giovedì 17 gennaio 2013

L’Otto per Mille statale 2012 al risanamento del debito e alle calamità naturali

8x1000 statale
 
Per una volta il go­ver­no cle­ri­cal-tec­ni­co di Mario Monti si è ri­ve­la­to laico. In sor­di­na e nel com­ple­to di­sin­te­res­se dei media, è stata in­fat­ti ap­pro­va­ta la de­sti­na­zio­ne dell’Otto per Mille sta­ta­le 2012, che sarà uti­liz­za­to per fron­teg­gia­re ca­la­mi­tà na­tu­ra­li e ri­pia­na­re il di­sa­van­zo pub­bli­co. L’Uaar aveva chie­sto al go­ver­no, con una let­te­ra aperta al pre­si­den­te del con­si­glio, di stan­zia­re fondi pro­prio in quella di­re­zio­ne.

Nel­l’ar­ti­co­lo 279 della legge di sta­bi­li­tà 2013 pub­bli­ca­ta a di­cem­bre nella Gaz­zet­ta Uf­fi­cia­le, si riduce la spesa di 85,5 mi­lio­ni di euro per il 2013 e di 14 mi­lio­ni per il 2014 della quota parte di Otto per Mille usata per “scopi di in­te­res­se so­cia­le o di ca­rat­te­re uma­ni­ta­rio a di­ret­ta ge­stio­ne sta­ta­le” (legge 222/1985, art. 47, comma 2). In so­stan­za, dalla quota che va allo Stato e che questo, fino al 2011, girava di fatto per una fetta con­si­sten­te a favore dei beni ec­cle­sia­sti­ci viene scor­po­ra­to un totale di quasi 100 mi­lio­ni di euro per ri­pia­na­re il di­sa­van­zo.
 
L’ar­ti­co­lo 280 della legge di sta­bi­li­tà stan­zia poi la cifra di 8 mi­lio­ni di euro per “fi­nan­zia­men­to degli in­ter­ven­ti di­ret­ti a fron­teg­gia­re i danni con­se­guen­ti agli ec­ce­zio­na­li eventi al­lu­vio­na­li che hanno col­pi­to il ter­ri­to­rio della Pro­vin­cia di Teramo”. E pre­ci­sa che il ri­ma­nen­te del­l’Ot­to per Mille sta­ta­le 2012 va a in­cre­men­ta­re lo stan­zia­men­to di cui al­l’ar­ti­co­lo 290, de­sti­na­to a rea­liz­za­re in­ter­ven­ti pro­prio in ter­ri­to­ri scon­vol­ti da al­lu­vio­ni e di­sa­stri na­tu­ra­li. Nel det­ta­glio, per ciò che è suc­ces­so in To­sca­na e Li­gu­ria tra di­cem­bre 2009 e gen­na­io 2010 e in Veneto tra 31 ot­to­bre al 2 no­vem­bre 2010, nonché nella pro­vin­cia di Mes­si­na nei mesi di feb­bra­io, marzo e 22 no­vem­bre 2011, per le al­lu­vio­ni nelle Marche del marzo 2011, per le ne­vi­ca­te nelle Marche e in Emilia Ro­ma­gna nel feb­bra­io 2012, per il ter­re­mo­to in Ca­la­bria e Ba­si­li­ca­ta il 26 ot­to­bre 2012 e per gli eventi al­lu­vio­na­li in Pie­mon­te nel marzo e nel no­vem­bre 2011 e quelli in To­sca­na e Umbria nel no­vem­bre 2012.

In­som­ma, un im­pie­go dav­ve­ro utile a tutta la cit­ta­di­nan­za, col­pi­ta in varie zone d’I­ta­lia da eventi at­mo­sfe­ri­ci e si­smi­ci che hanno creato grandi disagi e de­va­sta­zio­ni. Unica pecca in questo senso, il fatto che tali di­spo­si­zio­ni siano pre­ce­du­te dal­l’ar­ti­co­lo 278, che ga­ran­ti­sce 200.000 euro al­l’an­no per la ba­si­li­ca di Assisi grazie al­l’in­te­sa bi­par­ti­san tra Fi­noc­chia­ro (Pd) e Ga­spar­ri (Pdl) a favore della Chiesa cat­to­li­ca.
 
Per una volta, dunque, l’A­gen­da Monti si è mossa nella stessa di­re­zio­ne dell’Agenda Uaar. E l”as­so­cia­zio­ne rin­gra­zia il pre­mier per aver se­gui­to una strada au­spi­ca­ta dal­l’as­so­cia­zio­ne stessa. Ci au­gu­ria­mo che anche i futuri go­ver­ni fac­cia­no al­tret­tan­to e, anzi, dif­fon­da­no queste scelte, nella con­vin­zio­ne che una parte im­por­tan­te della po­po­la­zio­ne ap­prez­ze­rà. E re­stia­mo in attesa di tanti altri in­ter­ven­ti che ren­de­reb­be­ro il nostro paese più laico, civile, so­li­da­le, e pure con un bi­lan­cio ri­sa­na­to. La corsa è aperta, le ele­zio­ni sono alle porte: chi saprà fare di meglio? (e chi peggio?)
 
Certo, l’Uaar au­spi­ca l’a­bo­li­zio­ne com­ple­ta del mec­ca­ni­smo dell’8×1000 e punta pro­prio a questo con le sue cam­pa­gne in­for­ma­ti­ve. Perché ogni con­fes­sio­ne do­vreb­be fi­nan­ziar­si fa­cen­do af­fi­da­men­to sulla ge­ne­ro­si­tà dei propri fedeli, senza at­tin­ge­re alle casse dello Stato. Ma è co­mun­que un bene che il go­ver­no abbia uti­liz­za­to l’8×1000 sta­ta­le come ave­va­mo chie­sto. Un pic­co­lo passo nella giusta di­re­zio­ne, anche se è au­spi­ca­bi­le che un ese­cu­ti­vo non faccia queste ma­no­vre in si­len­zio, ma che dif­fon­da tali no­ti­zie.
 
Già oggi, senza alcun in­ter­ven­to le­gi­sla­ti­vo, un uti­liz­zo laico e ra­zio­na­le dell’8×1000 sta­ta­le por­te­reb­be be­ne­fi­cio a tutti i cit­ta­di­ni, che siano atei, agno­sti­ci o cre­den­ti. A mag­gior ra­gio­ne se l’e­se­cu­ti­vo pro­muo­ves­se at­ti­va­men­te la scelta “Stato” e i set­to­ri di in­ter­ven­to fos­se­ro pro­prio come quelli scelti negli ultimi due anni. Queste scelte po­li­ti­che, mo­ral­men­te do­ve­ro­se, sa­reb­be­ro la pre­mes­sa per giun­ge­re al­l’a­bo­li­zio­ne totale dell’8×1000.