finanziato con i soldi della Regione. E altre orribili storie
Un finanziamento pubblico di 30.000 euro per realizzare un sito Internet contro la pedofilia che, in realta’ e’ costato 3.000 euro ed era gestito da un parroco torinese condannato a tre anni e otto mesi di reclusione per avere baciato un ragazzino di 12 anni: e’ uno degli episodi dell’inchiesta della Procura Generale di Torino su una truffa ai danni della finanziaria Finpiemonte, controllata dalla Regione Piemonte.
L’INDAGINE – La Procura Generale, che aveva avocato l’inchiesta, ha ora chiuso le indagini a carico di 100 persone sospettate di aver incassato indebitamente, a vario titolo, con fatture ‘gonfiate’, finanziamenti a fondo perduto per due milioni di euro fra il 2003 e il 2011. Per altre 30 persone le indagini sono tuttora in corso mentre altre decine di posizioni, giunte negli ultimi giorni, sono al vaglio dei magistrati.
IL VIGILE - Nell’inchiesta e’ entrato anche il caso di un vigile urbano, tuttora in servizio, che ha chiesto e ottenuto un contributo di 21.000 euro per pagine web, costate 3.000 euro ma fatturate per 42.000, che, fuori dall’orario di lavoro, gestiva una discoteca ristrutturata proprio con i fondi ottenuti truffando Finpiemonte. C’e’ poi un gruppo di elettricisti torinesi che ha ottenuto un cospicuo finanziamento per partecipare a un’improbabile fiera a Las Vegas (Stati Uniti) e una carrozzeria che ha fatturato un sito internet per 60.000 euro (sempre per meta’ finanziato da Finpiemonte) per poi sostituirlo poco dopo con un altro portale, realizzato da un amatore e pagato 700 euro.(ANSA).