venerdì 29 luglio 2011

Terrorismo: LaRouche denuncia un nuovo 9/11 come trampolino per la dittatura

Lyndon LaRouche è uno stimato economista, storico e senatore democratico americano. Le sue considerazioni partono da una conoscenza approfondita dei retroscena della politica Usa e internazionale e si sono rivelate attendibili. E’ il fondatore del movimento internazionale di solidarietà Movisol ndr
26 luglio 2011 (MoviSol) – L’attuale sistema finanziario ha esaurito le opzioni e perciò “si è deciso di muoversi verso una dittatura”, ha dichiarato Lyndon LaRouche in una discussione con alcuni collaboratori il 23 luglio. Riferendosi in particolare al sistema di salvataggio dell’Euro (e del sistema transatlantico) deciso al vertice di Bruxelles (vedi sotto), LaRouche ha sottolineato che non c’è modo che quel sistema possa funzionare, perché il tasso di aumento del debito in rapporto agli asset che lo sostengono è tale da rendere il debito insostenibile. L’amministrazione Obama e l’oligarchia britannica ne sono ben coscienti e hanno deciso di muoversi verso una dittatura come unico modo per mantenere il sistema.
È in questo contesto che occorre considerare l’ondata di attentati e minacce terroristiche della scorsa settimana, culminata nel massacro di Oslo (vedi sotto). Questa serie di sviluppi ricorda il periodo che va dal gennaio al settembre 2001, quando diverse minacce e attentati servirono a mascherare i preparativi per ciò che divenne l’undici settembre.
Nel gennaio 2001, LaRouche aveva denunciato la possibilità di un incidente di tipo “incendio del Reichstag”, sulla base di un’analisi del carattere della nuova amministrazione Bush e della sua propensione all’introduzione di metodi da stato di polizia. Successivamente, durante la primavera e l’estate di quell’anno, una serie di provocazioni tra cui la minaccia di ecoterrorismo a Washington, spinsero LaRouche a denunciare l’imminenza di un possibile attacco di guerra asimmetrica, che si verificò nella forma dell’attacco del 9/11. L’obiettivo era la dittatura negli Stati Uniti, e ci siamo arrivati molto vicino.
Ora, dal punto di vista dei controllori del Presidente Obama, la situazione è molto più disperata. I fatti della scorsa settimana evidenziano che la situazione del debito è fuori controllo sia negli USA che in Europa, e può esplodere in ogni momento. Le varie “soluzioni” approntate, tutte a difesa del sistema oligarchico, non possono riuscire, ma hanno creato condizioni di accresciuto caos e instabilità.
Da questo punto di vista va considerata la serie più recente di attentati e minacce. Oltre al terribile massacro di Oslo del 22 luglio, Mumbai è stata nuovamente bersaglio di bombe terroristiche e negli USA è stata messa in allerta la sicurezza per il pericolo di un attentato imminente alla metropolitana di New York. Il 23 luglio si sono verificate almeno quattro importanti sparatorie, in cui uomini armati di fucile hanno aperto il fuoco sulla folla. Inoltre, da fonti di intelligence oltremare è stato raccolto un dossier di informazioni e indizi anche tratti dai documenti trovati in Pakistan, che contribuisce a creare un clima simile a quello che precedette gli attacchi dell’11 settembre.
Come illustra chiaramente il caso del 9/11, la serie di “minacce credibili” attivate non solo prepara il clima, ma maschera anche le vere intenzioni strategiche. Attivando una serie di potenziali minacce da angoli diversi dalla vera fonte della minaccia, si creano le condizioni sia per l’azione che per la copertura della stessa.
Il 23 luglio, Lyndon LaRouche ha ammonito: “I fatti cruciali degli attacchi del 9/11 furono insabbiati dall’amministrazione Bush, e quell’insabbiamento è continuato con Obama. Se condoniamo questo insabbiamento, non facciamo che invitare altro terrorismo”. LaRouche ha anche chiesto agli americani di vigilare per impedire un colpo di stato negli USA, perpetrato dall’ufficio del Presidente Obama.