan­da, tut­ta­via, chi se ne fa dif­fu­so­re non ac­cen­na mi­ni­ma­men­te a smet­te­re. Ed ecco il ri­lan­cio: “la cri­stia­no­fo­bia esiste e com­plot­ta contro di noi”. Qui, ora, in Europa.

"in­te­gra­li­sti cat­to­li­ci in­si­sto­no sulle di­scri­mi­na­zio­ni di cui sa­reb­be­ro vit­ti­ma in Europa"
 
Già qual­che anno fa un os­ser­va­to­rio aveva elen­ca­to in un rap­por­to una serie di epi­so­di di in­tol­le­ran­za che i cri­stia­ni avreb­be­ro subito in Oc­ci­den­te. A leg­ger­lo, ci si rende conto di quanto il fe­no­me­no sia in­gi­gan­ti­to, tanto che molti degli epi­so­di snoc­cio­la­ti ap­pa­io­no fran­ca­men­te ri­si­bi­li. Anche oggi gli in­te­gra­li­sti cat­to­li­ci in­si­sto­no sulle di­scri­mi­na­zio­ni di cui sa­reb­be­ro vit­ti­ma in Europa e spesso le col­le­ga­no ai casi di per­se­cu­zio­ne (vera) nel resto del mondo. Con la vo­lon­tà di vei­co­la­re l’im­ma­gi­ne dei cri­stia­ni op­pres­si in tutto il pia­ne­ta, stra­te­gia messa in piedi in­gi­gan­ten­do casi spo­ra­di­ci. Non si tratta, ov­via­men­te, di negare che ci siano pur­trop­po uc­ci­sio­ni, vio­len­ze o di­scri­mi­na­zio­ni verso i cri­stia­ni, ai quali già ab­bia­mo più volte espres­so so­li­da­rie­tà: ma è del tutto scor­ret­to creare la mi­to­lo­gia di un com­plot­to glo­ba­le.
 
Il set­ti­ma­na­le Tempi ri­lan­cia il rap­por­to pre­sen­ta­to a Tirana da Mas­si­mo In­tro­vi­gne du­ran­te la re­cen­te con­fe­ren­za del­l’O­sce. Il so­cio­lo­go cat­to­li­ci­sta è rap­pre­sen­tan­te per la lotta contro raz­zi­smo, xe­no­fo­bia e di­scri­mi­na­zio­ne presso l’Or­ga­niz­za­zio­ne per la Si­cu­rez­za e la Coo­pe­ra­zio­ne in Europa e anche coor­di­na­to­re del­l’Os­ser­va­to­rio della li­ber­tà re­li­gio­sa voluto dal Mi­ni­ste­ro degli Esteri. L’en­ne­si­mo espo­nen­te del cat­to­li­ce­si­mo più in­tran­si­gen­te che viene piaz­za­to in isti­tu­zio­ni na­zio­na­li e in­ter­na­zio­na­li, messo a guar­dia degli in­te­res­si del Va­ti­ca­no. Con ri­sul­ta­ti che pos­sia­mo im­ma­gi­na­re: è in­fat­ti uno dei più so­ler­ti pro­pa­gan­di­sti del vit­ti­mi­smo cri­stia­ni­sta, come già è emerso con la dif­fu­sio­ne del meme “un cri­stia­no morto ogni cinque minuti”.
 
Allo stesso modo, Luca Vo­lon­té era il buon sol­da­ti­no va­ti­ca­no piaz­za­to di guar­dia al Con­si­glio d’Eu­ro­pa. Pro­prio questa in­fluen­za dif­fu­sa mostra come le lea­der­ship po­li­ti­che eu­ro­pee, lungi dal cri­mi­na­liz­za­re i cri­stia­ni, agi­sco­no quale longa manus del Va­ti­ca­no nelle isti­tu­zio­ni. Anzi, spesso sono pro­prio i rap­pre­sen­tan­ti laici a dover ar­gi­na­re le sempre più pres­san­ti pre­te­se delle lobby cri­stia­ni­ste. Non a caso, a dare man­for­te alle pre­te­se cat­to­li­che è in­ter­ve­nu­to a Tirana anche il ve­sco­vo Mario Toso, se­gre­ta­rio del Pon­ti­fi­cio con­si­glio per la giu­sti­zia e per la pace, che ha pa­ra­go­na­to la pre­sun­ta di­scri­mi­na­zio­ne verso i cri­stia­ni ad an­ti­se­mi­ti­smo e isla­mo­fo­bia, in­vo­can­do una le­gi­sla­zio­ne strin­gen­te.
 
"in alcuni paesi le di­chia­ra­zio­ni omo­fo­bi­che basate sulla Bibbia ven­go­no mul­ta­te"
 
Se­con­do In­tro­vi­gne, ci sa­reb­be­ro in Europa ben 41 leggi che col­pi­sco­no la li­ber­tà re­li­gio­sa dei cri­stia­ni. In di­ver­si paesi viene li­mi­ta­ta l’o­bie­zio­ne di co­scien­za sel­vag­gia, come quella dei far­ma­ci­sti che non vo­glio­no di­stri­bui­re con­trac­cet­ti­vi d’e­mer­gen­za o degli uf­fi­cia­li di stato civile che si ri­fiu­ta­no di re­gi­stra­re ma­tri­mo­nio o part­ner­ship di coppie omo­ses­sua­li. Ciò al fine di per ga­ran­ti­re i di­rit­ti per ca­te­go­rie come donne e gay. In alcuni di questi, gi­ne­co­lo­gi ed oste­tri­ci obiet­to­ri non ven­go­no as­sun­ti o sono mul­ta­ti, vista la ne­ces­si­tà di for­ni­re la pos­si­bi­li­tà del­l’in­ter­ru­zio­ne di gra­vi­dan­za. I cri­stia­ni si con­si­de­ra­no anche vit­ti­me di li­mi­ta­zio­ni alla li­ber­tà di espres­sio­ne, perché in alcuni paesi le di­chia­ra­zio­ni omo­fo­bi­che basate sulla Bibbia ven­go­no mul­ta­te, in quanto con­si­de­ra­te hate speech. Anche la “li­ber­tà edu­ca­ti­va” dei cre­den­ti sa­reb­be minata. In alcuni paesi è li­mi­ta­to o vie­ta­to l’ho­me­schoo­ling (visto che non ga­ran­ti­sce cri­te­ri edu­ca­ti­vi ac­cet­ta­bi­li) e pre­vi­sta l’e­du­ca­zio­ne civica o quella ses­sua­le, con­si­de­ra­te dai più in­te­gra­li­sti forme di “in­dot­tri­na­men­to”. Negli asili in Belgio non si pos­so­no dif­fon­de­re pre­giu­di­zi omo­fo­bi­ci fon­da­ti sulle re­li­gio­ni e in Fran­cia non si pos­so­no tenere di­bat­ti­ti su aborto e omo­ses­sua­li­tà per evi­ta­re che ven­ga­no mo­no­po­liz­za­ti da ester­ni. Tutte cose scan­da­lo­se per i cri­stia­ni più re­tri­vi.
 
"far pas­sa­re l’idea che siano pe­san­te­men­te di­scri­mi­na­ti perché non ven­go­no li­mi­ta­ti i pri­vi­le­gi"

Il pres­sing degli in­te­gra­li­sti in questi anni è no­te­vo­le anche sul fronte giu­ri­di­co, per far pas­sa­re l’idea che siano pe­san­te­men­te di­scri­mi­na­ti perché non ven­go­no li­mi­ta­ti i pri­vi­le­gi o le ec­ce­zio­ni re­li­gio­se alle leggi che val­go­no per tutti. Lo scorso gen­na­io la Corte eu­ro­pea per i di­rit­ti del­l’uo­mo si è pro­nun­cia­ta su quat­tro casi in­gle­si, boc­cian­do­ne ben tre e ac­co­glien­do­ne uno, quello di Nadia Eweida, per la far­ra­gi­no­si­tà dei re­go­la­men­ti in­ter­ni della com­pa­gnia di volo per la quale la­vo­ra­va. Gli altri tre, dopo il primo ri­get­to da parte della Corte, hanno fatto ri­cor­so, che è stato re­spin­to, non es­sen­do­ci di­scri­mi­na­zio­ne nei loro con­fron­ti. La de­ci­sio­ne della Corte Eu­ro­pea ha tut­ta­via dato ul­te­rio­re fiato al vit­ti­mi­smo cat­to­li­co.
 
Se si guarda al con­cre­to, ci si rende conto che in molti stati le re­li­gio­ni sono am­pia­men­te pri­vi­le­gia­te, sia tra­mi­te co­spi­cui fi­nan­zia­men­ti da parte degli stati, sia per leggi com­pia­cen­ti che danno tutta una serie di pre­ro­ga­ti­ve, blin­da­te dai con­cor­da­ti. In Italia la si­tua­zio­ne è sotto gli occhi di tutti, con oltre sei mi­liar­di di euro l’anno in fondi pub­bli­ci a be­ne­fi­cio della Chiesa cat­to­li­ca e una decisa in­fluen­za in campo po­li­ti­co. Ven­go­no puniti vi­li­pen­dio e be­stem­mia, l’o­bie­zio­ne di co­scien­za è ormai tal­men­te dif­fu­sa negli ospe­da­li (con punte del­l’80%) da ren­de­re inat­tua­ta la legge 194 sull’aborto. La legge 40 di im­po­sta­zio­ne cle­ri­ca­le pone grossi limiti alla pro­crea­zio­ne as­si­sti­ta e non esiste una nor­ma­ti­va su fine vita, te­sta­men­to bio­lo­gi­co ed eu­ta­na­sia. Il cro­ci­fis­so viene im­po­sto negli uffici pub­bli­ci, sulla base di una serie di cir­co­la­ri di epoca fa­sci­sta. Questi alcuni esempi, ma sus­si­sto­no nel quo­ti­dia­no tante grandi e pic­co­le in­va­den­ze cle­ri­ca­li.
 
"A Malta quasi cento per­so­ne sono state pro­ces­sa­te per la legge an­ti-bla­sfe­mia"

Anche in altri paesi eu­ro­pei non va meglio. L’Un­ghe­ria è ormai av­via­ta verso un regime chiuso, li­ber­ti­ci­da e cle­ri­ca­le, be­ne­det­to della Chiesa e in spe­cial modo dal car­di­na­le Peter Erdo, la punta di dia­man­te del vit­ti­mi­smo va­ti­ca­no. In di­ver­se na­zio­ni sono ancora in vigore leggi che cri­mi­na­liz­za­no il vi­li­pen­dio. A Malta quasi cento per­so­ne sono state pro­ces­sa­te per la legge an­ti-bla­sfe­mia: paese dove solo nel 2011 è stato ap­pro­va­to il di­vor­zio e che è stato esal­ta­to da Be­ne­det­to XVI come mo­del­lo per l’Eu­ro­pa. Per non par­la­re dell’ar­re­sto in Grecia per bla­sfe­mia.
 
L’e­len­co po­treb­be con­ti­nua­re per giorni, ma un fatto emerge: piut­to­sto, è la li­ber­tà di atei e agno­sti­ci che viene li­mi­ta­ta in Europa, non certo quella dei cri­stia­ni. Re­cen­te­men­te, anche il se­gre­ta­rio di Stato ame­ri­ca­no John Kerry ha ri­co­no­sciu­to che è un di­rit­to umano uni­ver­sa­le anche non cre­de­re e che le leggi an­ti-bla­sfe­mia e an­ti-apo­sta­sia sono una palese vio­la­zio­ne dei di­rit­ti. Dati alla mano, ab­bia­mo dunque in­gen­ti pri­vi­le­gi per le Chiese cri­stia­ne da una parte e con­cre­te di­scri­mi­na­zio­ni nei con­fron­ti dei non cre­den­ti dal­l’al­tra. Una realtà sco­mo­da, che va or­wel­lia­na­men­te ri­scrit­ta: un lavoro pe­ral­tro non certo nuovo, per certi cri­stia­ni, a giu­di­ca­re dalle tante in­con­gruen­ze con­te­nu­te fin nei Van­ge­li e la ne­ces­si­tà, fin dalla pa­tri­sti­ca, di far col­li­ma­re la realtà con la “Verità”. Forse per questo vi si pre­sta­no tanto vo­len­tie­ri. Povere vit­ti­me della loro fede cri­stia­na, co­stret­te a dire il falso ad ma­io­rem Ec­cle­siae glo­riam.