E' stato scoperto grazie al telescopio spaziale  XMM-Newton da un gruppo di astronomi italiani.
Ad una distanza di 6.500 anni luce dal Sistema Solare gli astronomi hanno  scovato il più grande campo magnetico mai conosciuto: la sua intensità è  risultata essere milioni di miliardi di volte superiore rispetto a quello della  Terra, sostanzialmente la più elevata mai registrata fino ad ora nell’Universo.  La scoperta porta la firma italiana degli astrofisici della Scuola Superiore  Universitaria IUSS di Pavia, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica,  dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare oltre che di altre istituzioni  europee (University College di Londra, Institut de Ciencies de  l’Espai di Barcellona, AIM- CEA francese); è stata resa nota da un  articolo pubblicato dalla rivista Nature.
Sorprendentemente potente, il campo elettromagnetico è stato  individuato grazie all’occhio scrutatore per i raggi X del telescopio  spaziale XMM – Newton dell’Agenzia Spaziale Europea ed appartiene ad  una magnetar, ossia l’oggetto celeste la cui formazione deriva dalla morte di  una Stella di grosse dimensioni. In particolare, l’attenzione degli scienziati  italiani si è soffermata sulla magnetar chiamata SGR 0418+5729: grazie alle  osservazioni effettuate nell’estate del 2009, è stato possibile analizzarne le  emissioni di raggi X determinandone così le “misure” del campo  magnetico. Esaminando la frequenza dei raggi X, i ricercatori sono arrivati  a ricavare la frequenza delle particelle in movimento all’interno del campo  magnetico, un dato fondamentale per riuscire così a valutarne l’effettiva  intensità che è risultata essere straordinariamente alta, poiché pari a circa un  milione di miliardi di Gauss. Basti pensare al fatto che il campo magnetico  terrestre misura meno di 1 Gauss per avere un’idea della potenza.
La teoria riguardante l’esistenza di corpi celesti di questo tipo nel  nostro Universo venne formulata poco più di vent’anni fa dagli  astronomi Robert Duncan e Christopher Thompson; nel corso dei due decenni  successivi l’individuazione di circa una ventina di magnetar nella nostra  galassia, unita ad ulteriori osservazioni, ha consentito di confermare tale  ipotesi che prevede la presenza di queste stelle stelle di neutroni dotate di  campo magnetico enorme. È noto come, normalmente, le Stelle del nostro  Universo seguano una linea “di vita” che prevede una nascita ed un percorso che  porta fino allo spegnimento e al collasso. In relazione alle differenze tra  gli astri, tale processo presenta caratteristiche differenti: per le Stelle  simili al nostro Sole, ad esempio, segue la trasformazione in nane bianche,  corpi le cui dimensioni appaiono simili a quelle del nostro Pianeta ma la cui  densità è più elevata di qualunque altro oggetto si possa trovare sulla Terra.  Le stelle di massa superiore a quella del Sole, compresa tra le 10 e le 25 volte  in più, diventano invece stelle di neutroni, con un raggio che non supera le  poche decine di chilometri ma con una concentrazione di materia estremamente  superiore a quella delle nane bianche e con un campo magnetico particolarmente  potente. Le magnetar si distinguono per il campo magnetico ancor più intenso che  sarebbe all’origine di alcune violentissime esplosioni cosmiche cosmiche che, di  tanto in tanto, si verificano nell’Universo. Tali esplosioni sono talmente forti  da arrivare, talvolta, a disturbare persino le comunicazioni terrestri, pur  avvenendo a distanze di migliaia di anni luce da noi: questa scoperta, che per  la prima volta ha consentito la misurazione dell’intensità del campo magnetico  di una magnetar, promette dunque di aiutare gli scienziati per la comprensione  di questi fenomeni e dei meccanismi che sono alla loro base.
di Nadia Vitali
http://scienze.fanpage.it/individuato-il-campo-magnetico-piu-intenso-dell-universo/
