giovedì 22 marzo 2012

Le mani dei preti messicani sporche di sangue e droga

Le mani dei preti messicani sporche di sangue e droga
Nonostante i moniti papali, la chiesa messicana continua ad accettare il denaro dei narcos  .

Secondo alcuni è solo un modo per i grandi delinquenti di lavarsi la coscienza e di provare a comprarsi un posto in paradiso, per altri meno ingenui è invece una maniera di marcare il territorio e di certificare bontà e legittimazione della propria posizione sociale.


SOLDI SPORCHI - Resta il fatto che il denaro dei narcos messicani che finisce nelle tasche delle diocesi non è poco e che i rapporti tra sacerdoti e boss prosegue indisturbato, come comunque accade nel mondo, dove mafie e dittature timorate di Dio e generose con la chiesa hanno sempre ottenuto silenziosa comprensione e sostanziale complicità.

OMERTA’ -Io dico solo la messa ogni domenica“. “Quel che fatto è fatto e io non ho relazioni con quella gente“. Così, come un qualsiasi omertoso, ha risposto a The Guardian il parroco di una chiesa costruita tutta per lui da Heriberto Lazcano, leader del cartello degli Zetas, uno dei più potenti e spietati. Che ha voluto mettere il suo nome su una targa all’ingresso della chiesa come ricordo, una targa che ha suscitato scandalo, ma che è ancora lì, perché don Erasmo Dorantes, novello Abbondio messicano, non ha avuto proprio il cuore di farla rimuovere. Anche perché altre targhe con lo stesso nome campeggiano indisturbate su altri edifici religiosi in Messico.

BUONI RAPPORTI - Le relazioni tra chiesa e cartelli non sono nuove, come non è una novità che in Messico come altrove moltissime chiese, fin dalle prime ad apparire, siano state costruite con il ricavato di crimini più antichi, ma non meno riprovevoli.

IL PAPA - Le preoccupazioni espresse da Papa Benedetto XVI agli esordi del suo papato hanno prodotto una specie di codice di condotta che impegnerebbe i sacerdoti messicani a segnalare ogni donazione anomala, ma gli stessi cardinali locali ammettono che poi non risulta che alcuno lo abbia fatto e c’è stato persino chi ha continuato a difendere l’impiego e l’accettazione di questo denaro, come il vescovo che ha paragonato il denaro dei narcos al costoso olio con il quale Maria Maddalena avrebbe profumato i piedi di Gesù.
L’unica notizia all’apparenza positiva, è che alcuni cartelli hanno comunicato che si asterranno da atti di violenza durante la visita papale. Dichiarazioni che invece segnalano un’attività politica pubblica da parte dei narcos che non s’arresta e anzi si nutre persino della visita papale.

di

http://www.giornalettismo.com/archives/217250/le-mani-dei-preti-messicani-sporche-di-sangue-e-droga/