domenica 29 maggio 2011

L' EUROPRIDE OLTRAGGIA IL PAPA

Europride Roma 2011di Silvia Cerami.
Per il sottosegretario Giovanardi l' iniziativa dei gay a Roma «non ha senso, è un' offesa al Pontefice e a milioni di cattolici» Borghezio: «Una sarabanda inopportuna». Storace: «Non me ne frega niente». E Vendola replica: «Talebani che ragionano con la clava».
Europride a Roma. A undici anni di distanza dal World Gay Pride del 2000, il movimento dell' orgoglio gay, lesbo e trans tornerà a invadere le vie della capitale (e sede del vaticano)dall'1 al 12 giugno.
Rossana Praitano, presidente del comitato organizzatore e del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, sostiene che possa «essere una risposta per portare al centro dell' agenda politica italiana l' assenza di tutele specifiche in Italia della comunità glbtq.

L' Europa ha scelto Roma perché siamo indietro di dieci anni» Ma non tutto il mondo politico è dello stesso avviso e i gay diventano uno spauraccio per colpire il nemico, «come fa il Pdl dicendo che Pisapia trasformerà Milano in una Mecca gay o con De Magistris che a favore dei femminielli. Ma non credo abbiano la consapevolezza del proprio elettorato. La destra europea è molto più aperta su questa questione, nessuno è spaventato», dice Praitano.

Ecco, comunque, come si divide la politica italiana sull' evento.

Carlo Giovanardi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Pdl: «Non ha senso l' Europride, perché già in passato eventi come questo hanno offeso il Papa e i sentimenti di milioni di cattolici. Io non sono la bandiera anti-gay, ma il ddl sull' omofobia era un testo che non stava né in cielo né in terra. In contrasto con la nostra Costituzione e con i fondamenti del nostro diritto penale. Volevano introdurre un' aggravante solo per i delitti commessi contro gli omosessuali. Sono loro che vogliono essere considerati diversi, se uno picchia un handicappato o un padre islamico ammazza la figlia in minigonna non deve essere punito? Ti sembra possibile che l' aggravante sia solo per i gay? E poi io avrò il diritto di dire che sono per i matrimoni tra uomini e donne. Del resto io ho giurato sulla Costituzione e la rispetto, mentre loro non la applicano. I programmi di De Magistris e Pisapia, sono anticostituzionali. Non rispettano l'articolo 3 e soprattutto il 29. E' la famiglia la società naturale che deve essere tutelata e a cui vanno destinate le risorse. Se vogliono cambiare le cose, che cambino la Costituzione».


Nichi Vendola, presidente nazionale di Sinistra Ecologia Libertà: «Come tutti gli anni della mia vita sarò al Gay pride, un appuntamento che ha a che fare con la libertà di tutti e di tutte, un appuntamento che guarda alle zone d'ombra che ci sono in tanta parte del mondo, alla violazione dei diritti delle persone, ai pregiudizi che ancora cingono di filo spinato la vita di milioni di essere umani. Zone d'ombra che caratterizzano il centrodestra nostrano: sono islamofobici a parole, ma poi maledettamente talebani sul piano dei diritti civili. Le tribolazioni, ad esempio, della legge contro l'omofobia sono il triste segno di come l'Italia sia trattenuta in una dimensione in cui non e' possibile neppure bandire quella violenza omofoba che talvolta appare legittimata persino da comportamenti e da parole diseducative che incredibilmente circolano negli ambienti istituzionali. Occorre sconfiggere quest'idea della politica come trionfo della caverna e della clava".

Mario Borghezio, europarlamentare Lega Nord: «Penso che fare EuroPride a Roma sia inopportuno. Roma non ha bisogno di queste sarabande, ma di cose più significative. E poi 12 giorni di manifestazioni sono troppi. E' chiaro che il tono è provocatorio. Si sarebbe potuto evitare, perché non penso proprio che così ci sia un vantaggio per i diritti civili. Una cosa però devo dirla su Milano. Non sono d'accordo con Libero e con chi dice che Pisapia porterà i gay. Pisapia merita tanti attacchi, ma non questo. Perché poi così alla fine, invece di attaccarlo, lo si avvantaggia e basta».

Luigi De Magistris, europarlamentare Idv e candidato sindaco di Napoli: «Sono favorevole all' Europride e mi batterò sia per le unioni civili sia per le adozioni per le coppie gay. Non credo nelle discriminazioni di sesso e lo dico da cattolico, credente e sposato in Chiesa. Nel mio programma ho inserito il registro delle unioni civili, una giornata nazionale contro l' omofobia, progetti di prevenzione del disagio delle adolescenti lesbiche e degli adolescenti gay nella scuola, ma anche l'impegno a far sì che non ci siano discriminazioni nel mondo del lavoro. Ed è inutile che qualcuno del Pdl dica "De Magistris è per i femminielli" (Carlo Giovanardi ndr). Ormai comunicano solo in modo disperato, offendendo, mancando di rispetto soprattutto ai cittadini. Non è solo un boomerang politico, è disprezzo nei confronti dell' intera cittadinanza napoletana che vuole parità di diritti. E pensare che proprio loro sono il Popolo della libertà: libertà di fare solo quello che pare a loro».


Paola Binetti, senatrice Udc: «Mi auguro che la manifestazione sia all' insegna del rispetto degli altri, dell' eleganza e della sobrietà. Ma visto che durerà tanti giorni, sarà difficile. Penso che non ci debbano essere discriminazioni e sono contraria a ogni forma di violenza, contro i gay come contro i politici. Ma i gay non possono pensare di avere più diritti degli altri. Ed è per questo che ho votato contro una legge che non rispetta il principio di uguaglianza. Il tema vero non è la non violenza, ma le richieste di matrimonio o di adozione dei gay, perché in base ai miei principi e valori non debbano essere riconosciuti diritti civili specifici in relazione all'orientamento sessuale».

Anna Paola Concia, deputato Pd: «Non è un caso che l' Europride si faccia In Italia. Non abbiamo alcuna tutela e l' Europa ci guarda con preoccupazione. La situazione politica è allucinante, penso che stiano tirando fuori un nuovo olocausto, hanno solo sostituito gli ebrei con il trio zingari, arabi e gay. Non lo dico per fare propaganda, è un dato storico: il fascismo e il nazismo sono arrivati senza che nessuno se ne accorgesse. Come la Germania alla vigilia della guerra, siamo un Paese a pezzi, impoverito e impaurito e allora si sposta l' attenzione su altri nemici. Per fortuna le persone si stanno rendendo conto, ma questi focolai d'odio qualcuno prima o poi dovrà spegnerli».

Maria Ida Germontani, senatrice Fli: «Sono certa che all' Europride ci sarà accoglienza, perché è un'occasione per tutti per riflettere e crescere nel rispetto reciproco. Trovo fuori luogo e non in linea con l' invito del Parlamento europeo che l' Italia non sia riuscita a trovare misure efficaci a rimuovere le discriminazioni. Il testo della Concia era rivolto a tutte le fasce deboli e il rispetto dei loro diritti non dovrebbe portare a divisioni».


Ignazio Marino, senatore Pd: "Ritengo che l' Europride sia una buona occasione per Roma. La città potrà così riaffermare il principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione, in un momento così buio per le politiche sui diritti. La destra al governo ha una idea strana della laicità dello Stato: chi e' a favore delle unioni civili a Milano, a Napoli e nel resto d'Italia, non vuole diritti speciali ma diritti uguali per tutti. E' singolare, la maggioranza si indigna ad ogni aggressione contro cittadini omosessuali ma poi ferma in parlamento una legge che ne garantirebbe la sicurezza. Molti di loro, soprattutto alcuni ministri e sottosegretari, sarebbero ottimi candidati per un ministero in Iran".

Francesco Storace, La Destra: «A me non me ne frega niente dell' Europride. E sono pure cortese».


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