domenica 1 maggio 2011

TRATTATO DI TORDESILLAS: QUANDO IL PAPA DIVISE IL MONDO



Il Trattato di Tordesillas venne firmato a Tordesillas, in Castiglia, il 7 giugno 1494; divise il mondo al di fuori dell' Europa in un duopolio esclusivo tra l'Impero spagnolo e l'Impero portoghese lungo il meridiano nord-sud, 370 Leghe (1.770 km) ad ovest delle Isole di Capo Verde (al largo della costa del Senegal, nell' Africa Occidentale), corrispondenti approssimativamente a 46° 37' O. Le terre ad est di questa linea sarebbero appartenute al Portogallo e quelle ad ovest alla Spagna. Il trattato venne ratificato dalla Spagna il 2 luglio, e dal Portogallo il 5 settembre 1494.
Il trattato era inteso a risolvere la disputa che si era creata a seguito del ritorno di Cristoforo Colombo.

 Nel 1481, la Bolla papale Aeterni regis aveva garantito tutte le terre a sud delle Isole Canarie al Portogallo. Nel maggio 1493, Papa Alessandro VI (spagnolo di nascita) decretò nella Bolla Inter Caetera, che tutte le terre ad ovest di un meridiano a sole 100 leghe dalle Isole di Capo Verde, dovevano appartenere alla Spagna, mentre le nuove terre scoperte ad est di quella linea sarebbero appartenute al Portogallo, anche se i territori già sotto il dominio cristiano sarebbero rimasti intatti. Naturalmente re Giovanni II del Portogallo non ne fu felice, ed aprì dei negoziati con il re Ferdinando II d'Aragona e la regina Isabella I di Castiglia per spostare la linea più ad ovest, sostenendo che il meridiano si sarebbe esteso attorno a tutto il globo, limitando il controllo spagnolo in Asia. Il trattato sarebbe effettivamente andato contro alla Bolla di Alessandro VI ma venne sancito da Papa Giulio II con una nuova Bolla del 1506.
Il meridiano venne così comunemente indicato dai portoghesi come raia (che nella loro lingua significa "confine") e, per similitudine, dagli spagnoli come raya (che ha il significato maggiormente descrittivo di "riga", intesa come scriminatura dei capelli).
Poca parte dell'area appena spartita era già stata visitata, e venne spartita in base al trattato. La Spagna guadagnò territori comprendenti tutte le Americhe. La parte più orientale dell'odierno Brasile, quando venne scoperta nel 1500 da Pedro Alvarez Cabral, venne garantita al Portogallo. Anche se la linea si estendeva in Asia, all'epoca misurazioni accurate della longitudine erano impossibili e così sorse l'incertezza. La linea non venne fatta rispettare rigorosamente e gli spagnoli non riuscirono a impedire l'espansione del Portogallo verso ovest attraverso il meridiano. Nel 1750 il trattato di Madrid certificò il trasferimento di gran parte del bacino dell'Amazzonia sotto il dominio portoghese.
Alle restanti nazioni europee che conducevano esplorazioni, come Francia, Inghilterra, e Paesi Bassi venne esplicitamente negato l'accesso alle nuove terre, lasciando loro unicamente opzioni come la pirateria, fino a quando (come fecero in seguito) non rigettarono l'autorità papale sulla divisione delle terre non ancora scoperte. Il punto di vista assunto dai governanti di queste nazioni viene incarnato dalla citazione attribuita a Francesco I di Francia che chiese che gli venisse mostrata la clausola nelle volontà di Adamo che escludeva la sua autorità sul Nuovo mondo.
Con il viaggio attorno al globo di Magellano, sorse una nuova disputa. Anche se entrambe le nazioni concordarono che la linea doveva correre lungo tutto il globo, dividendo il mondo in due metà uguali, non era chiaro dove questa dovesse essere tracciata dall'altra parte del mondo. In particolare, entrambe le nazioni sostenevano che le Molucche (importanti come fonti di spezie) si trovassero nella loro metà del mondo. Dopo nuove negoziazioni, il Trattato di Saragozza del 22 aprile 1529 decise che la linea doveva passare a 297,5 leghe ad ovest delle Molucche. La Spagna ricevette in cambio un risarcimento monetario.