giovedì 23 maggio 2013

Una Chiesa sempre più politicizzata

Coloro che, in “buona fede”, pen­sa­va­no che la Chiesa avesse ini­zia­to un per­cor­so di cam­bia­men­to stanno pro­ba­bil­men­te an­dan­do in­con­tro a una co­cen­te de­lu­sio­ne. Non che i cam­bia­men­ti non ci siano (a li­vel­lo pa­sto­ra­le, e ancora più di im­ma­gi­ne), ma non ri­guar­da­no certo i temi cari ai laici. Del resto, gli atti con­cre­ti del car­di­na­le Ber­go­glio in Ar­gen­ti­na non sono mai andati in questa di­re­zio­ne, anzi. Se la Chiesa cat­to­li­ca ita­lia­na fa po­li­ti­ca come e più di prima non deve dunque sor­pren­de­re.

"Monti era ben di­spo­sto verso i de­si­de­ra­ta della Chiesa su temi come l’e­sen­zio­ne del­l’I­mu"
 
Già il go­ver­no tec­ni­co di Mario Monti aveva una evi­den­te im­pron­ta cat­to­li­ca nella com­po­si­zio­ne dei mi­ni­ste­ri ed è stato ben ac­col­to dalla con­fe­ren­za epi­sco­pa­le. Tanto che ave­va­mo par­la­to di “go­ver­no Ba­gna­sco“, no­tan­do poi che l’e­se­cu­ti­vo Monti era ben di­spo­sto verso i de­si­de­ra­ta della Chiesa su temi come l’e­sen­zio­ne del­l’I­mu alle strut­tu­re ec­cle­sia­sti­che o la legge 40. Che ri­cam­bia­va d’al­tron­de questa sim­pa­tia, tanto da ap­pro­va­re la “salita” in po­li­ti­ca dello stesso Monti con Scelta Civica.
Con le ultime ele­zio­ni di feb­bra­io, è uscito un Par­la­men­to in teoria più sen­si­bi­le a te­ma­ti­che laiche e meno vin­co­la­to al con­sen­so della Chiesa. Ma l’im­pos­si­bi­li­tà di for­ma­re un go­ver­no sta­bi­le di coa­li­zio­ne ha por­ta­to Pd e Pdl a un’in­te­sa sul­l’e­se­cu­ti­vo gui­da­to da Enrico Letta (Pd), nipote del gen­ti­luo­mo di Sua San­ti­tà Gianni Letta (Pdl). Un go­ver­no dalla mo­de­ra­ta im­pron­ta cat­to­li­ca e anche in questo caso cal­deg­gia­to dalla con­fe­ren­za epi­sco­pa­le, gui­da­to da un gio­va­ne ex Dc poi pas­sa­to al Pd. D’al­tron­de l’in­ter­ven­ti­smo dei ve­sco­vi si era già di­spie­ga­to poco prima, con la rie­le­zio­ne di Gior­gio Na­po­li­ta­no a pre­si­den­te della Re­pub­bli­ca.
 
"at­tac­co fron­ta­le alla pos­si­bi­li­tà di ga­ran­ti­re di­rit­ti e ri­co­no­sci­men­to alle fa­mi­glie non ‘tra­di­zio­na­li’"
 
Ormai sap­pia­mo come sia con­sue­tu­di­ne da parte della con­fe­ren­za epi­sco­pa­le dare con­si­gli e com­men­ta­re la for­ma­zio­ne dei go­ver­ni, nonché il loro an­da­men­to, come fosse un vero e pro­prio “par­la­men­ti­no” cle­ri­ca­le, o una terza e in­for­ma­le camera. E come i media ri­ten­ga­no nor­ma­le ri­pren­de­re e am­pli­fi­ca­re certe di­chia­ra­zio­ni. Sta­vol­ta il pre­si­den­te della Cei, il car­di­na­le Angelo Ba­gna­sco, du­ran­te la re­cen­te as­sem­blea dei ve­sco­vi ha lan­cia­to un ap­pel­lo ai po­li­ti­ci per andare presto avanti con il go­ver­no Letta: “l’ora è tal­men­te ur­gen­te che qua­lun­que in­top­po o im­pun­ta­tu­ra, da qua­lun­que parte pro­ven­ga, re­ste­rà scrit­to nella storia”. Ba­gna­sco inol­tre for­ni­sce sug­ge­ri­men­ti per le po­li­ti­che del go­ver­no e ri­ba­di­sce i no della Chiesa. E lancia un monito sulla fa­mi­glia: “è un bene uni­ver­sa­le e de­mo­lir­la è un cri­mi­ne, af­fon­da le sue radici nel­l’es­se­re del­l’uo­mo e della donna e i figli sono sog­get­to di di­rit­to da cui nes­su­no può pre­scin­de­re”. Il por­po­ra­to tiene a pre­ci­sa­re che “la fa­mi­glia non può essere umi­lia­ta e in­de­bo­li­ta da rap­pre­sen­ta­zio­ni si­mi­la­ri che in modo fel­pa­to co­sti­tui­sco­no un vulnus pro­gres­si­vo alla sua spe­ci­fi­ca iden­ti­tà e che non sono ne­ces­sa­rie per tu­te­la­re di­rit­ti in­di­vi­dua­li in larga misura già ga­ran­ti­ti dal­l’or­di­na­men­to”. Un at­tac­co fron­ta­le alla pos­si­bi­li­tà di ga­ran­ti­re di­rit­ti e ri­co­no­sci­men­to alle fa­mi­glie non ‘tra­di­zio­na­li’, per esem­pio alle coppie omo­ses­sua­li o alle con­vi­ven­ze, mentre nel resto del mondo si ap­pro­va­no ma­tri­mo­ni gay e unioni civili. Espri­me anche “rac­ca­pric­cio per la vio­len­za sulle donne”, ma invece di ri­co­no­sce­re quanto questa fer­men­ti spesso pro­prio in realtà tra­di­zio­na­li, ma­schi­li­ste e nelle fa­mi­glie, at­tri­bui­sce il fe­no­me­no al “de­ser­to di valori spi­ri­tua­li e morali così spesso de­ni­gra­ti o derisi come merce vec­chia da but­ta­re in sof­fit­ta” e se la prende con la “con­cla­ma­ta li­ber­tà in­di­vi­dua­le senza limiti e regole”.
 
Le in­ge­ren­ze della Chiesa nella po­li­ti­ca, più o meno di­ret­te, sono abi­tua­li. Il re­fe­ren­dum sui fi­nan­zia­men­ti del Comune di Bo­lo­gna alle scuole pri­va­te, so­prat­tut­to cat­to­li­che, ne è l’e­sem­pio re­cen­te più lam­pan­te, visto che ha fatto scen­de­re in campo in ma­nie­ra com­pat­ta e ru­mo­ro­sa lo schie­ra­men­to cle­ri­ca­le. Con il di­ret­to coin­vol­gi­men­to delle ge­rar­chie ec­cle­sia­sti­che, anche da parte del car­di­na­le di Bo­lo­gna Carlo Caf­far­ra e pro­prio del car­di­na­le Ba­gna­sco.
 
"stesse regole che val­go­no per tutti gli attori po­li­ti­ci, a par­ti­re dal con­flit­to di in­te­res­se"
 
Dopo l’at­ti­vo so­ste­gno al go­ver­no e alla lista Monti, la con­se­guen­te di­sfat­ta elet­to­ra­le avreb­be dovuto av­via­re qual­che ri­fles­sio­ne. Invece, l’aver con­tri­bui­to prima a ri­por­ta­re Na­po­li­ta­no al Colle, e poi a dar vita al go­ver­no Letta deve aver evi­den­te­men­te ac­can­to­na­to certe remore. Nes­su­no chiede che sia chiusa la bocca alla Chiesa: al con­tra­rio, è meglio per tutti se con­du­ce la sua azione po­li­ti­ca alla luce del sole. Però devono valere le stesse regole che val­go­no per tutti gli attori po­li­ti­ci, a par­ti­re dal con­flit­to di in­te­res­se. Con­ce­de­re oltre sei mi­liar­di al­l’an­no di fondi pub­bli­ci a chi è at­ti­va­men­te im­pe­gna­to a sta­bi­li­re i de­sti­ni po­li­ti­ci del Paese (tra l’al­tro, in aperta con­trap­po­si­zio­ne con le scelte degli elet­to­ri) ci sembra sempre più in­giu­sti­fi­ca­to.