mercoledì 25 luglio 2012

La “Sanità di Dio”. Intervista a Ferruccio Pinotti

Le recenti cronache giudiziarie hanno portato alla luce fatti gravi di corruzione nell’ambito della Sanità nella regione Lombardia. Questo ci offre lo spunto per parlare della “Sanità di Dio” (ovvero del complesso sanitaria che fa riferimento direttamente o indirettamente al Vaticano). Ne parliamo con Ferruccio Pinotti, giornalista d’inchiesta del “Corriere della Sera”, che ha pubblicato per Rizzoli il libro-inchiesta “La Sanità di Dio” (pagg. 442 - € 12,00).


Diamo un po’ di numeri: la sanità in Italia è un piatto che vale 115 miliardi di euro. Di questi quanto va alla “sanità di Dio” ?

La sanità di Dio è un impero a suo modo. Si deve tenere conto che il Vaticano, da solo, controlla 125mila strutture sanitarie in tutto il mondo- cifra che è stata data da Monsignor Zimowski che è il presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari. A queste strutture vanno poi collegate tutte le strutture sanitarie cattoliche che sono raggruppate in un’associazione che è l’ARIS e sono decine e decine in tutta Italia. Qui ci sono poi vari sotto-sistemi di sanità cattolica: sistema ciellino, creato da Formigoni; abbiamo l’Opus Dei con il campus biomedico di Roma; il Policlinico Gemelli e il Bambin Gesù, ma anche con ospedali a Genova. Insomma è un complesso molto vasto che si estende fino al San Raffaele e molto oltre, quindi un gigante pressoché sconosciuto ma molto importante. È difficile quantificare una cifra, solo a Roma il 50% della sanità è in mano a quella cattolica.

Le cronache giudiziarie, riguardanti questo ambito, di questi mesi hanno avuto come protagonisti negativi Don Luigi Verzé e la sua “creatura” Il “San Raffaele” (una delle strutture di eccellenza della Sanità italiana). Nel suo libro è riportata una frase di don Verzé: “Volevo essere o un grande delinquente o un grande santo”. Allora le chiedo: cosa è stato Don Verzé?

Sicuramente è stato un grande delinquente abile, spregiudicato, anche con una sua visione dinamica interessante della sanità, un uomo che non ha esitato ad utilizzare tutti i mezzi per raggiungere i suoi obiettivi. Se si legge il mandato di custodia cautelare per quattro persone, individuate come coloro che hanno incendiato le strutture sportive vicine al San Raffaele, se si legge l’ordinanza di applicazione delle misure cautelari ci si rende conto del livello raggiunto da don Verzè: un uomo che non esitava ad avere rapporti con delinquenti, pur di raggiungere i suoi obiettivi. Don Verzè ha costruito un impero all’Italia e all’estero, è un uomo che si è servito di tutti i mezzi, è una figura che ha avuto rapporti con Berlusconi e Craxi, una figura di sacerdote molto discussa recentemente, che ha creato un impero con i rimborsi della regione Lombardia e del Ministero. Quindi, stando alle cronache giudiziarie, Don Verzé si avvicina più alla prima categoria.

Ora il “San Raffaele” è andato, dopo varie vicende, all’imprenditore Rotelli. Quale sono state le cause del disastro?

Le cause del disastro sono state nell’elefantiaca crescita del “San Raffaele” che ha creato ospedali satelliti “San Raffaele” di Cefalù e altri ospedali in varie parti del mondo (Brasile) e annesse a queste operazioni c’erano operazioni speculative, creazione di piantagioni proprietà quindi don Verzé ha usato questi flussi di denaro pubblico per espandere il suo dominio, creando un impero che ha dato origine ad un buco di 1,1 miliardi di euro, quindi ha lasciato un crack gigantesco, rapporti con la politica assolutamente malati, sui quali la magistratura sta ancora indagando. L’imprenditore Pierangelo Daccò ce lo troviamo in funzione di faccendiere sia nell’inchiesta sul San Raffaele che sulla fondazione Maugeri. Quindi il San Raffaele è la punta di diamante di questa sanità cattolica ciellina creata in Lombardia.

E su questa misteriosa “Fondazione Vitruvius” cosa può dirci?

Questa fondazione resta un mistero, in quanto la sua esistenza non è stata smentita ed aleggia ancora come possibile strumento, dove convogliare le attività universitarie del San Raffaele. Dietro la Vitruvius si celano capitali, sembra una fondazione di diritto svizzero, ci sono dei quesiti aperti su chi ci sia dietro. Una figura di riferimento è il dottor Zangrillo, che è stato medico personale di Berlusconi. Quindi si tratta di capire il ruolo della fondazione nella vicenda del san Raffaele e nella ristrutturazione dello stesso.

Altri personaggi sono intrecciati con la vicenda del “San Raffaele”. Mi riferisco al faccendiere Pierangelo Daccò, quello delle Vacanze di Formigoni, attualmente in carcere con pesanti accuse. Un protagonista, negativo, della sanità lombarda. Come funziona, o funzionava, il “sistema”?

Il “sistema” era articolato in una maniera abile, nel senso che le imprese che lavoravano con questo sistema degli appalti della sanità sovraffaturavano i lavori, creando dei fondi neri, come il Maugeri con 57 milioni di euro portati fuori dall’Italia. Daccò aveva rapporti con la regione, fluidificava gli appalti, lo stesso uomo che invitava Formigoni in barca o che ha venduto per 3 milioni una villa che ne valeva 7, stando alle perizie, a un altro amico di Formigoni, Alberto Perego, al quale Formigoni ha prestato 1,1milioni di euro per acquistare questa villa. Questo “sistema” è stato illustrato anche da altri testi oltre Daccò, il sistema è molto articolato, ogni giorno si attendono nuove rivelazioni. Formigoni è indagato per corruzione e finanziamento illecito, chiaramente si difende dicendo che il suo operato è totalmente corretto, ora starà alla magistratura compiere il suo percorso.

Non c’è solo CL. Nel suo libro si parla anche di Opus Dei e di Vaticano. Dove si annidano i “tentacoli” di questi “protagonisti”?

Questi tentacoli si annidano in tante parti: Cl è forte anche in Veneto e nord est; oltre a questo la sanità vaticana ha varie articolazioni: tutto il complesso delle attività del “Bambin Gesù” e “Policlinico Gemelli” di Roma. Prima erano rimborsate dai governi democristiani e post democristiani, potevano spendere qualsiasi cosa, perché avevano la certezza del rientro, ora questo non c’è più, perché ci sono maggior controlli delle spese, si impongono dei rientri, quindi queste strutture hanno dei buchi enormi, conseguenza queste strutture tendono a saltare, ad andare in crisi (ed è quello che sta succedendo ad alcune strutture). Quindi a poco a poco questa sanità vaticana, così estesa e forte, comincia a mostrare la corda, perché o è finanziata dal sistema pubblico oppure non regge. Quindi c’è un problema che è quello dell’accreditamenti dei privati in Italia presso i sistemi sanitari regonali e poi molti di questi privati erano privati cattolici.

Nella sua inchiesta entra in gioco anche la mafia. ci spiega come?

La mafia è sempre interessata agli appalti, ai lavori pubblici, c’è stato anche il caso di un direttore di un asl lombarda pietrogino Pezzano individuato come vicino alle organizzazioni malavitose e costretto a dimettersi, ci sono casi di appalti concessi ad imprese che avevano ovunque c’è fame per questi appalti in materie di sanità per cui i vari tipi di mafie tendono ad infiltrarsi.

Alla fine del suo libro lei afferma di intravedere uno scenario da paura. quale?

come spiega in un’interessante intervista il senatore ignazio marino questo tipo di sanità, fintamente privata, convenzionata rimborsata rischia di produrre dei danni giganteschi, come project financing degli ospedali che tendono ad indebitare intere generazioni di regioni. un sistema legato alla politica, con infiltrazioni da parte dalle organizzioni criminali. ecco la paura .

Ultima domanda: possibile che la tentazione del” business” sia più forte della testimonianza evamgelica?

Assolutamente si, purtroppo il business è molto più forte, l’attività tradizionale della chiesa: l’assistenza ai malati è stata trasformata in business, in particolare da giovanni paolo ii che negli anni 80 crea la pastorale degli operatori sanitari, è lui che spinge per una rstrutturazione della politica vaticana su questo terreno, con figure come il cardinale fiorenzo angelini, che erano chiamati sua sanità, che avevano rapporti e appoggi con personaggi come poggiolini , andreotti e altri. quindi la sanità si è trasformata in un business per il mondo cattolico, a spese dei cittadini.

http://confini.blog.rainews24.it/2012/07/24/la-%E2%80%9Csanita-di-dio%E2%80%9D-intervista-a-ferruccio-pinotti/