giovedì 26 luglio 2012

“Tu donna non ti puoi vestire così”

La polizia morale iraniana arresta chi si oppone ai dettami della Rivoluzione del 1979 

Il Washington Post ci parla della tendenza del governo iraniano di stringere ancora di più la sua morsa attraverso la polizia “morale” nei confronti delle donne che si vestono in una maniera ritenuta “inacettabile”.


LE DONNE DEVONO ESSERE COPERTE - Il controllo avviene ogni anno, ma negli ultimi 365 giorni, a causa della crisi economica imperante e con le sanzioni imposte dai Paesi esteri, le autorità hanno deciso di sfogare la propria frustrazione sullo stile dell’abbigliamento delle donne. Come tutti sanno ormai le donne devono velare la propria testa con l’hijab fin dalla rivoluzione di Khomeini nel 1979. La legge non è cambiata molto da allora. A cambiare è stato il modo in cui le donne hanno provato ad interpretarla generando così dei conflitti che si ripetono ormai a ogni estate, ovvero quando la polizia controlla lo stato dell’abbigliamento delle signore.

 ATTIVITA’ CHIUSE - Nelle ultime settimane sono stati chiusi nella capitale Teheran 53 bar e 87 ristoranti. La colpa? Aver servito donne non propriamente velate oppure per aver consentito alle signore comportamenti ritenuti inaccettabili. Molti concerti sono stati cancellati a causa della “promiscuità” degli astanti mentre sono stati chiusi 80 stand di una recente fiera alimentare internazionale in quanto le donne o non rispettavano le regole sull’hijab oppure si erano truccate troppo. Le arrestate sono state trattenute in prigione fino a due mesi o sono state frustate, pene presenti nell’ordinamento iraniano ma quasi mai applicate.

NON MI RISPETTANO - “Mi sono sentita insultata e non rispettata. Sono una donna adulta che puo’ decidere da sola cosa indossare”, spiega Sahar, 30 anni, arrestata perché indossava una maglietta che non copriva gli avambracci. Purtroppo per lei e per loro gli abiti ritenuti “non islamici” rappresentano un argomento di sicurezza nazionale visto che sono l’immagine dell’influenza occidentale negli affari iraniani. Il capo della polizia di Teheran, Ahmad-Reza Radan, ha definito gli hijab indossati in maniera imperfetta “una parte della guerra del nemico contro di noi”.

L’APERTURA DI AHMADINEAJAD - In Iran l’hijab dovrebbe coprire i capelli delle donne e parte del loro corpo. In passato veniva accettato un lungo mantello con una sciarpa, ma con il passare degli anni dal “tutone” copricorpo si è arrivati a veli colorati che lasciano intravedere molte cose. Questo business in Iran è più vivo che mai, anche perché sotto i “teloni” trovano spazio abbigliamenti di stampo occidentale. In tutto questo poi s’inserisce la posizione di Ahmadineajad il quale fin dal 2010 ha chiesto maggiore tolleranza ritenendo come un hijab ritenuto “improprio” non sia un crimine. Il Presidente poi ha dichiarato lo scorso lunedì che “anziché chiudere cinema e ristoranti la polizia dovrebbe dare alla gente la possibilità di scegliere, ed in questo caso vincerebbero la cultura e il credo tipici iraniani”.

AMICO DELL’OCCIDENTE! - Ci credereste? Per queste parole Ahmadineajad è stato accusato di essere colluso con l’occidente da parte dei suoi oppositori. Ali Mottahari, avvocato probabile successore del Presidente nel 2013 lo ha accusato d’incoraggiare la promiscuità sessuale. Come detto la spinta al radicalismo di ritono si sposa con la situazione difficile del Paese specie in politica estera visto il pericolo di sanzioni a causa del programma nucleare.

DOVE FINIRA’ IL PAESE? - Le donne denunciano arresti per giacche troppo corte seguiti dalla reprimenda delle guardie che ricordano come l’Iran sia una nazione islamica e che certi atteggiamenti non possano essere concepiti, mentre altre si chiedono dove finirà il Paese se si costringono le donne a seguire una specie di “codice di abbigliamento”. Anche le donne conservatrici sono contrarie all’uso della forza, ma al momento l’Iran ha bisogno di farsi forza. Se poi sia giusto farlo in questa maniera, questo è un altro discorso.

http://www.giornalettismo.com/archives/432443/tu-donna-non-ti-puoi-vestire-cosi/