mercoledì 27 febbraio 2013

Il Conclave degli scandali

Il Conclave degli scandali

27/02/2013 - Non solo i casi di Mahony e O'Brien: per il New York Times diversi sono i cardinali coinvolti  

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Il Conclave degli scandali. Mentre sono già partite le “manovre” dei cardinali per individuare il successore di Benedetto XVI, l’attenzione dei media internazionali continua a concentrarsi su Roger Mahony e i prelati che si sono macchiati di coperture o molestie sessuali. Come Keith O’Brien, il primate britannico dell’arcidiocesi di Saint Andrews ed Edimburgo che si è dimesso e ha rinunciato di partecipare all’elezione del nuovo pontefice, dopo che erano emerse le accuse sui suoi ”comportamenti inappropriati” nei confronti di tre sacerdoti e un ex prelato, per episodi che risalgono a oltre 30 anni fa. Ma non sono gli unici cardinali sotto accusa, come spiega anche il New York Times.

IL CONCLAVE E LE POLEMICHE – Mahony, arcivescovo di Los Angeles fino al 2011, è stato il protagonista negativo della petizione di “Catholics United”, con la quale i fedeli degli Stati Uniti avevano chiesto come il prelato – destituito dal nuovo arcivescovo di Los Angeles da tutti i suoi impegni ed incarichi – non partecipasse al Conclave. Mahony, come dimostrerebbero anche diversi documenti pubblicati dalla stessa arcidiocesi, è accusato di aver protetto e cercato di nascondere gli abusi sessuali commessi da decine di sacerdoti nei confronti di minori. Poi sono arrivate le improvvise dimissioni di O’Brien, anche lui accusato da un ex sacerdote e da altri tre preti per alcune “avances” sessuali, in un caso risalente a 30 anni fa. Ma, come spiega il Nyt, sono almeno una dozzina gli altri cardinali “con un’immagine offuscata da accuse pesanti, non solo legate allo scandalo pedofilia. E poco avrebbe fatto la Chiesa per affrontare la questione e fare pressione affinché i cardinali coinvolti si astenessero dalla partecipazione all’elezione del nuovo pontefice.

I CARDINALI SOTTO ACCUSA – Tutto mentre a Roma sono presenti numerose associazioni di vittime delle violenze, nonché schiere di avvocati per difenderli. Mahony non sembra sentire le accuse: ha annunciato su Twitter di aver raggiunto Roma e non intende mollare. Così l’uomo accusato di aver coperto 129 casi di abusi si è limitato ad annunciare sul suo blog di includere nelle preghiere quotidiane “sia chi lo ama che chi lo odia”. “Coloro che non riescono a perdonarmi, i media che parlano male di me, quelli che mi disprezzano e mi odiano. Se non pregassi per tutte queste persone- spiega- non seguirei gli insegnamenti di Gesù”, ha annunciato, attaccando i giornalisti “che non verificano le notizie”. ”Ma sono diversi i cardinali sotto accusa che si recheranno al Conclave”, si legge sul quotidiano americano. E che saranno fondamentali nell’elezione di “un papa che dovrà paradossalmente aiutare la chiesa a riprendersi dallo scandalo degli abusi sessuali”. Il nuovo pontefice dovrà ripulire l’immagine di un’istituzione accusata più volte per aver cercato di nascondere i casi più vergognosi. “Così, quando il cardinale Mahony dice di essere un capro espiatorio, per certi aspetti credo che abbia ragione. Tutta l’attenzione è su di lui, ma per quanto riguarda gli altri?”, si domanda Thomas Plante, un docente intervistato dal Nyt. Si pensi al cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York al centro del toto-nomine sul successore di Benedetto XVI, che è rimasto coinvolto nelle indagini sugli abusi sessuali ai danni di minori, che sarebbero stati commessi da parte di alcuni sacerdoti nell’arcidiocesi di Milwaukee.

GLI ERRORI DEL VATICANO – Quando Papa Benedetto XVI è stato eletto nel 2005, molti cattolici speravano che le sue precedenti esperienze potessero permettergli di affrontare con fermezza i casi di abuso. Benedetto XVI ha più volte chiesto scusa alle vittime, ha ascoltato personalmente le loro testimonianze di dolore. Ma per molti – soprattutto tra i media e gli osservatori internazionali – non è stato abbastanza. Gli scandali sono cominciati ad emergere in tutti i continenti e in tutte le arcidiocesi. e Ratzinger non ha mai rimosso prelati o segnalato i casi di pedofilia, rimuovendo chi era accusato dal sacerdozio. Troppo attendismo. “Lo stesso Angelo Sodano è stato accusato in passato di aver coperto e stoppato un’indagine sul reverendo Marcial Maciel, un simbolo degli scandali legati alle molestie sessuali”, si spiega. Senza dimenticare altri cardinali, come il cardinale Sean Brady, primate di tutta l’Irlanda, che è sopravvissuto alle polemiche, dopo che le indagini governative avevano scoperto i suoi tentativi di insabbiare decine di casi di violenze sessuali e fisiche ai danni di minori.

ALTRI CASI – Ma tra le polemiche è finito anche il cardinale Justin Rigali, arcivescovo emerito di Philadelphia. E il cardinale Francis George, arcivescovo di Chicago, che secondo Terry McKiernan, co-direttore e presidente di BishopAccountability.com , sarebbero coinvolti nello scandalo. In Cile, invece, le vittime di abusi sessuali e ai loro avvocati hanno puntato i riflettori sul Cardinale Francisco Javier Errázuriz, un ex arcivescovo di Santiago. Dicono che per anni abbia ignorato le loro accuse contro uno dei sacerdoti più importanti e influenti del paese, il Reverendo Fernando Karadima. E lo hanno accusato di aver rifiutato di incontrare le vittime o di condurre un’indagine. Casi che imbarazzano la Chiesa. E gettano ombre sul prossimo Conclave.

http://www.giornalettismo.com/archives/800425/il-conclave-tra-scandali-e-polemiche/