Benedetto XVI ha potuto incontrare brevemente ieri, per iniziativa del presidente messicano Felipe Calderon, un gruppo di otto familiari di vittime della criminalita’ organizzata.
LE VITTIME – Si tratta – secondo quanto si e’ appreso – delle madri di un sequestrato, di un poliziotto federale assassinato, e di quattro giovani fatti sparire dalla delinquenza organizzata, delle sorelle di una vittima di un sequestro e di una studentessa universitaria uccisa dal fuoco incrociato in una sparatoria, della moglie di un militare caduto in un’operazione contro il crimine organizzato, e della vittima di un sequestro, poi liberato.
E MACIEL? – Non si e’ potuto realizzare invece l’incontro del Papa con le vittime del sacerdote stupratore, Marcial Maciel. I vescovi messicani non hanno ritenuti opportuno proporlo e da parte delle vittime dei Legionari di Cristo, “c’e’ stata – ha spiegato il portavoce della Santa Sede ai giornalisti – aggressivita’ nel chiedere l’incontro e se si diceva di voler incontrare il Papa, non lo si voleva poi ascoltare in maniera profonda.
LE CRITICHE – Tra l’altro, padre Lombardi ha respinto le critiche mosse dalle vittime di Maciel all’allora cardinale Ratzinger – che divenuto Papa tolse in breve tempo ogni autorita’ e prerogativa sacerdotale al sacerdote messicano proprio sulla base dei riscontri e delle indagini precedenti – e a Giovanni Paolo II, rivelando in proposito che la sua buona fede e’ stata riconosciuta nel corso del processo di beatificazione. (AGI)
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