giovedì 3 gennaio 2013

Il santino da collezione di RaiTre

Di­scet­ta­re sul­l’e­si­sten­za o meno di Gesù non è com­pi­to del­l’Uaar. Del resto, come ha scrit­to Robert M. Price, “l’al­ter­na­ti­va è tra un Gesù sto­ri­co mi­tiz­za­to e un Gesù mitico sto­ri­ciz­za­to”: sono poche le cer­tez­ze e le fonti non di parte, e di con­se­guen­za tante (in­fi­ni­te) le ipo­te­si che vi si pos­so­no co­strui­re sopra.
 
Tut­ta­via, di­scet­ta­re sul­l’e­si­sten­za o meno di Gesù po­treb­be anche essere com­pi­to della Rai, che è chia­ma­ta ad adem­pie­re a un con­trat­to di ser­vi­zio pub­bli­co che chiede ac­cu­ra­tez­za, im­par­zia­li­tà, scien­ti­fi­ci­tà nel­l’in­for­ma­zio­ne tra­smes­sa. Tutto questo non accade, anche sui canali ap­pa­ren­te­men­te più in­so­spet­ta­bi­li (e non solo a pro­po­si­to di Gesù). Se sul­l’ar­go­men­to la gran parte degli stu­dio­si re­cla­ma cau­te­la e pra­ti­ca pru­den­za, la tv di Stato am­man­ni­sce invece apo­lo­ge­ti­ca.



Il 99% degli spazi ra­dio­te­le­vi­si­vi de­di­ca­ti alla re­li­gio­ne sono oc­cu­pa­ti da espo­nen­ti ec­cle­sia­sti­ci. Il loro com­pi­to è dif­fon­de­re “la Verità”. In russo si tra­du­ce “pravda”: l’im­pat­to to­ta­li­ta­rio sulla cit­ta­di­nan­za è il me­de­si­mo. Questo com­men­to ri­ce­vu­to da Franco Tom­ma­si co­sti­tui­sce sol­tan­to un’ul­te­rio­re con­fer­ma.
 
Raf­fae­le Car­ca­no, se­gre­ta­rio Uaar

In questi giorni la tv re­cla­miz­za una rac­col­ta di san­ti­ni in ven­di­ta nelle edi­co­le.
Sen­ti­ta­si sfi­da­ta, RaiTre ha voluto ri­spon­de­re da par suo, ri­ser­van­do­ci un san­ti­no tv spac­cia­to per in­da­gi­ne sto­ri­co-scien­ti­fi­ca nel­l’am­bi­to de La Grande Storia, una serie te­le­vi­si­va un tempo pre­sti­gio­sa.
Il 20 di­cem­bre scorso la rete pub­bli­ca “di si­ni­stra” ha tra­smes­so un ser­vi­zio sul “Gesù sto­ri­co” che fa ap­pa­ri­re il papa Ra­tzin­ger, dif­fi­cil­men­te an­no­ve­ra­bi­le tra gli stu­dio­si li­be­ra­li del­l’ar­go­men­to, come un bult­ma­nia­no della prima ora. Dopo aver di­chia­ra­to di voler af­fron­ta­re la que­stio­ne esclu­si­va­men­te “dal punto di vista sto­ri­co”, gli autori si ri­vol­go­no ai “più au­to­re­vo­li stu­dio­si della ma­te­ria”. Ovvero sei preti cat­to­li­ci (tra cui un car­di­na­le). Alla com­pa­gnia si ag­giun­go­no Erri De Luca, chia­ma­to a in­ter­pre­ta­re la parte del pa­sto­re del pre­se­pe, non cre­den­te ma com­mos­so da­van­ti alla grotta, e Dan Bahat, “il mas­si­mo esper­to del Santo Se­pol­cro”.
 
Gli ultimi due pra­ti­ca­men­te non in­ter­ven­go­no sulle que­stio­ni sto­ri­che più so­stan­zia­li. Lo scopo del loro coin­vol­gi­men­to è palese: poter af­fer­ma­re che non si sono in­ter­pel­la­ti solo stu­dio­si cat­to­li­ci. Erano con­sa­pe­vo­li del loro ruolo? Faccio fatica a cre­der­lo, ma non posso esclu­de­re che siano stati stru­men­ta­liz­za­ti. E il parere sto­ri­co degli stu­dio­si cri­stia­ni pro­te­stan­ti, quello degli stu­dio­si laici? La pros­si­ma volta.
 
Con una così poco ete­ro­ge­nea com­pa­gi­ne l’e­si­to era fa­cil­men­te pre­ve­di­bi­le e dav­ve­ro i par­te­ci­pan­ti vanno ben oltre le aspet­ta­ti­ve, in­fi­lan­do una col­la­na di perle che merita una ve­tri­na:
1 ) “L’af­fi­da­bi­li­tà della tra­di­zio­ne su Gesù è molto alta perché coloro che l’han­no tra­smes­sa non de­si­de­ra­va­no fal­si­fi­car­la. Quando io dovrei tra­man­da­re qual­co­sa che per me è molto im­por­tan­te, perché dovrei cam­biar­la?” (Alla faccia di tre secoli di studi sto­ri­co-cri­ti­ci! Per­si­no il papa ri­co­no­sce ormai la pre­sen­za di in­ven­zio­ni ten­den­zio­se nel rac­con­to evan­ge­li­co).
2 ) Il Te­sti­mo­nium Fla­via­num è au­ten­ti­co: “il giu­di­zio po­si­ti­vo di Giu­sep­pe Flavio è dovuto al fatto che è ebreo ma non è un rab­bi­no e dunque non è pre­ve­nu­to contro Gesù”; “Qual­cu­no ha detto che il testo non è au­ten­ti­co ma questa è solo un’o­pi­nio­ne: il testo è lì”. (E tanti saluti al fatto che la stra­gran­de mag­gio­ran­za degli stu­dio­si, cat­to­li­ci in­clu­si, ri­co­no­sce che il testo è stato come minimo ma­ni­po­la­to dai co­pi­sti cri­stia­ni).
3 ) “Il si­len­zio delle fonti ebrai­che su Gesù è spie­ga­bi­le col fatto che Gesù è una do­man­da troppo grande per l’e­brai­smo” (sic).
4 ) Per far na­sce­re Gesù sotto Erode il ser­vi­zio af­fer­ma che il cen­si­men­to di cui parla Luca si è svolto il 6 o il 7 “avanti” Cristo (e non “dopo”). Nessun ac­cen­no al fatto che per­si­no i mag­gio­ri stu­dio­si cat­to­li­ci con­ser­va­to­ri, Brown e Meier, ri­ten­ga­no l’in­for­ma­zio­ne data da Luca sem­pli­ce­men­te un’in­ven­zio­ne uti­liz­za­ta per po­si­zio­na­re a Be­tlem­me la na­sci­ta di Gesù.
5 ) I fra­tel­li di Gesù sono “o fra­tel­la­stri o cugini”. Be­ni­gna­men­te si con­ce­de che le due tesi siano ugual­men­te plau­si­bi­li (la terza, quella che siano fra­tel­li veri, pre­fe­ri­ta dal cat­to­li­co Meier e da tutti i mag­gio­ri stu­dio­si laici, non viene nean­che citata).
6 ) “Le fonti oggi par­la­no così tanto dei mi­ra­co­li di Gesù che è im­pos­si­bi­le ne­gar­li. E questo perché ab­bia­mo fino a 27 rac­con­ti di mi­ra­co­li!” (Quando si dice la forza della logica. Na­tu­ral­men­te nulla viene detto del fatto che per­si­no il cat­to­li­co Meier con­si­de­ri tutti i mi­ra­co­li sulla natura tranne uno delle in­ven­zio­ni. E non par­lia­mo del giu­di­zio degli stu­dio­si laici).
7 ) “La re­sur­re­zio­ne è l’e­ven­to che fonda “la Chiesa Cat­to­li­ca” (E, per giunta, il con­te­nu­to della fonte Q di­mo­stra che c’e­ra­no cri­stia­ni ancora prima che qual­cu­no cre­des­se alla re­sur­re­zio­ne).
8 ) “La ve­ri­fi­ca sto­ri­ca della re­sur­re­zio­ne è l’e­si­sten­za della Chiesa” (è Cas­sa­zio­ne!)
 
Ecco, questo pol­pet­to­ne con­fes­sio­na­le con­fe­zio­na­to dagli am­bien­ti cat­to­li­ci spa­gno­li ul­tra­con­ser­va­to­ri è lo studio sto­ri­co-scien­ti­fi­co pro­po­sto da RaiTre
 
Perché i cit­ta­di­ni che pagano il canone devono subire questo? Perché i fran­ce­si pos­so­no vedere le tra­smis­sio­ni sul Gesù sto­ri­co di Mor­dil­lat e Prieur, dove i veri mas­si­mi esper­ti ven­go­no ascol­ta­ti e messi a con­fron­to nella loro di­ver­si­tà di opi­nio­ni e noi invece dob­bia­mo sor­bir­ci queste omelie alla Socci, di­so­ne­sta­men­te tra­ve­sti­te da studi scien­ti­fi­ci? Quale è la causa di questo stato di mi­no­ri­tà in cui dob­bia­mo essere tenuti dal ser­vi­zio pub­bli­co? È pos­si­bi­le che si giunga a tanta spu­do­ra­tez­za?
 
Almeno una ri­ca­du­ta po­si­ti­va però, il ser­vi­zio l’ha avuta: chi vuole farsi un’i­dea su quello di cui pos­so­no essere stati capaci alcuni cri­stia­ni prima del secolo dei lumi, non ha che da ri­flet­te­re su quello che rie­sco­no a fare, al nostro tempo, cri­stia­ni come questi.
 
Franco Tom­ma­si