domenica 31 luglio 2011

Massacro in Siria: cannonate sulla folla


siria


Lampi di guerra civile in Siria. E' di 95 morti il bilancio del'offensiva dell'esercito a Hama, 200 chilometri a nord di Damasco, dove all'alba i carri armati sono entrati in citta' e hanno aperto il fuoco.
Lo ha riferito il direttore dell'Organizzazione nazionale per i diritti umani, Ammar Qorabi, dando notizia di altri 26 morti nel resto del Paese: 19 a Deir Ezzor, nell'est, sei a Harak, nel sud e uno a al-Bukamal, sempre nell'est.
A Hama i militari hanno travolto con i loro messi le barricate erette dalla popolazione e hanno aperto il fuoco indiscriminatamente sui passanti. Testimoni riferiscono di decine di cadaveri per le strade, tra cui quelli di donne e bambini mentre acqua ed elettricita' sono state tagliate e mancano strutture e medicinali per curare i feriti.  E' stata segnalata anche la presenza di cecchini sui tetti della sede della compagnia elettrica e del penitenziario cittadino.

Hama, assediata da un mese dai militari, e' uno dei simboli della rivolta contro il regime di Bashar al-Assad iniziata a marzo ed e' teatro di proteste quasi quotidiane, con decine di migliaia di persone in piazza. La nuova offensiva punta a stroncare le manifestazioni in vista dell'inizio del mese del digiuno dei musulmani, il Ramadan, che quest'anno coincide con agosto. La citta' di Hama ha un conto in sospeso con il regime dal 1982, quando fu repressa nel sangue una rivolta ispirata dai Fratelli musulmani, movimento al bando in Siria, contro l'allora presidente Hafez al-Assad. Ci furono 20mila morti. Nelle scorse settimane gli ambasciatori di Rancia e Stati Uniti vi sono recati per portare la loro solidarieta' ai manifestanti.
BOMBE CON CHIODI SUI MANIFESTANTI A DAMASCO - Almeno 42 manifestanti sono rimasti feriti a damasco dpo che la polizia ha lanciato bombe imbottite di chiodi per disperdere una protesta nel sobborgo di Harasta. Lo hanno riferito due testimoni. Gli ordigni sono stati lanciati dai militari della Quarta divisione, fedelissimi del regime di Bashar al-Assad, inviati per disperdere una protesta.
FRATTINI: "FERMARE SUBITO ORRIBILE REPRESSIONE" - "Rivolgo un forte appello per la cessazione immediata delle violenze contro i civili". E' questo l'appello che il ministro degli Esteri Franco Frattini ha rivolto al governo siriano a seguito delle violenze che hanno interessato varie citta', tra cui in particolare Hama. Il titolare della Farnesina ha condannato duramente "questo ulteriore orribile atto di repressione violenta contro i manifestanti che protestano da giorni in maniera pacifica". Frattini ha auspicato che in Siria si possa giungere a una soluzione della crisi, che deve essere trovata attraverso "l'attuazione delle riforme da parte del governo e tramite l'avvio di un dialogo inclusivo con l'opposizione".
HAGUE "INORRIDITO" DALL'OFFENSIVA SU HAMA - Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, si e' detto "inorridito" dalla durissima repressione in Siria alla vigilia del Ramadan. Commentando le notizie dell'offensiva delle truppe di Bashar al-Assad su Hama, il titolare del Foreign Office ha affermato che "non c'e' giustificazione per questo tipo di azioni contro civili che da settimane manifestano pacificamente e in grandi numeri". Hague ha osservato che "gli attacchi sono ancora piu' sconvolgenti perche' sferrati alla vigilia del mese sacro per i musulmani". "Il presidente Bashar si sbaglia se pensa che l'oppressione e la forza militare metteranno fine alla crisi nel suo Paese", ha avvertito il ministro britannico, "deve fermare subito questo attacco contro il suo popolo".
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