4 novembre 2011 - L’ aereo con le reliquie atterra senza carrello. E Libero grida alla divinità.
Un aereo polacco che atterra senza carrello a Varsavia, e il merito che va a papa Wojtyla. E’ proprio vero che in Italia la meritocrazia è bistrattata, soprattutto quando si leggono i giornali. Libero, ad esempio, che ci racconta la storia, ci rivela che l’ atterraggio senza conseguenze per i passeggeri è dovuto non all’ abilità del pilota, ma alla presenza delle reliquie di Papa Wojtyla a bordo:
Un aereo polacco che atterra senza carrello a Varsavia, e il merito che va a papa Wojtyla. E’ proprio vero che in Italia la meritocrazia è bistrattata, soprattutto quando si leggono i giornali. Libero, ad esempio, che ci racconta la storia, ci rivela che l’ atterraggio senza conseguenze per i passeggeri è dovuto non all’ abilità del pilota, ma alla presenza delle reliquie di Papa Wojtyla a bordo:
Poi, però, sbirciando nelle liste dei passeggeri, si è scoperto chea bordo c’era padre Piotr Chyla che tornava in patria dall’America. Il sacerdote aveva con sé le reliquie di Giovanni Paolo II, senza voler specificare di quali reliquie si trattasse. Padre Chyla ha tentato di non enfatizzare l’accaduto, non attribuendo particolari significati alla “coincidenza” della presenza delle reliquie e l’atterraggio di fortuna. Ma nei media e soprattutto in internet il tam tam non si ferma è la convinzione è quasi totale: è stato il beato Karol Wojtyla. La notizia è rimbalzata anche in Italia, a cominciare dal sito Vatican Insider, e i tantissimi devoti del beato pontefice sono ormai convinti che non si tratti per nulla di coincidenze. Del resto, come spesso e volentieri accade per un santo, la distribuzione e la venerazione delle reliquie è già cominciata da diverso tempo. L’ agenzia Kai dell’ episcopato polacco ha calcolato nel numero di settanta tra chiese e cappelle che posseggono le sue reliquie.
Ma non si tratta di parti del corpo:
Le spoglie di Giovanni Paolo II sono tumulate in San Pietro e non sono state divise. Quelle che circolano sono costiuite da sangue e capelli, nonché oggetti appartenuti al beato. Qualche settimana fa, il 20 ottobre scorso, per l’esattezza, un’ ampolla con il sangue di Wojtyla è stata traslata nella cappella dell’ ospedale romano del Bambino Gesù, per proteggere i piccoli pazienti dell’ ospedale e per accogliere le loro preghiere, quelle dei familiari, dei medici e di tutti gli operatori sanitari. E i miracoli, o quantomeno le grazie, attribuiti al papa – a parte il miracolo riconosciuto ufficialmente e che ha reso possibile la beatificazione, ossia la guarigione di una suora francese dal morbo di Parkison – sono ormai tantissimi, a centinaia si accumulano le testimonianze, basterebbe visitare il sito che il Vaticano ha aperto per ricevere le testimonianze dei fedeli su grazie e miracoli ricevuti dopo la morte di Wojtyla.
E la prova di questa affermazione è davvero inoppugnabile: i messaggi pervenuti al sito.
Basti pensare che al sito, nei primi mesi di apertura, ossia nel gennaio del 2006, erano già pervenuti 19.873 messaggi. E nell’ottobre scorso si è diffusa la notizia di una guarigione prodigiosa per Sara Guadalupe Fuentes Garcia, cubana di Merida. Guarigione che, se riconosciuta potrebbe farlo diventare santo, visto che appunto un secondo miracolo deve essere riconosciuto per procedere alla canonizzazione.. La giovane, affetta da un tumore maligno alla gola, assicura di essere migliorata grazie alle preghiere fervide rivolte al beato pontefice.