venerdì 20 maggio 2011

“CONTRO LA PEDOFILIA IL VATICANO FA POCO E MALE”



19 maggio 2011 - Il potere alle diocesi, che devono collaborare: ma tutto è relativo, e sembra che al posto delle vittime, a essere protetta sia solo l’ immagine della Chiesa.
Le tanto sbandierate linee guida contro la pedofilia del Vaticano contro gli abusi sessuali che hanno visti come protagonisti sacerdoti sono solo, secondo il New York Times, fragili linee guida che non rispondo al meglio a un problema grave, globale e che richiederebbe un mandato preciso e imprescindibile di collaborazione con le autorità locali.
INVECE – Nonostante questa necessità, il Vaticano ha invece pubblicato una guida non vincolante che semplicemente cerca di evitare lo scandalo e rimanda all’autorità dei vescovi locali,chiamati a supervisionare le centinaia, in alcuni casi, di sacerdoti incriminati. La direttiva “incriminata” è stata varata due giorni prima di un nuovo studio del problema abusi che cita i disordini sessuali e sociali degli anni 1960 come possibile fattore della devianza di alcuni sacerdoti.

Uno studio che sembra più una pugnalata che un tentativo bizzarro di razionalizzazione sociologico e, in ogni caso, punta il dito sulle protezioni di cui hanno goduto tanti funzionari della chiesa impegnati a negoziare e sfuggire alle accuse di abusi. Tornando alla direttiva del Vaticano, vi si possono riscontrare anche gravi difetti per quanto concerne il ruolo giocato dalle parrocchie locali, tanto che sembra quasi che questa direttiva voglia salvaguardare l’immagine della chiesa, più che le vittime di abusi. Le linee guida del Vaticano fanno notare che l’abuso di bambini è una questione di diritto laico e richiamano le diocesi alla creazione di una azione “chiara e coordinata” per il prossimo anno. Il prossimo anno? Proprio una priorità, come si suol dire.

PAROLE E FATTI - I funzionari del Vaticano dicono che Roma non deve interferire con la tradizionale supremazia dei vescovi locali. Eppure questa regola non è valsa quando Papa Benedetto XVI ha rimosso il Vescovo William Morris (Australia), reo di aver richiesto al Vaticano di riconsiderare la possibilità di ordinare uomini sposati a causa della carenza di sacerdoti. Insomma, una regoletta che vale solo quando piace a loro. Ad esempio nessun licenziamento drammatico per i vescovi che avevano taciuto sugli abusi dei colleghi e, a volte, addirittura avevano pagato per tacere. Anzi, lo splendido santuario Vaticano è stato lieto di accogliere Bernard Law, dopo che dovette dimettersi a causa delle notizie sullo scandalo di Boston.

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