Mons William Lynn è stato giudicato colpevole di “aver messo a rischio dei bambini”. E’ la prima sentenza del genere contro i vertici della Chiesa
alessandro speciale
città del vaticano
Per la prima volta, un esponente di vertice della Chiesa cattolica statunitense è stato condannato per aver coperto preti pedofili. È successo a Philadelphia, dove – dopo quasi due settimane di camera di consiglio – i 12 membri di una giuria popolare hanno giudicato il 61enne monsignor William Lynn colpevole di “aver messo a rischio dei bambini”.
Lynn dal 1992 al 2004 è stato responsabile del clero dell'arcidiocesi di Philadelphia e sarebbe spettato a lui segnalare e investigare sulle accuse di abusi sessuali contro sacerdoti che erano a contatto con i bambini. I giurati lo hanno considerato colpevole – assolvendolo da altre due capi di accusa, compresa la “cospirazione” - perché, pur essendo al corrente di accuse credibili contro due sacerdoti, James Brennan e Edward Avery, permise loro di continuare a esercitare il ministero e li trasferì in parrocchie dove i fedeli erano ignari del rischio. I due preti, nei loro nuovi incarichi, continuarono a molestare bambini.
Nel corso del processo, la difesa ha argomentato che Lynn aveva soltanto il potere di suggerire incarichi e trasferimenti dei preti della diocesi, guidata a quell'epoca dal cardinale Anthony Bevilacqua, morto lo scorso gennaio all'eta' di 88 anni e a cui spettava in ultima analisi la responsabilità degli incarichi dei sacerdoti.
Al cardinale, Lynn aveva anche presentato nel 1994 una lista con i nomi di 35 preti accusati di molestie sessuali ai danni di bambini. Il cardinale Bevilacqua chiese di distruggere la lista ma una copia è stata poi trovata nella cassaforte della diocesi. L'accusa ha pero' insistito sul fatto che Lynn scelse di proteggere l'arcidiocesi di Philadelphia, per evitare uno scandalo che danneggiasse l'immagine della Chiesa, piuttosto che proteggere i bambini.
Il verdetto contro monsignor Lynn è una vittoria per il procuratore distrettuale di Philadelphia, che dal 2002 indaga sulla diocesi e il suo coinvolgimento nello scandalo dei preti pedofili, e per le associazioni delle vittime di abusi, che da anni chiedevano che venissero riconosciute le responsabilità non solo dei sacerdoti molestatori ma anche chi, nella gerarchia ecclesiastica, li aveva protetti.
“Il verdetto di colpevolezza è un chiaro e forte messaggio secondo cui proteggere sacerdoti molestatori è un crimine odioso che minaccia famiglie, comunità e bambini e deve pertanto essere punito”, ha affermato Barbara Dorris, dell'associazione Survivors Network of Those Abused by Priest.
Il caso di Philadelphia giunge a conclusione proprio mentre, in molte diocesi statunitensi, la Chiesa cattolica sta cercando di evitare che i tempi della prescrizione per il reato di pedofilia - diversi Stato per Stato – vengano allungati o addirittura eliminati. Negli Stati Uniti, lo scandalo pedofilia è costato alla Chiesa 2,5 miliardi di dollari tra spese legali, risarcimenti e programmi di prevenzione, mentre varie diocesi sono andate in bancarotta.
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