lunedì 18 novembre 2013

Nuova Dc al via, con la benedizione vaticana

fisichella
Tanti hanno sperato che con il papato di Bergoglio la Chiesa avrebbe limitato le ingerenze politiche in Italia. Ma in questi mesi i segnali, al di là di qualche dichiarazione mediatica, non indicano alcun apprezzabile cambiamento di rotta. Anzi. Con il nuovo quadro di instabilità politica e la necessità delle larghe intese, il terreno è fertile per la nascita di un centro cattolico, proprio con la certosina cura del Vaticano.

"avvisaglie della crisi nel partito di Silvio Berlusconi sfociate nella scissione"

Oggi Claudio Tito su Repubblica svela il retroscena, una serie di incontri che da mesi hanno luogo in un appartamento vicino Piazza Pio XII, in zona Vaticano. Organizzati proprio da monsignor Rino Fisichella, già cappellano di Montecitorio e ora a capo del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, e dal cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana fino al 2007. A partecipare, diversi esponenti politici cattolici di Pdl e Scelta Civica, che si sono incontrati più spesso da settembre, con le avvisaglie della crisi nel partito di Silvio Berlusconi sfociate nella scissione di Angelino Alfano con il suo Nuovo Centrodestra.
 
Tra i presenti oggi figurano dal Pdl proprio Alfano, Maurizio Lupi, ciellino ora ministro alle Infrastrutture, e Gaetano Quagliariello, noto per le posizioni clericali e intervistato oggi da Avvenire sulle prospettive della rinata Forza Italia. Per Sc, l’ex Pdl Mario Mauro, sempre di Comunione e Liberazione e attuale ministro della Difesa. Incontri che avevano come parola d’ordine “restituire una nuova unità politica dei credenti”, ovvero puntare a una strategia comune in Parlamento sui temi sensibili per i cattolici, ora sparpagliati tra destra e sinistra. Per dare quindi continuità al clericalismo in vista del probabile crollo di Berlusconi e raccoglierne “come un frutto maturo” — scrive Tito — il pacchetto di voti”.

È un disegno cui da anni punta Ruini: già nel 2011 arrivarono indiscrezioni su appuntamenti simili per una nuova “cosa bianca”. Il bunga bunga e il Ruby-gate hanno allontanato le gerarchie ecclesiastiche da Berlusconi, figura clericale ma divenuta col tempo imbarazzante. Fin dal 2009 con il caso di Eluana Englaro, tra i più vocianti neo-clericali figuravano proprio Quagliariello e Maurizio Sacconi (quest’ultimo ora con Alfano), oggi vicini al progetto politico dei vescovi.
 
La nuova Dc potrebbe attirare adesioni da più parti, non solo dalle ceneri del Popolo della Libertà. Da Scelta Civica, ormai spaccata con le dimissioni di Mario Monti e dove è in rimonta l’influenza dell’Udc di Pierferdinando Casini. Ma anche da esponenti del Partito Democratico ostili a Matteo Renzi e alla vicinanza con il Partito Socialista europeo, come fa presagire la polemica sull’adesione al Pse dopo le dichiarazioni del segretario Guglielmo Epifani.
 
"Francesco ha fin dall’inizio spronato i cattolici a portare il proprio “spirito” in politica"

Nel retroscena del retroscena si sospetta che la Cei guidata da Angelo Bagnasco sia partita in maniera più decisa, approfittando dei ritardi nell’insediamento del nuovo segretario di Stato vaticano, mons. Pietro Parolin. E che non tutti in Vaticano abbiano gradito questo protagonismo, soprattutto ora che Bergoglio intende costruirsi l’immagine di non ingerente. Ma si tratta di sfumature: proprio Francesco ha fin dall’inizio spronato i cattolici a portare il proprio “spirito” in politica, puntando piuttosto a defilarsi mandando avanti i “laici” nelle istituzioni.
 
Siamo curiosi di vedere i consensi elettorali di questa nuova “Balena Bianca” in un paese sempre più secolarizzato. Quantomeno, un centro dichiaratamente cattolico potrebbe spingere destra e sinistra ad assumere comportamenti laici, come avviene altrove in Europa. Senza magari cadere nella tentazione di accordi elettorali con la nuova Dc, che come ormai abbiamo capito saranno inevitabilmente al ribasso e a discapito dei diritti e della laicità.