giovedì 15 agosto 2013

Che festa sarebbe se non fosse religiosa

Fuochi+Chiesa
Che una consistente fetta delle festività di ogni cultura abbiano una matrice religiosa è cosa nota e innegabile. Anche molte delle ricorrenze che festeggiamo ai giorni nostri hanno una connotazione religiosa che affonda le proprie origini in epoche in cui il processo di secolarizzazione era di là da venire. Non tutte però sono tali dalle origini, molte lo sono diventate solo in un momento successivo, nel tentativo di mettervi letteralmente il cappello sopra. Il principio è semplice: se non è possibile eradicare i festeggiamenti non religiosi, allora è conveniente farli propri.

"Le cosiddette Feriae Auguste vennero istituite dall’imperatore"

Il mese di agosto è per gli italiani il mese delle vacanze per definizione. Tale tradizione risale nientemeno che a due millenni fa, prima ancora che Gesù Cristo nascesse. Le cosiddette Feriae Auguste vennero istituite dall’imperatore Ottaviano Augusto come riposo dopo le fatiche agricole che duravano tutta la primavera fino al raccolto dei cereali. La data del 15, giornata centrale delle festività, è stata in seguito dedicata dalla Chiesa cattolica all’Assunzione di Maria, dogma dal 1950. Persino l’evento astronomico delle Perseidi, le stelle cadenti che animano il cielo notturno nei giorni precedenti il ferragosto, viene collegato al martirio di San Lorenzo e ovunque viene detto che la notte del 10, dedicata al santo, è quella di maggiore concentrazione del fenomeno, quando invece la notte migliore per assistere al fenomeno sarebbe per gli astronomi quella del 12.

Quella delle Perseidi non è nemmeno l’unico caso di alterazione di verità oggettive astronomiche. Chi non conosce il detto secondo cui la notte di Santa Lucia, il 13 dicembre, sarebbe “la più lunga che ci sia”? Il solstizio d’inverno in realtà avviene parecchio dopo, tra il 21 e il 22 dicembre. E proprio il solstizio è un altro fenomeno astronomico alla base di ricorrenze religiose fin dall’antichità. Nei giorni vicini al solstizio d’inverno sono state fatte nascere numerose divinità di antiche religioni, da Mitra a Horus, fino a datarvi anche la Natività di Gesù, mentre il solstizio d’estate viene fatto più o meno coincidere con la Natività di San Giovanni Battista. Dal Natale cristiano, festeggiato il 25 dicembre, al primo giorno dell’anno passa appena una settimana e nuovamente ci si imbatte in una ricorrenza che per i più è prettamente secolare, ma non per questo si è rinunciato a tentare di “religiosizzarla”. Il Capodanno italiano risulta infatti essere dedicato, a leggere i calendari, a Maria Madre di Dio, con l’eccezione del rito ambrosiano secondo cui invece il 1° gennaio è dedicato alla Circoncisione di Gesù.
 
"dal 1956 anche la Chiesa cattolica festeggia il Primo Maggio"

Il fenomeno della “religiosizzazione” non risparmia nemmeno festività concepite ed istituite per cose decisamente terrene, com’è il caso della Festa del lavoro celebrata il 1° maggio. Le origini di questa ricorrenza sono americane e fanno riferimento alle battaglie condotte dai sindacati per ottenere le otto ore lavorative, oltre che agli incidenti che portarono a Chicago alla morte di due operai in sciopero. Ebbene, dal 1956 anche la Chiesa cattolica festeggia il Primo Maggio, precisamente con la ricorrenza di San Giuseppe Artigiano. Rimangono ad oggi esclusivamente civili le festività del 25 aprile e del 2 giugno.
 
Ad essere sempre di carattere religioso, per ovvi motivi, sono infine le feste patronali, gioia per il parroco di turno e dolore per le imprese attive in più di una città a causa delle difficoltà nel gestire tanto il personale quanto la clientela. Di tanto in tanto qualcuno ne propone timidamente lo spostamento, anche se in genere questo avviene quasi sempre nel contesto di una discussione che prevede di ritoccare le festività nazionali, e quasi sempre a rimetterci sarebbero più le feste civili che quelle religiose. Proposte simili sono state avanzate dal ministro Tremonti prima e dal governo Monti poi, e in entrambi i casi il clericalismo ha infine avuto la meglio, con forse l’unica lodevole eccezione del deputato Cazzola.
 
La posizione dell’Uaar rimane sempre la stessa: se si intende intervenire sulle festività occorrere farlo partendo proprio dalle patronali, e comunque sempre senza pregiudizi e senza privilegiare quelle giustificate in nome di una religione, feste di parte imposte a tutti. Capita invece che, molto spesso, i mezzi d’informazione tacciano sulle origini laiche delle festività. E che, per contro, persino Wikipedia celebri l’assunzione della Madonna “in paradiso” definendola “un avvenimento”.