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domenica 5 febbraio 2012

Gesù. L'invenzione del Dio cristiano

Gesù non era cristiano. Era un ebreo osservante, rimasto tale fino alla morte, che mai avrebbe immaginato di dar vita a una nuova religione e meno che mai di fondare una «Chiesa». Per rendersene conto basta leggere con attenzione e soprattutto per intero il Nuovo Testamento, che la maggior parte dei fedeli conosce invece solo attraverso gli stralci letti durante la messa. Nelle pagine che seguono faremo perciò parlare soprattutto le fonti canoniche, che per i credenti sono parola di Dio.
Gesù non si è mai sognato di proclamarsi il Messia, e se qualcuno degli apostoli ha ipotizzato che fosse «Cristo» (traduzione greca dell’ebraico meshiah e dell’aramaico mashiha, «unto») lo ha fulminato di anatema. All’idea di essere considerato addirittura «Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre» – secondo il «Credo» del Concilio di Nicea tuttora in vigore nella Chiesa cattolica – sarebbe stato preso da indicibile orrore.
Gesù ovvero L’invenzione del Dio Cristiano 
(127 pagine 5 euro, edizioni ADD)
Paolo Flores d’Arcais direttore di MicroMega 

lunedì 10 ottobre 2011

IL PAPA SOGNA LA GIOVANE DC



L' appello alle ragazzi cattolici: «Si impegnino nel sociale e in politica».
Dalla Calabria, terra «sismica» anche per «comportamenti» e «strutture», terra colpita dalla disoccupazione giovanile e da una criminalità «efferata», il Papa ha rinnovato il proprio appello ai cattolici, per una nuova generazione che, ispirandosi alla dottrina sociale della Chiesa, si impegni in politica per il «bene comune». E, sottolinea oggi, lo faccia «non per interessi di parte». 

LA DOPPIA FACCIA DI BENEDETTO


Benedetto XVIMassimo Teodori.
Con Crisi di un papato, Marco Politi, studioso del mondo cattolico e sperimentato vaticanista (illuminanti i suoi libri su papa Wojtyla), racconta con maestria il carattere tradizionalista del pontificato di Benedetto XVI a sei anni dal conclave in cui non doveva divenire papa. Fondato su una gran quantità di documenti di diversa origine, il libro illumina le tappe della china regressiva su cui è scivolato il teologo Ratzinger che non è riuscito a divenire uomo di governo

lunedì 26 settembre 2011

PAPA RATZINGER E IL MONOLITE DELLA DOTTRINA


Papa RatzingerGIAN ENRICO RUSCONI.
Basta la simpatia comunicativa per rimettere in moto la fede, per rilanciare un solido dialogo ecumenico, per ricominciare un dialogo con il mondo laico che da tempo si è interrotto?
In realtà il viaggio di Papa Ratzinger in Germania si conclude con il paradosso di un successo mediatico che nella sostanza lascia le cose come stanno.
Rimane infatti l’ immobilismo teologico, l’ immobilismo dottrinale sui grandi temi dell’ etica personale, sessuale e familiare che sono quelli che toccano in profondità milioni di credenti. Non è una curiosità cronachistica che tra le autorità tedesche che hanno ricevuto cordialmente il Pontefice c’è il Capo dello Stato, cattolico, divorziato e risposato, il sindaco di Berlino cattolico, gay dichiarato e impegnato per il pieno riconoscimento giuridico 

LA VERITÀ DI RATZINGER. LA RELIGIONE RIVELATA E L' IMPRINTING


Dottrina rivelataJoseph Ratzinger da cardinale si è mostrato in genere, almeno nei primi anni, persona equilibrata, intelligente, lontana da ogni infatuazione, e in particolare da ogni infatuazione mariana.
Ma allora il suo compito era quello del cane da guardia, sicché poteva giocare in certo senso sulla difensiva. Ora invece, da papa, passa all’ attacco, diventa missionario, vuole rievangelizzare l’ Europa scristianizzata; e allora l’ intolleranza intrinseca al cristianesimo (cfr. “io sono la via, la verità e la vita”) salta fuori tutta.
Benedetto XVI predica ai quattro venti che la verità esiste, eccome; non perde occasione per precisare che la verità di cui parla è quella della Chiesa cattolica (cfr. la “Dominus Jesus”); e ci assicura, tra l’altro, che la pace si può avere solo se si accetta e si vive quella verità. 

martedì 20 settembre 2011

ECO: “RATZINGER? NON È UN GRANDE TEOLOGO”


Ratzinger teologoIn un’ intervista a un giornale tedesco l’ intellettuale italiano attacca Benedetto XVI: “Ha la formazione filosofica di uno scolaretto”.
Redazione - Roma. 
Umberto Eco “boccia” papa Ratzinger. «Non credo che Benedetto XVI sia un grande filosofo, né un grande teologo, anche se generalmente viene rappresentato come tale». Lo ha detto l’ intellettuale, linguista e scrittore in un’ intervista al quotidiano tedesco Berliner Zeitung in edicola oggi.
«Le sue polemiche, la sua lotta contro il relativismo sono, a mio avviso, semplicemente molto grossolane - ha commentato Eco riferendosi ancora al Pontefice -, nemmeno uno studente della scuola dell’ obbligo le formulerebbe come lui. La sua formazione filosofica è estremamente debole».

giovedì 15 settembre 2011

TUTTI GLI SCISMI CHE RATZINGER NON VEDE


Comunità San Pio X - Importanti i passi in avanti per la riconciliazione con i lefevbriani. Di dialogo con donne sacerdote e ministri con famiglia neanche a parlarne, per ora.
Si è concluso presso la Congregazione della Dottrina della Fede, in Vaticano, l’ incontro fra le autorità papali e la Fratellanza Sacerdotale San Pio X, l’ ordine religioso a cui aderiscono i sacerdoti seguaci di monsignor Marcel Lefevbre, e guidato oggi da Monsignor Bernard Fellay, ovvero gli iper-tradizionalisti della Chiesa Cattolica che hanno rifiutato il Concilio Vaticano II e che si mantengono, dunque, aderenti alla Chiesa pre-Conciliare. Da mesi, secondo tutti i vaticanisti e gli esperti di segreti sussurri (“otto incontri, che si sono svolti a Roma tra il mese di ottobre 2009 e il mese di aprile 2011″ , scrive Sandro Magister), i contatti fra la Santa Sede e i lefevbriani 

martedì 14 giugno 2011

GIOBBE, RATZINGER, E IL SANGUE DI SAN GENNARO

L' ampolla con il sangue di San Gennarodi Renato Pierri.
Barbara Serra, durante la sua trasmissione Cosmo (Rai3 - 15 giugno), chiede ad un serio giornalista di una seria rivista cristiana: "Perché alle volte il miracolo non avviene e il sangue di San Gennaro non si liquefa?", e il giornalista risponde: "Questo bisogna chiederlo a Dio".
Ora, io comprendo la domanda di Giobbe sull' eterno problema che assilla l' uomo - la sofferenza del giusto - anche se il patriarca commetteva l' errore di attribuire alla volontà di Dio i mali da cui era afflitto.
Comprendo la profondità della domanda di papa Ratzinger al Signore, nel maggio del 2006 ad Auschwitz: [...]

«Perché Signore, hai taciuto? Perché hai potuto tollerare tutto quest’ eccesso di distruzione e questo trionfo del male?».
Però trovo ridicola la domanda: "Dio, perché alle volte non fai liquefare il sangue di San Gennaro?". Il pensiero - contraddetto dalla storia e dall'esperienza della vita di tutti i giorni - che Dio possa intervenire nelle vicende umane, è comprensibile, ma che possa intervenire in un'ampolla, è semplicemente assurdo e offensivo, giacché significa considerare il Signore una sorta di mago.
Però, se proprio vogliamo osare, allora forse potremmo domandargli: "Dio, perché hai bisogno che il prete agiti, e giri sottosopra l'ampolla? Non potresti, mentre l'ampolla resta immobile, far ribollire il sangue, facendolo risalire lungo le sue pareti?". Ma comportiamoci seriamente, e non osiamo, ché il cristianesimo è una religione seria.

Renato Pierri


venerdì 29 aprile 2011

LA SVOLTA CREAZIONISTA DI RATZINGER



E alla fine Ratzinger l'ha detto chiaramente: i cattolici non possono credere all' evoluzione, devono essere creazionisti. E lo ha detto chiaramente nell' omelia della veglia di Pasqua:
Se l'uomo fosse soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione in qualche posto al margine dell' universo, allora la sua vita sarebbe priva di senso o addirittura un disturbo della natura. Invece no: la Ragione è all'inizio, la Ragione creatrice, divina.
Dunque l'esistenza del Dio cristiano è incompatibile con la teoria dell'evoluzione così come osservata e compresa da centocinquanta anni a questa parte.
Segnalo l'articolo «Ratzinger e la creazione» da Il Pensatoio di McG, che analizza ulteriormente queste parole di Ratzinger.