mercoledì 8 giugno 2011

LA LEGGENDA DI LILITH. PRIMA DI EVA, L' OMBRA DI UN' ALTRA DONNA

LilithIl nome Lilith deriva dalla parola assiro-babilonese LILITU, che significa "spirito del vento". Secondo la tradizione ebraica, Lilith fu la donna di Adamo, prima ancora di Eva. Si dice che fosse lei la madre di Caino e non Eva.

Lilith fu creata nello stesso modo di Adamo, cioè con polvere e argilla (alcuni testi parlano di "sedimenti e sudiciume" per evidenziarne i tratti negativi). Ella si considerava uguale ad Adamo e quando egli cercò di sottometterla con la forza (Lilith non voleva stendersi sotto di lui durante i rapporti sessuali, in quanto considerava "offensiva" tale posizione), lei si ribellò e fuggì nel deserto vicino al Mar Rosso, dove si accoppiò con i Djinns e generò innumerevoli demoni (chiamati Lilim). Dio cercò di farla tornare da Adamo, e le inviò 3 angeli (Sanvi, Sansanvi e Semangelaf), ma Lilith si rifiutò di tornare. Gli Angeli tornano sconfitti in paradiso e Dio si vendica con Lilith uccidendole le centinaia di demoni (Lilim) che generava accoppiandosi con le creature del Mar Rosso. A tale affronto lei risponde aggirandosi nottetempo nelle contrade, orientandosi presso i crocicchi, per cercare e strangolare i neonati (a meno che non siano protetti da talismani recanti i nomi degli angeli che le erano apparsi) e per sorprendere gli uomini durante il sonno sfinendoli fino alla morte con abominevoli amplessi.

Ad Adamo fu data una nuova donna, Eva, della quale Lilith era gelosissima e cui uccise buona parte della prole, ed alcune versioni vogliono che fosse lei il serpente che la indusse a disobbedire all’uomo cogliendo il frutto proibito.

Per gli Ebrei Lilith passerà definitivamente al rango di Demone femminile raffigurata come donna il cui corpo termina in una coda di serpente.

Lilith appare nelle leggende ebree, sumere, arabe e persino teutoniche. È presente anche in numerosi testi ebraci, fra cui il Talmud, il Sefer-ha-Zoar o Libro dello Splendore e i Midrash.

Molte delle storie narrate su di lei sembrano riflettere l'ansietà dell'uomo riguardo a donne che non possono essere tenute sotto controllo (per questo motivo Lilith è anche considerata un simbolo del femminismo).

In alcune storie Lilith viene raffigurata come una creatura divina, piena di risorse, intelligente, indipendente ed amante degli animali.

Lilith viene spesso associata al fuoco, in quanto descritta come creatura bellissima dalla testa all'ombelico, ma dall'ombelico in giù come "fuoco fiammeggiante".

Si dice inoltre che fosse una valorosa guerriera e si narra di una sua marcia nel deserto contro i figli di JOB per liberare gli animali che essi avevano imprigionato.

Nella mitologia Lilith è anche conosciuta come un satellite invisibile dalla terra e per questo chiamata "Luna Nera". Già nella cultura egizia troviamo l'ipotesi d'un invisibile satellite terrestre chiamato Nephtys, invisibile perché assorbe e non riflette, come ogni altra cosa, la luce del Sole.

Questo astro invisibile è quello che meglio impersonifica l'archetipo di Lilith, la demonessa ribelle e autoerotica. Il glifo che più le corrisponde è quello indicato nell'Enciclopedia Giudaica, nella quale è asserito che tra le negatività lilithiane c'è la "malinconia" e "l'umor nero" (prerogative anche di Saturno). Quindi, per rappresentarla astronomicamente, occorre disegnare una falce di Luna calante con la croce in basso, dato che Lilith sembra proprio un Saturno rovesciato. D'altronde quest'ultimo pianeta è per molti autori, sia femminile che maschile, ed essendo il dirimpettaio della Luna perché si trova a 180 gradi di distanza, ne è l'immagine capovolta. Per "strana" combinazione, Lilith, satellite invisibile, ha quindi un glifo che è l'immagine capovolta di Saturno.

LILITH nella Bibbia.

Nella Bibbia di Gerusalemme si legge in Genesi 2 (sottolineatura mia):

18 Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". 19 Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20 Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. 21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. 23 Allora l'uomo disse:

"Questa volta essa

è carne dalla mia carne

e osso dalle mie ossa.

La si chiamerà donna

perché dall'uomo è stata tolta".

Notate il "Questa volta". Questa espressione non l'ho trovata nelle due edizioni della Bibbia cattolica, mentre l'ho ritrovata nella Bibbia di Giovanni Diodati (Meridiani Mondadori, in tre volumi), teologo calvinista che la tradusse in italiano dai testi originali nel 1607. Il fatto è che l'espressione "questa volta" fa pensare che ci sia stata una "volta precedente" in cui Adamo ebbe a che fare con il femminile, prima della comparsa di Eva nei modi che sappiamo. Sembra dunque che qualcosa sia stato eliminato dalla Bibbia sacerdotale - ed è qui che molti autori inseriscono il mito di Lilith quale prima e originaria compagna di Adamo.

Nella Bibbia cristiana i riferimenti a Lilith sono veramente molto pochi, probabilmente ad opera delle successive riscritture a scopo dottrinale e sacerdotale volte ad esaltare l’obbedienza che la donna deve dimostrare nei confronti dell’uomo, la citazione più esplicita si trova in Isaia 34,14:

I gatti selvatici si incontreranno con le iene, e

I satiri si chiameranno l’un l’altro;

vi farà sosta anche Lilith e vi troverà tranquilla dimora.

In questo testo è avvicinata agli animali predatori ricordando anche la sua parentela con gli uccelli notturni il cui urlo inquieta chi lo ascolta, infatti, quando Dio uccise il figli di Lilith, nella notte echeggiarono per molto tempo i suoi lamenti disperati.

Secondo l’iconografia cristiana Lilith governa l’inferno, ha l’aspetto di una donna nuda estremamente bella, ha i capelli blu e gli occhi rossi, la pelle è di un colore grigio argenteo; comanda le schiere di succubi e gli amplessi con lei portano alla follia.

http://www.ilfarodellamente.it/sito2009_v2/ffiles/RELIGIONI/Ecco%20chi%20era%20Lilith.HTM