lunedì 11 febbraio 2013

Una ricorrenza infausta: i patti lateranensi



Oggi i patti lateranensi del 29, rinnovati nell'84, sono oggetto di un incontro tra i vertici dello Stato italiano e della Monarchia Assoluta Vaticana, che ne ribadiranno l'esistenza, l'importanza, il loro peso crescente. Con la legge sulle guarantigie il giovanissimo Stato Italiano aveva garantito alla Chiesa Cattolica l'essenziale per il libero esercizio della sua funzione religiosa. Naturalmente non poteva rinunziare alla sovranità sui territori dello Stato della Chiesa, distaccandosi dalla linea che aveva tenuto con l'annessione degli altri stati pre-risorgimentali. La legge Siccardi, con le sue coraggiose misure di espropriazione di beni e di annullamento di privilegi giuridici aveva sostanzialmente realizzato una modernizzazione simile a quella della rivoluzione francese nei confronti della feudalità. In sostanza, l'Italia veniva liberata di privilegi religiosi che ne menomavano la sovranità.
Legge Siccardi e Guarantigie non furono mai riconosciuti dal Papa che scomunicò quanti le applicavano e si dichiarò prigioniero politico.

Con i patti lateranensi dell'11 febbraio 1929 il fascismo fece un immenso regalo alla Chiesa passando dal rispetto della sua sovranità su determinati edifici religiosi al riconoscimento dello Stato Pontificio e dando vita al fenomeno di una religione che è anche Stato. Ha una sua gerarchia ed è una monarchia assoluta. Proprio in questi giorni il cardinale Bertone ha ricordato che nello Stato della Chiesa non c'è e non può esserci democrazia essendo il Potere Assoluto concentrato nel Vicario di Cristo che lo esercita ed al massimo ne delega parte agli uffici che comunque dipendono da lui.
Questa singolarìtà della Religione Stato è stata presente anche in Tibet con una Teocrazia assoluta e feudale dominata dal Dalai Lama che fu sconfitta dall'armata rossa negli anni 50. In atto, se non sbaglio, è soltanto la Chiesa Cattolica ed essere anche Stato con tutto quello che questo comporta specialmente per l'Italia.

Se vogliamo fare un qualche bilancio di questi ultimi anni possiamo dire che il potere della Chiesa sulle istituzioni italiane dello Stato si è accresciuto immensamente senza tuttavia trovare eguale successo nella popolazione. Il popolo italiano ha votato divorzio ed aborto con percentuali assai significative indici di grande laicità vissuta. Sebbene il referendum sulla legge 40 non abbia raggiunto il quorum, non si può negare che ben quindicimilioni di italiani si siano recati alle urne disattendendo le indicazioni spesso assai pressanti del Cardinale Ruini e dei vescovi e dei parroci impegnati in una intensa campagna dissuasiva. Inoltre, il consenso che la Chiesa trova in Parlamento non ha alcun riscontro nel Paese. La legge che consente ai medici di obiettare e negare gli aborti non è molto ben vista dal momento che rende difficilissimo l'accesso al servizio pubblico che è l'unico abilitato. Il caso Englaro è stato vissuto anche da molti cattolici come una crudeltà sfruttata dalla destra che quando serve si fa sanfedista. Il caso di Piergiorgio Welby a cui vengono negati i conforti religiosi che invece vengono concessi ad un noto malandrino romano sepolto addirittura in Basilica hanno indignato. Il sabotaggio dei pacs e del riconoscimento delle convivenze di fatto e la questione del testamento biologico e dell'eutanasia congelati per ingerenze dei cardinali sui politici suscitano malcontento e proteste.

Insomma, l'influenza che il Vaticano ha sulla politica italiana in materia di diritti civili non ha alcun riscontro nella popolazione che è stata esclusa dalla partecipazione alle scelte.
E' diventato pesantissimo il peso finanziario della Chiesa non solo sullo Stato ma su tutte le amministrazioni. All'otto per mille si aggiungono privilegi scandalosi come il diritto di sciegliere e revocare gli insegnanti di religione e di non pagare tantissime tasse a cominciare dall'Ici. Tante regioni intervengono anche nel finanziamento delle parrocchie, alcune si spingono financo all'acquisto della biancheria intima dei sacerdoti mentre la manutenzione delle Chiese sono tutte caricate sui contribuenti italiani.

Bisognerebbe reagire al soffocamento dei diritti civili e della laicità dello Stato con iniziative che ridimensionino la capacità di condizionamento clericale. Rivendicare l'abrogazione dei patti lateranensi ed una modifica degli art.7 e 8 della Costituzione che si debbono limitare a tutelare la libertà religiosa.

Avviare una campagna di scristianizzazione con gli sbattezzi dal momento che l'imposizione di questo sacramento ai neonati corrisponde più ad una scelta delle famiglie che non del battezzato. Si dovrebbe suggerire il battesimo, per chi lo vuole fare, a 18 anni quando si raggiunge la capacità giuridica.

Non ho dubbi che l'incontro di oggi si concluderà con nuove importanti concessioni del Governo Berlusconi alla Chiesa. La destra al potere ha bisogno di una legittimazione specialmente ora che si trova al centro di una grande crisi morale per i tanti harem degli oligarchi del regime e per la diffusa capillare corruzione.

E' più probabile che critiche assai dure a questa Chiesa lontana dal Vangelo e dal Concilio Vaticano II vengono dai tanti cattolici che l'hanno illustrata con il loro impegno per la pace e contro il razzismo e non dal PD che sembra impegnato a fare concorrenza al PDL dentro i Palazzi e con scelte di potere.
Purtroppo l'Italia è a questo punto perchè il Parlamento non è più espressione della volontà del Paese.
Pietro Ancona
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