sabato 11 giugno 2011

Don Franco Barbero invita la chiesa a gioire per l' Europride

Don Franco BarberoDon Franco Barbero, da sempre amico degli omosessuali, ha scritto una lettera alla chiesa invitandola a gioire per l’ Europride che quest’anno si tiene a Roma. La lettera, oltre ad essere testimonianza di apertura verso ogni singola persona indipendentemente dall’orientamento sessuale, è argutamente scritta con i toni che possiamo trovare in molta letteratura ecclesiastica. Il che fa pensare che un uso sapiente delle parole può veramente costruire ponti (come fa don Barbero) e non muri (come spesso fa la chiesa cattolica).
Scrive don Franco Barbero:
Mia cara chiesa, popolo e pastori, spero che il tuo cuore si rallegri vedendo questa folla immensa che viene da molti Paesi dell’ Europa e del mondo. È la gioiosa e colorata festa degli omosessuali [...]
 e delle lesbiche che la città di Roma ha quest’anno il privilegio di accogliere. Stanno invadendo pacificamente le strade e le piazze per dire a tutto il mondo che l’ amore è il dono più bello, che l’ amore è possibile a tutti/e, che l’amore è una realtà impegnativa, che non ci sono amori di serie A e di serie B.
Quindi invita alla gioia, invitando ad abbattere i muri che la stessa chiesa ha contribuito a realizzare e facendo notare come tra le fila del clero ci siano molti omosessuali:
Rallegrati, chiesa di Roma, popolo e pastori, lascia cadere i muri alla cui costruzione spesso hai collaborato. Entra, con lo sguardo e la tenerezza di Gesù, in queste vie e in queste piazze perché questi uomini e queste donne possano averti e sentirti compagna di viaggio. Mescolati con le loro danze e le loro canzoni, con le loro lacrime di gioia e di dolore, con le loro speranze. Tra loro si contano migliaia di sacerdoti e di prelati. A milioni nel mondo fanno parte delle chiese locali. Molto spesso si tratta di persone che portano nei loro cuori una fiducia ardente nel Dio di cui ci parla Gesù.
Ricordando, poi, che la sfilata dell’Europride ci sarà alla vigilia di Pentecoste – la solennità che ricorda la discesa sugli apostoli dello Spirito Santo dopo l’Ascensione di Gesù e, di fatto, la nascita della chiesa – don Barbero esorta preti e fedeli a lasciarsi coinvolgere da questo nuovo soffio dello Spirito di Dio che spinge a lottare contro l’omofobia e la discriminazione:
Mia cara chiesa,popolo e pastori, è Pentecoste! Sono sicuro che un vento caldo e impetuoso ti solleverà dalle tue paure e sarai anche tu voce che proclama il diritto di ogni uomo e di ogni donna ad amare secondo la sua natura. È lo Spirito di Dio che ti incalza e ti sollecita a lottare contro l’omofobia e contro ogni discriminazione. Non resistere a Dio: non ti mollerebbe. Lasciati coinvolgere.
Conclude, poi, invitando la chiesa a non mancare quell’ appuntamento di libertà che è il gay pride:
Mia cara chiesa, popolo e pastori, questi uomini e queste donne da secoli aspettano da te il messaggio liberatore del Vangelo e tu non puoi evitare o ritardare questo appuntamento. Se non ora… quando?
Una lettera coraggiosa, c’è da riconoscerlo. Speriamo che riesca ad aprire qualche barlume di speranza. La vedo difficile. Ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
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